Ventotene: frana continua!

IL CASO. Un’abitante rivela a Terra: «Mercoledì sono venuti giù circa cinquanta metri cubi di roccia in località Punta dell’Arco. E la strada che conduce all’eliporto è ancora interrotta. C’è preoccupazione».

Un altro crollo a Ventotene, il terzo in pochi mesi. A raccontarlo a Terra un’abitante che ha visto con i suoi occhi il costone che si è sbriciolato: «Il 26 ottobre scorso, e ancora nessuno ne ha parlato, sono venuti giù circa 50 metri cubi di roccia in località Punta dell’Arco, nella zona del Museo ornitologico. Le rocce sono cadute in parte sul costone sottostante e in parte a mare». La testimone preferisce rimanere anonima, ma assicura: «La zona crollata l’ho vista con i miei occhi. E ora c’è preoccupazione, perché a pochi metri corre una strada che costeggia proprio il bordo che s’è sbriciolato. Questa è un’isola delicata, sorge tutta sul tufo, ma intanto gli abusi edilizi non si fermano e aumentano i trasporti su gomma: auto, camion carichi di cemento e mezzi pesanti,. Con la loro circolazione non fanno altro che aumentare le vibrazioni e rendere ancora più fragile l’equilibrio idrogeologico».
Nella stessa zona c’è già stato un crollo, due anni fa. «Tanto è vero che massi e detriti venuti giù mercoledì si sono sovrapposti a quelli che già si erano staccati dal costone». Le rocce di Punta dell’Arco sono a picco sul mare: stando alla testimonianza raccolta da Terra, «se ci fosse stata una barca lì sotto sarebbe stata molto probabilmente investita dai detriti. Quello è un punto pericoloso». Sull’isola, il 20 aprile 2010, sono morte tragicamente due ragazze, Sara Panuccio e Francesca Colonnello, colpite proprio da una caduta di massi mentre erano sulla spiaggia a Cala Rossano. Più recentemente, dopo un crollo in località Grotta dei passeri «è stata chiusa la strada perché non è più sicura, interrompendo il collegamento con il benzinaio, il cimitero e l’eliporto.
Se qualcuno si fa male e bisogna prendere l’elicottero in teoria l’ambulanza non può passare, e da quando è accaduto non si è fatto nulla per trovare una strada alternativa per non avere questi disagi». Ed è proprio nella stessa zona in cui morirono le due ragazze che, secondo quanto previsto dal bando di progetto pubblicato ad agosto dal Comune di Ventotene, dovrebbe partire l’imbocco di un tunnel che passerebbe sotto il centro abitato «per alleggerire il traffico veicolare», secondo il sindaco Giuseppe Assenso. Una soluzione contestata da ambientalisti, Verdi e Wwf, che denunciano pericoli per la tenuta del già fragile equilibrio idrogeologico.
Scelta fortemente contestata anche dal geologo Riccardo Caniparoli: «E’ una follia pensare di costruire una galleria di 300 metri in un’isola di tre chilometri. Bisognerebbe andare tutti a piedi o utilizzare solo piccoli mezzi elettrici. L’isola va preservata, non distrutta». A Ventotene, peraltro, denuncia Legambiente, è previsto un aumento di 150 unità nautiche, passando così da 30 a 180 posti. Dalla costa alle strade, è partito l’assalto del cemento: c’è ancora poco tempo per salvare una piccola, grande isola.

Fonte: Terra, Latina 24Ore, Il Faro, ProvinciaLatina TV, H24 Notizie, Radio Luna

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Una risposta a Ventotene: frana continua!

  1. Benito scrive:

    Una strada alternativa per arrivare a prendere l’elicottero ci sarebbe,bisognerebbe scendere giù dalla strada di parata grande e riprendere la strada che porta dietro al cimitero. Ma forse a qualche ingegnere e vecchio del luogo non fa comodo vedersi espropriati il pezzetto di proprietà per utilità pubblica. Meditiamo ventotenesi!!!!!!!!!!!!!!!

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