Ventotene: truffa su truffa

Il gruppo di opposizione in Consiglio Comunale di Ventotene – La Buona Onda – insorge indignato. A detta degli amministratori comunali non ci sono mai soldi per migliorare la qualità della vita, anche per piccole cose, degli isolani. Pur tuttavia, per pagare polizze contro i rischi derivanti da danni causati dagli esponenti comunali, anche con dolo, ci sono eccome! Ecco i fatti

Con delibera della giunta comunale numero 41 del 12 aprile scorso si prende atto del procedimento penale avviato dalla Procura di Cassino contro il Sindaco Giuseppe Assenso.Con delibera della Giunta Comunale numero 40 del 9 aprile 2016 si prende atto del procedimento penale avviato dalla Procura di Cassino contro il Geom. Pasquale Romano, responsabile area III Ufficio tecnico. Nel contempo, qualche giorno prima, veniva prorogata con deliberazione della Giunta Comunale il contratto di assicurazione RCTO.

Il contratto, stipulato nel 2014, costa al Comune di Ventotene, o per meglio dire ai cittadini di Ventotene, euro 120.000 annui; quindi, è già costato alle casse comunali euro 240.000, oltre 60.000 euro per la prima semestralità relativa al rinnovo 2016. Quello che sconcerta è l’art 1 del contratto – oggetto dell’assicurazione – che prevede che “l’assicurazione vale anche per la responsabilità civile che possa derivare all’assicurato da fatto doloso di persone delle quali debba rispondere”.

Ciò che lascia allibiti è il costo esorbitante della polizza, contratta nonostante il consolidato orientamento della giurisprudenza della Corte dei Conti che, a fronte dell’esborso posto a carico delle casse comunali, ne ha costantemente dichiarata la illegittimità e il conseguente danno erariale. A tal proposito l’opposizione consiliare “Buona Onda” invita gli amministratori comunali a prendere conoscenza, tra le tante:

    • della sentenza del 7 febbraio 2004 n. 95/EL/2004 della Corte dei Conti Sez. Giurisdizionale per la Regione Puglia;
    • della sentenza n. 319 del 07/07/2011 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti dell’Emilia Romagna;
    • Della Deliberazione n.57/pareri/2008 della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia.

Giova sottolineare la concomitanza temporale tra il rinnovo della polizza e l’avvio dei suddetti procedimenti penali a carico dei soggetti appartenenti all’amministrazione comunale. Il che sconfessa appieno il teorema sostenuto, con evidente mistificazione della realtà, dagli esponenti della maggioranza consiliare, secondo cui la polizza assicurativa servirebbe a salvaguardare i cittadini, perchè questo è solo un aspetto della polizza, che non si contesta, se non per l’esorbitanza del premio.

La questione vera è un’altra: è illegittimo porre a carico del Comune danni provocati all’ente a ai terzi con dolo o colpa grave. Invero, la sottoscrizione della polizza conferisce ai dipendenti ed amministratori comunali una salvaguardia patrimoniale anche quando avessero provocato all’ente o ai terzi un danno con colpa grave e/o dolo.

Sul punto, vale la pena sottolineare che, a partire dal 2008 (sei anni prima dalla sottoscrizione della polizza incriminata), l’art. 3, comma 59, della legge 24/12/2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), ha dichiarato la nullità delle polizze contratte per la copertura del danno erariale e/o per colpa grave (a maggior ragione per fatto doloso, ovviamente).

La sanzione prevista è pari a 10 volte il premio illegittimamente pagato. Ritenendo proprio dovere la tutela delle risorse comunali, l’opposizione consiliare invierà nei prossimi giorni una diffida al Segretario Comunale, affinché elimini l’esborso dei premi assicurativi dalle uscite a carico del Comune, recuperando quanto fin qui pagato. A tal fine la questione sarà, comunque, portata alla valutazione della Corte dei Conti.

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