Ventotene, celle frigo vietate sulle navi. Rischio aumenti per operatori e turisti

imageLaziomar, società privatizzata che gestisce i collegamenti con le isole pontine, ha cambiato senza alcun preavviso le modalità di trasporto dei beni deperibili. I commercianti e i ristoratori di Ventotene hanno inscenato la protesta contro il gestore che impone a loro l’utilizzo di camion frigorifero, e non più delle celle frigorifere – di proprietà degli imprenditori isolani – che erano state installate sulle imbarcazioni. «I prezzi saliranno alle stelle», ammoniscono gli operatori. C’è anche da chiedersi, poi, in base a quale criterio si chieda l’utilizzo di un qualsiasi mezzo di trasporto su gomma per muovere cose o persone una micro isola come quella dell’arcipelago pontino.

Dalle celle ai container su gomma

Spiegano da Ventotene alcuni ex consiglieri comunali. «Tutto verte su una improvvisa comunicazione – affissa alle biglietterie Laziomar – da parte della compagnia di navigazione regionale che ha disposto il cambio delle procedure di conservazione e trasporto delle merci alimentari deperibili di origine animale tra la terra ferma e l’isola pontina. Fino ad oggi gli stessi commercianti utilizzavano infatti i frigoriferi che loro stessi avevano provveduto a comprare e posizionare sulle imbarcazioni e per i quali la compagnia forniva l’energia elettrica per il loro funzionamento. Come peraltro disposto dal contratto di servizio della compagnia e non per gentile concessione. Ora invece, e senza preavviso – come lamentano i commercianti, i ristoratori e altri imprenditori – dal primo luglio i trasporti delle merci alimentari devono avvenire su ruota. Con tutti i problemi di natura logistica – per mancanza di organizzazione – e con aggravio di spese che tale novità comporta».

«Aumenteranno i costi per noi e per i turisti»

La protesta sulla banchina del porto romano è scattata all’arrivo del traghetto proprio nel primo giorno della nuova disposizione, lunedì primo luglio, momento dal quale tutto dovrà viaggiare rigorosamente su gomma. «Siamo preoccupati — ha detto l’imprenditrice Rosa Magiar — perché questo comporterà un aggravio dei costi di trasporto che si riversa tutto su turisti e residenti del isola». Ha aggiunto la ristoratrice Rosa Impagliazzo: «Quello che ci ha colpito è stata l’improvvisa comunicazione della Laziomar che dall’oggi al domani ha affisso la circolare alla biglietteria senza neanche darci la possibilità di organizzarci». Dall’isola parte una richiesta alla Regione Lazio, titolare del contratto di servizi di trasporto con la Laziomar, affinché predisponga una deroga fino alla fine dell’estate per l’uso del container frigo senza rischiare di compromettere una stagione che sembra promettere bene.

Fonte: Corriere della Sera

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È Laura Mammetti il commissario che a Ventotene sostituirà il sindaco incapace

Laura Mammetti

Laura Mammetti

Laura Mammetti (curriculum mammetti laura), è stata nominata dal Prefetto di Latina Pierluigi Faloni come nuovo commissario prefettizio straordinario a Ventotene dopo la mancata approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto di gestione che ha portato, a un anno dalla rielezione a sindaco di Giuseppe Assenso, allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale isolano. Il commissario Mammetti ha ricoperto lo stesso ruolo fino alle ultime elezioni in provincia di Caserta ad Arienzo, nel 2014 – 2015 a Paduli, provincia di Benevento, precedentemente a Casal di Principe.

La nomina segue quella del 10 giugno di Camilla Landi come Commissario ad Acta per l’approvazione del bilancio di previsione 2016-2018 e del rendiconto di gestione 2015.

Fonte: H24 Notizie,, Il Messaggero, Radio Luna

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Ventotene: saltato Geppino, arriva il Commissario

Giuseppe Assenso, ex sindaco di Ventotene

Giuseppe Assenso, ex sindaco di Ventotene

Impossibile approvare il bilancio per il Comune di Ventotene. Per questo il Prefetto Pierluigi Faloni ha nominato la dottoressa Camilla Landi, commissario ad acta per l’approvazione del documento di programmazione economico finanziaria. Sarà lei ad approvare il bilancio di previsione 2016-2018 e il rendiconto di gestione 2015.  Il prefetto di Latina vista l’impasse del consiglio comunale dell’isola, e scaduta la data, il 18 maggio aveva inoltrato una diffida  all’ente locale. E ora, dopo la nomina del commissario, avvierà le procedure per lo scioglimento.

Fonte: Radio Luna

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Ventotene: finisce l’era di Assenso per incapacità gestionale!

renudoVentotene, l’amministrazione comunale si schianta sullo scoglio del bilancio: in arrivo il commissario

“Sento che questa è la volta buona”, aveva detto il sindaco Geppino Assenso a gennaio 2016, in vista dell’arrivo a Ventotene del presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi per precisare meglio i termini del progetto di recupero del carcere borbonico di Santo Stefano. “Sento che questa è la volta buona”, pronunciava il primo cittadino di fronte alla possibilità concreta di vedere approdare sull’isola il più grande investimento possibile del Governo per salvare l’imponente patrimonio culturale a beneficio del territorio e della formazione della nuova classe politica europea. L’entusiasmo, l’emozione, il fervore dei preparativi…, il sindaco non stava nella pelle. Assenso, un mese fa, sembrava già indossare la fascia tricolore per la posa della prima pietra, dopo la notizia del mese scorso sullo stanziamento di 70 milioni di euro ufficializzato dal Cipe  per il recupero del carcere di Santo Stefano e per la contestuale realizzazione di un centro di formazione per i giovani d’Europa. E invece, se il Governo di Renzi dovesse rispettare la tabella di marcia, non sarà il già due volte sindaco a fare gli onori di casa per il taglio del nastro.

L’amministrazione comunale, infatti, sarà sciolta anticipatamente nei prossimi giorni. La conferma è arrivata oggi dalla giunta municipale. Il Consiglio comunale avrebbe dovuto approvare il bilancio entro e non oltre il 7 giugno 2016 (martedì scorso) è invece non è stato possibile procedere in questo senso. Il documento di previsione per l’esercizio 2016 non ha riscosso il parere positivo dell’organo di revisione e il sindaco e la sua maggioranza, impossibilitati a procedere a una manovra di 220mila euro entro il termine del 7 giugno, non sono andati in Consiglio per deliberare l’atto obbligatorio. Avrebbero potuto anche in difformità al parere del revisore, ma viste le macroscopiche eccezioni sollevate non se la sono sentiti per non incorrere in azioni adombrate in partenza da irregolarità di natura finanziaria. Sgomento sull’isola, ma tant’è. Il clamore della fine anticipata della seconda consiliatura di Geppino Assenso ha fatto il giro dell’Arcipelago delle Isole Pontine, sbarcando sul continente dal porto di Formia. In un’isola dove sono piovuti 70 milioni di euro, il sindaco va a casa per un disavanzo di 220mila euro. Un’assurdità.

Il problema riguarda la mancata copertura delle spese correnti. Due i nodi principali: la casa alloggio per anziani e la cooperative per il servizio di pulizia porti e rade. Nel primo caso la Regione Lazio è passata da un contributo dell’80% delle spese di gestione al 16%; il Comune non sa dove recuperare la differenza, atteso che la struttura non è economicamente sostenibile poiché conta più operatori che ospiti (parliamo nell’ordine di poche unità). Un verità impopolare che l’amministrazione Assenso, evidentemente, non è riuscita a sostenere. Nel secondo caso si tratta di una coop nata a fini occupazionali per lo svolgimento del servizio presso la struttura portuale che è di proprietà della Regine Lazio; anche in questo caso il Comune non è riuscito a far quadrare i conti di fronte al taglio dei contributi regionali, per altro di per sé già altalenanti. Sarebbe bastato ritoccare le aliquote Imu o lasciarle inalterate e procedere ad una verifica sul corretto accatastamento degli immobili per salvare la casa di cura e la coop di servizi… E, invece, a quanto pare non si sarebbe fatto in tempo, non si sarebbe trovata la soluzione idonea… di gradimento politico. Va detto anche che – ci dicono da palazzo – che il bubbone del bilancio è scoppiato solo nel momento in cui è arrivato il pessimo giudizio del revisore. Come a dire che l’amministrazione non sarebbe stata messa al corrente di quella differenza di 220mila euro che impedivano il pareggio. Roba dell’altro mondo. Perché in questo modo l’amministrazione va a casa con il peggiore dei marchi: incapacità gestionale conclamata. Non si tratta di politica. La maggioranza di Assenso è compatta (conta otto voti compreso il sindaco, contro tre dell’opposizione). Ora spetterà al commissario ad acta, che il Prefetto di Latina nominerà quanto prima, approvare il consuntivo 2015 e il bilancio 2016 del Comune di Ventotene. Già perché neanche il consuntivo è stato approvato: a differenza del preventivo 2016, il conto consuntivo ha ricevuto l’ok del revisore, ma Assenso non avrebbe voluto sottoporlo all’esame del Consiglio vista la bocciatura clamorosa del bilancio vero e proprio da parte dello stesso organismo di controllo contabile. Il commissario ad acta, a meno che non tiri fuori qualche asso dalla manica, per far quadrare i conti dovrà procedere con manovre drastiche. Un’ipotesi? La chiusura della casa di cura o il ridimensionamento dei servizi al porto durante il periodo invernale, la verifica sugli immobili. Sull’isola qualcuno dice che l’accatastamento è tutto sballato: nel mirino non solo le abitazioni private, ma anche e soprattutto le strutture alberghiere.

Lo scorso anno è cambiata anche la normativa, motivo per cui dopo la nomina del commissario ad acta per l’approvazione del conto consuntivo e del bilancio di previsione, “il Prefetto procederà – confermano dalla giunta del sindaco Assenso – con lo scioglimento del Consiglio comunale e affiderà l’ente municipale dell’isola ad un commissario straordinario. Si tornerà al voto nel 2017”.

Fonte: Latina Corriere.it, H24 Notizie

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Quale futuro per Santo Stefano?

13342969_1055043894582546_6613575149562249107_nL’impegno del governo italiano di riscoprire le ragioni originarie che hanno dato vita al grande progetto di riunificazione europea è stato enfatizzato dal ritorno in uno dei luoghi simbolo dell’europeismo, le isole di Ventotene e Santo Stefano dove è stato elaborato il Manifesto di Ventotene. La volontà espressa di recuperare a tale scopo sia il carcere borbonico di Santo Stefano sia il suo territorio necessita di una chiara individuazione degli obiettivi concreti che si vogliono raggiungere, al di là dello stretto significato simbolico. Con questa giornata di lavori, l’Associazione per Santo Stefano in Ventotene Onlus e l’Istituto Affari Internazionali (IAI) fondato da Altiero Spinelli, intendono sottoporre a discussione e valutazione progetti e proposte di recupero e valorizzazione dell’isola di Santo Stefano in Ventotene, attraverso relazioni di esperti, testimonianze su progetti analoghi realizzati altrove e la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni interessate.

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Laziomar: è caos

laziomarE’ sempre più tesa, con una procedura di raffreddamento avviata e permanendo lo stato di agitazione indetto lo scorso 21 maggio, la situazione alla Laziomar. Ad agitare le acque delle tratte marittime verso le isole di Ponza, Ventotene e anche Procida in Campania sono i ritardi nel pagamento delle spettanze di chi le navi le porta quotidianamente per mare ovvero i marittimi. Una situazione che si trascina da oltre un mese logorata da una trattativa sulla contrattazione di secondo livello, con retribuzione sospesa dalla compagnia al cui bilancio partecipa con contributi pubblici la Regione Lazio (su cui indaga la Guardia di Finanza), che a parere dei marittimi non sarebbe mai dovuta iniziare e che ha già portato a due giorni di riunioni del personale di bordo terminate con un: “Per ora non si sciopera”.

Proprio nelle vicinanze del ponte del 2 Giugno, quando il traffico verso le isole si annuncia in forte aumento per l’afflusso di turisti, arriva una nota a firma delle Rsa delle sigle sindacali Filt – Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti che così chiedono alle rispettive segreterie Roma – Latina: “Le Rsa delle rispettive sigle sindacali, sentite le opinioni di tutti gli iscritti e in virtù dei ritardi degli stipendi mensili che non sono mansionati nella contrattazione integrativa e delle dovute spettanze in regresso e delle incresciose situazioni in sospeso, chiedono di procedere dalla fase dello stato di agitazione alla comunicazione immediata di sciopero trasmessa anche agli organi competenti, al fine di poter dare un forte segnale. Ciò darebbe anche una tranquillità a tutte le persone che rappresentiamo, certi di un vostro immediato intervento si rimane in attesa”.

Una presa di posizione forte quella delle Rsa, probabilmente di risposta a un messaggio circolato oggi pomeriggio e firmato “I Marittimi Laziomar”, testimonianza di un forte stato di disagio da parte del personale ma sulla cui autenticità non possiamo giurare pur (lo riportiamo in calce), provenendo da una e-mail Laziomar, corrispondente tra l’altro a un numero di telefono che a tutela dell’interessato non divulghiamo.

“A nome di tutti i marittimi della Laziomar, vi chiediamo un’aiuto a pubblicare le nostre dichiarazione che da domani noi tutti sospenderemo le partenze senza preavviso, tutto scaturito dalle mancanze dell’azienda che dopo 32 gg (giorni ndr) di lavoro che i marittimi hanno svolto, l’azienda non ha ancora disposto i pagamenti delle dovute spettanze, pertanto chiediamo scusa anticipatamente all’utenza e alle cittadinanza di Formia, Anzio, Terracina e isole.

Col ringraziare anticipatamente la redazione vi invitiamo ad assisterci, distinti saluti.
I Marittimi Laziomar”.

Va precisato, infine, che mettendo in atto quanto dichiarato, qualora lo ripetiamo il messaggio non fosse un falso, non avendo proclamato ancora alcuno sciopero le sigle sindacali, i marittimi coinvolti incorrerebbero nel reato di interruzione di servizio pubblico.

Fonte: H24 Notizie

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Ventotene, altro che bandiera blu

imageRiceviamo e integralmente pubblichiamo un intervento del professor Antonio Impagliazzo che suona il campanello di allarme circa la scarsa tutela dell’area protetta e l’efficienza del sistema di depurazione

Al di là della concessione dell’ennesima Bandiera Blu, recenti notizie sulla reale qualità delle acque dell’Area Marina Protetta delle isole di Ventotene e Santo Stefano e le condizioni del depuratore isolano hanno suscitato profonda preoccupazione nella popolazione di Ventotene, stimolando una maggiore attenzione verso la tutela delle risorse marine, ritenute fondamentali sia dal punto di vista naturalistico, che economico e turistico.

Alla luce di questi accadimenti, il prof. Antonio Impagliazzo, in una sorta di lettera aperta indirizzata al direttore dell’AMP, Antonio Romano, partendo dall’assunto che “distruggere una risorsa naturale è reato”, evidenzia la necessità di una maggior prevenzione e di un controllo del diporto e pone una serie di interrogativi sulle criticità relative alla depurazione delle acque reflue all’interno dell’AMP.

di Antonio Impagliazzo

Sui fondali a sud-est dell’isola di Santo Stefano (indicata come parete n.4) vi è una risorsa di eccellenza che caratterizza e qualifica l’intera Area marina protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano”. La sua composizione biologica custodisce da sempre spirografi, madrepore, spugne di mare, coralli, gorgonie, tartufi di mare, celenterati e poriferi di straordinaria bellezza. Nelle vicinanze della parete n.4 è presente la “Grotta dei Gamberi”, dove sostano e vivono le ”cicale” (specie marina protetta) mentre nelle acque e nelle scogliere dei fondali circostanti vivono indisturbate numerose colonie di cernie brune e dorate, branchi di saraghi, corvine e dentici.

“La Molara” situata al confine con la zona A dell’Area marina protetta costituisce oggi, la punta di diamante di questa straordinaria risorsa naturale abbondante di vegetazione e di una moltitudine di specie ittiche diverse. Molti sub ritengono questo “paradiso subacqueo del Mediterraneo” non inferiore al Mar Rosso per ricchezza e per abbondanza di pesci e lo stesso Raimondo Bucher, pioniere delle immersioni, che nelle acque tra “Vasca Giulia” e la parete n.4 aveva perso uno dei suoi amici più cari (Massimo D’Asta), ritornando nel 1999 sull’isola, affermò: “è un mare da amare, da rispettare e da difendere; Santo Stefano, il mare e l’habitat biologico che lo circondano sono la bandiera della mia gioventù e della mia vita”. Rimuovere questo “status” biologico, unico presente nel Mediterraneo, che perdura intatto da oltre duecento anni, significherebbe distruggere una risorsa immensa che appartiene al patrimonio universale delle aree protette e che non può essere pensata unicamente come semplice opinione.

La delibera di indirizzo n.13, approvata dal Consiglio Comunale di Ventotene il 29.08.2014 ad oggetto “Proposta di aggiornamento e revisione della zonizzazione della AMP” non menziona assolutamente un “corridoio di transito“ intorno all’isola di Santo Stefano ed inoltre, occorre precisare che l’area di Riserva integrale (zona A) rappresenta soltanto un 15-20% circa dell’Area Marina Protetta, per cui l’isola di Santo Stefano è interessata soltanto in parte dalla fascia “A” di tutela e comunque aperta verso una disciplina di ampia attenzione.

Infatti la Zona “A” è una zona di rispetto integrale, dove l’accesso è consentito per motivi di servizio o di ricerca ed alle imbarcazioni da diporto in difficoltà in attesa di soccorso. E’ comunque consentita la balneazione, le visite guidate in apnea e “la rotta del paesaggio costiero” per consentire l’accesso all’isola. Quando si afferma che “Santo Stefano è l’unica zona di fascia “A”, cioè di tutela integrale è vera l’indicazione, ma deve essere integrata dalla precisazione che la fascia “A” riguarda solo una parte dell’isola.

Il trasferimento della Zona “A” potrebbe predeterminare un rischio di danno biologico?

Occorre precisare che il transito o la sosta delle imbarcazioni da diporto nell’attuale Zona A, con l’immissione in mare di alcune sostanze chimiche da parte delle stesse come nitrati e fosfati e residui di idrocarburi, possono determinare danni irreversibili all’habitat vegetazionale ed ittico con conseguente impoverimento dell’ambiente marino, la cui tutela è un diritto da difendere e non può essere lasciato al ludibrio giovanile e superficiale di qualche meschino interesse.

Spalanchiamo dunque la finestra e guardiamo al futuro del mare. La natura semplice dell’isola consentiva un tempo, agli abitanti ed ai turisti primaverili ed estivi, di assistere al passaggio di gruppi di delfini nella baia di Calanave o di Punta Eolo, osservare il dischiudersi delle uova di seppia o di piccoli cavallucci marini nel porto Romano e, nel mese di settembre, nella spiaggetta di Calarossano, vedere la foca monaca salire la collinetta e mangiare dell’uva o i pescatori stendere il “tartanone” per raccogliere abbondanti pesci di diversa grandezza e specie. In quel periodo, i prodotti del mare e della terra offrivano ai cittadini un’abbondante ricchezza di cibo. Oggi rimangono solo parte di un ricordo, come quando a piedi nudi solcavo piccoli arenili e ammiravo il luccichio della luna nell’ incantevole porto Romano.

La finzione e l’immaginazione, figlie della realtà e del ricordo, mi avevano portato a scoprire la realtà del prima e del dopo di un periodo della mia giovinezza, e precisamente allorquando il mare dell’isola di Ventotene era solcato soltanto da piccole lance, gozzi a remi, “burchielle” e piccoli velieri.

L’istituzione dell’area marina protetta, avvenuta con decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 dicembre 1997 (GU n.45 del 24.2.1998), tra i compiti principali aveva il controllo, la tutela, la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali ed in particolare:

a) il controllo della qualità delle acque marine (chimico-fisico);
b) la tutela della catena ittica primaria (dal plancton alle specie adulte);
c) la conservazione e la valorizzazione dell’habitat biologico marino;

da allora, cosa NON è stato realizzato?

  • Un nuovo impianto di depurazione adeguato ai carichi della popolazione servita, alla qualità dei reflui residuali scaricati nelle acque protette, alla portata delle acque di “prima pioggia” secondo la norma vigente.
  • La dotazione di un idoneo impianto mobile per il prelievo dei reflui e dei prodotti di sentina provenienti dai battelli che sostano o circolano nelle acque della Riserva, ivi comprese le acque dei lavaggi esterni;
  • La dotazione di un “Fondo speciale incentivi” per sostenere e stimolare l’utilizzo di alcuni sport compatibili con le Aree Marine Protette (pagaia, nuoto, surf, vela, canoa, lance e gozzetti a remi, etc.);
  • Il controllo e la tutela della AMP al fine di migliorare l’informazione, l’assistenza e l’accoglienza con le modalità più idonee (via radio, internet, stampa, video/messaggio e altro);
  • Vigilare sulla velocità dei battelli in transito nell’ area protetta;
  • Effettuare controlli sui limiti da rumore delle eliche intubate;
  • Effettuare controlli sul lavaggio delle sentine, sul cambio dell’olio e delle vernici provenienti dalla manutenzione/pulizia delle imbarcazioni;
  • Controllo idoneo sugli scarichi delle navi sociali e degli aliscafi in sosta nel porto di Ventotene.

Mi sono chiesto più volte: a chi compete il “dovere/compito” di vigilare e di promuovere il buon uso di un territorio protetto, di stimolare iniziative socio-culturali per superare il “gap” economico ed il disagio sociale dei propri abitanti e di vigilare perché una risorsa naturale possa continuare ad essere un “valore aggiunto” per la cultura, per il turismo e per l’economia delle “isole di Ventotene e Santo Stefano”?

Queste ed altre domande, ancora oggi, non ricevono risposte, ma l’isola attende e si chiede se la sciatteria, la superficialità e l’interesse privato possano, una buona volta, essere sconfitte.

Per concludere, l’impianto di depurazione, realizzato negli anni ’80, nonostante le modifiche apportate nel 2006, nella sua conformazione attuale, risulta comunque inadeguato, non in grado di non poter gestire le portate influenti nel periodo estivo ed inoltre, risulta privo di alcune importanti sezioni. I volumi di denitrificazione e di ossidazione esistenti non sono sufficienti a trattare la portata estiva, così come la dissabbiatura in quanto la profondità del manufatto non consente la precipitazione delle sabbie ed il loro conseguente accumulo nella tramoggia di fondo.

Al fine di raggiungere una funzionalità depurativa adeguata allo scarico dei reflui in acque marine protette, si evidenziano come necessari:

Urgente riorganizzazione dei pretrattamenti meccanici (grigliatura media e fine, dissabbiatura e disoleazione) onde garantire il pretrattamento di tutta la portata di prima pioggia affluente all’impianto.
Adeguamento dell’impianto alla tecnica dell’ultrafiltrazione attraverso membrane MBR, in sostituzione dei tradizionali decantatori secondari.
Realizzazione di un nuovo volume di ossidazione con reattori di ultrafiltrazione MBR, con l’obiettivo di garantire il trattamento delle portate estive o di punta in maniera conforme agli standard fissati dalla Tab. 4 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii.
L’acqua depurata con la tecnica della chiarificazione a membrane MBR è sempre perfettamente limpida, disinfettata; in tal modo le acque in uscita potrebbero essere riutilizzate, adeguando parte delle strutture esistenti, per uso irriguo, per uso igienico-sanitario o come accumulo per antincendio, rappresentando per l’isola, priva di pozzi e sorgenti naturali, una risorsa da non trascurare.

Le problematiche relative all’attuale depurazione sono, dunque, da attribuirsi alla scelta errata sulla capacità dell’impianto insufficiente a poter trattare i reflui urbani, in particolare nel periodo estivo.

Fonte: H24 Notizie, Temporeale.info

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Ventotene: truffa su truffa

Il gruppo di opposizione in Consiglio Comunale di Ventotene – La Buona Onda – insorge indignato. A detta degli amministratori comunali non ci sono mai soldi per migliorare la qualità della vita, anche per piccole cose, degli isolani. Pur tuttavia, per pagare polizze contro i rischi derivanti da danni causati dagli esponenti comunali, anche con dolo, ci sono eccome! Ecco i fatti

Con delibera della giunta comunale numero 41 del 12 aprile scorso si prende atto del procedimento penale avviato dalla Procura di Cassino contro il Sindaco Giuseppe Assenso.Con delibera della Giunta Comunale numero 40 del 9 aprile 2016 si prende atto del procedimento penale avviato dalla Procura di Cassino contro il Geom. Pasquale Romano, responsabile area III Ufficio tecnico. Nel contempo, qualche giorno prima, veniva prorogata con deliberazione della Giunta Comunale il contratto di assicurazione RCTO.

Il contratto, stipulato nel 2014, costa al Comune di Ventotene, o per meglio dire ai cittadini di Ventotene, euro 120.000 annui; quindi, è già costato alle casse comunali euro 240.000, oltre 60.000 euro per la prima semestralità relativa al rinnovo 2016. Quello che sconcerta è l’art 1 del contratto – oggetto dell’assicurazione – che prevede che “l’assicurazione vale anche per la responsabilità civile che possa derivare all’assicurato da fatto doloso di persone delle quali debba rispondere”.

Ciò che lascia allibiti è il costo esorbitante della polizza, contratta nonostante il consolidato orientamento della giurisprudenza della Corte dei Conti che, a fronte dell’esborso posto a carico delle casse comunali, ne ha costantemente dichiarata la illegittimità e il conseguente danno erariale. A tal proposito l’opposizione consiliare “Buona Onda” invita gli amministratori comunali a prendere conoscenza, tra le tante:

    • della sentenza del 7 febbraio 2004 n. 95/EL/2004 della Corte dei Conti Sez. Giurisdizionale per la Regione Puglia;
    • della sentenza n. 319 del 07/07/2011 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti dell’Emilia Romagna;
    • Della Deliberazione n.57/pareri/2008 della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia.

Giova sottolineare la concomitanza temporale tra il rinnovo della polizza e l’avvio dei suddetti procedimenti penali a carico dei soggetti appartenenti all’amministrazione comunale. Il che sconfessa appieno il teorema sostenuto, con evidente mistificazione della realtà, dagli esponenti della maggioranza consiliare, secondo cui la polizza assicurativa servirebbe a salvaguardare i cittadini, perchè questo è solo un aspetto della polizza, che non si contesta, se non per l’esorbitanza del premio.

La questione vera è un’altra: è illegittimo porre a carico del Comune danni provocati all’ente a ai terzi con dolo o colpa grave. Invero, la sottoscrizione della polizza conferisce ai dipendenti ed amministratori comunali una salvaguardia patrimoniale anche quando avessero provocato all’ente o ai terzi un danno con colpa grave e/o dolo.

Sul punto, vale la pena sottolineare che, a partire dal 2008 (sei anni prima dalla sottoscrizione della polizza incriminata), l’art. 3, comma 59, della legge 24/12/2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), ha dichiarato la nullità delle polizze contratte per la copertura del danno erariale e/o per colpa grave (a maggior ragione per fatto doloso, ovviamente).

La sanzione prevista è pari a 10 volte il premio illegittimamente pagato. Ritenendo proprio dovere la tutela delle risorse comunali, l’opposizione consiliare invierà nei prossimi giorni una diffida al Segretario Comunale, affinché elimini l’esborso dei premi assicurativi dalle uscite a carico del Comune, recuperando quanto fin qui pagato. A tal fine la questione sarà, comunque, portata alla valutazione della Corte dei Conti.

H24 Notizie

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Ventotene: il marciume viene a galla

20140131_170202_1Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina, nell’ambito delle attività a tutela della legalità nella pubblica amministrazione volta a verificare il corretto impiego delle risorse pubbliche hanno eseguito nei confronti del geometra Pasquale Romano, capo area tecnica del Comune di Ventotene, la notifica del provvedimento di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 2 mesi, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Cassino Dott. Angelo Valerio Ianna.

La misura cautelare ha avuto origine dalla richiesta dei Sostituti Procuratori della Repubblica, presso il Tribunale di Cassino, Dott. Roberto Bulgarini Nomi e Dr.ssa Arianna Armanini, a seguito dell’attività investigativa svolta dai militari della Brigata della Guardia di Finanza di Ventotene.

Le operazioni di P.G., hanno permesso di accertare come il pubblico funzionario avesse dato origine ad un sistema illecito che prevedeva l’affidamento, ad imprese “preselezionate”, di opere e/o servizi mediante gare, promosse con il metodo della procedura negoziata, indette solo da un punto di vista documentale, in quanto le imprese risultavano fittiziamente invitate al fine di garantire la scelta precedentemente operata a favore di un determinato imprenditore.

Le indagini hanno inoltre permesso di appurare che nel caso di gare caratterizzate dall’affidamento di servizi, il funzionario si premuniva, pur di garantire l’impresa affidataria “amica”, di non procedere alla stipula di alcun contratto ne, tantomeno, ad assicurare alla stazione appaltante gli introiti offerti per l’aggiudicazione arrecando, in tal modo, un danno erariale all’ente pubblico in corso di accertamento.

Le attività di Polizia Giudiziaria hanno riguardato il periodo dal 2011 ad oggi ed hanno avuto a base l’analisi delle sole procedure indette nell’area del porto nuovo di Ventotene che hanno visto la realizzazione di opere nonché l’affidamento di servizi legati al turismo ovvero alla risorsa economica più significativa dell’isola.

Tra le gare oggetto di approfondimento ci sono gli affidamenti, per le stagioni dal 2013 al 2015, della gestione dello specchio acqueo e della connessa banchina destinata all’ormeggio di unità diportistiche nonchè dei servizi, per il solo anno 2015, presenti all’interno della stazione marittima.

E’ stata inoltre approfondita la consegna diretta, operata senza alcuna procedura di gara pubblica, di opere, allo stato mai realizzate, finalizzate al completamento della Stazione Marittima e concesse quando la stessa era sottoposta a sequestro penale e, di conseguenza, sottratta alla disponibilità dell’ente.

Il Geometra Comunale di Ventotene Pasquale Romano

Il Geometra Comunale di Ventotene Pasquale Romano

Il funzionario è stato indagato per i reati previsti dagli artt. 353 bis c.p. (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), 479 c.p. (falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici), 640 bis c.p. (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) e 323 c.p. (abuso d’ufficio).

La Procura, tenuto conto della gravità della condotte riscontrate, ha delegato altre attività ai Finanzieri della Brigata di Ventotene per meglio valutare il possibile coinvolgimento di altri funzionari e/o dipendenti pubblici nonché di privati imprenditori, richiedendo di far luce anche su altre gare al fine di verificare il corretto impiego delle pubbliche risorse che dovrebbero generare, se correttamente utilizzate, opportunità di investimenti per il tessuto imprenditoriale privato ed accrescere il livello di lecita concorrenza tra le aziende.

Fonte: H24 Notizie, Latina Press, Radio Luna, Il Messaggero, Tempo reale.info, Latina 24 Ore

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Ventotene: stop alle auto in estate, ma solo per qualcuno…

imageFuori le auto dal centro abitato di Ventotene. In estate, al fine di garantire la sicurezza e la tranquillità di residenti e vacanzieri, il sindaco dell’isola pontina, Giuseppe Assenso, ha vietato la circolazione e la sosta dei veicoli, emettendo un’apposita ordinanza.

Un provvedimento preso essendo le stradine di Ventotene inadeguate alla circolazione nei due sensi di marcia e tali, quando vi sono dei mezzi in sosta, da provocare facilmente una paralisi del traffico, oltre che rischiose per i pedoni.

Dal prossimo 1 giugno al successivo 26 settembre circolazione e sosta dei veicoli vietata dunque nel centro abitato, nell’area compresa tra Banchina Porto Romano, via Rampa Marina, via Pozzo S. Candida, località Faro, piazzetta Belvedere, via Infermeria, via Roma, piazza Alcide De Gasperi, via Muraglione lato sud, vicoletto Muraglione, piazza Castello, piazza XX Settembre, via Rose, vicoletto Calanave, via Iacono, nel tratto compreso tra via Rose e la zona parcheggio (Calanone), e via Olivi, nel tratto compreso tra via Roma fino a traversa Madonnina.

Vietata poi la circolazione, dalle 22 alle 6, su via Muraglione lato nord, via Granili e via Calarossano, ad eccezione degli autorizzati e dei residenti. E vietata la sosta su via Calarossano, via Parata Grande, via Granili e la strada di congiungimento tra via Luigi Iacono e via Fontanelle.

Un’ordinanza che prevede comunque alcune deroghe, soprattutto per gli arrivi e le partenze dall’isola, per le forze dell’ordine e i mezzi di soccorso.

Fonte: Latina Oggi

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