In bilico tra conservazione ambientale ed ecomostri, Ventotene si appresta a celebrare la sua festa patronale – che il ministro Brambilla ha da poco insignito del premio sagre «cruelty free» – di Santa Candida (20 settembre) che rispetta l’ambiente e gli animali. E mentre mena vanto del suo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, riceve nuovi attacchi per il progetto di un tunnel stradale da scavare nei fianchi della fragile costa, sostenuto dalla maggioranza in consiglio comunale.
Una querelle che divide gli esperti e i turisti dal cuore verde, che qui vengono perchè l’isola è tranquilla, non sfrecciano motoscafi né moto d’acqua, si vive la natura da vicino, tra escursioni naturalistiche, birdwatching e gite subacquee nel parco marino. Piovono critiche di ogni genere sul progetto dell’amministrazione: quel tunnel dal porto romano sino al paese non piace. Circa 260 metri nel tufo friabile per un costo di 4,8 milioni di euro: l’opera è stata già oggetto di bando pubblico, pur nel riconoscimento del rischio crolli che potrebbe generare il cantiere stesso.
I TECNICI CONTRARI – «Il tunnel di 300 metri a Ventotene per favorire la circolazione di auto e camion e’ una scelta costosa, inutile allo scopo e dannosa per l’ambiente», sostiene il geologo Riccardo Caniparoli, esperto di dissesto idrogeologico, intervistato dal quotidiano ecologista Terra. «Una spesa di quasi 5 milioni di euro per costruire una galleria, pali, micropali e diaframmi in cemento armato. Con questa scelta il Comune di Ventotene dimostra di voler risolvere il problema frane con vecchie logiche di cementificazione del territorio».
Il tunnel – prosegue l’esperto – non sembra affatto l’opzione più idonea, «sia in termini di compatibilità strutturale delle opere previste con la tipologia delle rocce e dei terreni interessati e sia in termini di interazione tra le opere progettate e l’evoluzione della dinamica degli equilibri ambientali». Eppoi, insiste Canniparoli, «è assurdo oggi pensare di sviluppare una zona turistica che per struttura e vocazione dovrebbe essere fruibile tutta a piedi». Meglio sarebbe adottare «mini taxi elettrici o impianti su cremagliera o su cavi. Invece, si pensa sempre a favorire il trasporto su gomma».
LA LIPU: TECNICI INDIPENDENTI – La Lipu-BirdLife , tramite il suo presidente nazionale Fulvio Mamone Capria, invoca l’intervento di tecnici di alto livello per monitorare l’isola. «Se questo progetto vuole essere la soluzione ai rischi di frana cui l’isola è soggetta – afferma il presidente Lipu – allora è necessario che qualche esperto indipendente dia un quadro più chiaro e garantito della situazione. Per questo abbiamo segnalato immediatamente il caso ai ministri dell’Ambiente e dei Beni culturali, chiedendo che vengano inviati tecnici di alto livello sul posto, per valutare quali danni possa causare il tunnel all’equilibrio idrogeologico dell’isola e soprattutto se non ci siano soluzioni alternative meno impattanti e rischiose».
«FOLLIA DEI POLITICI» – «L’idea di costruire un tunnel a Ventotene è una follia ambientale ed economica. Mi batterò affinché il relativo bando da 5 milioni di euro venga ritirato, se necessario anche coinvolgendo il Parlamento europeo», interviene l’eurodeputato Niccolò Rinaldi, capo delegazione dell’Idv. «Un nuovo asse viario non farebbe altro che portare più auto, camion e caos in un’isola che invece andrebbe valorizzata con l’utilizzo esclusivo di mezzi ecologici e tutelando al massimo il suo gia’ fragile equilibrio idrogeologico. talis ed Europa abbondano di esperienze di potenziamento della mobilita’ sostenibile a basso prezzo – conclude Rinaldi -. Chi e come ha stabilito che a Ventotene il tunnel è la migliore opzione possibile?».
IL PADRE DI SARA – Quando si parla di rischio frane, poi, il ricordo va a Sara Panuccio e Francesca Colonnello, le due studentesse romane vittime del crollo a Cala Rossano nell’Aprile del 2010. Bruno Panuccio, il genitore che si batte da quel terribile giorno per chiedere che venga fatta luce sulle eventuali responsabilità degli enti locali, affida al web le sue considerazioni sulla vicenda. Panuccio invita i ventotenesi alla protesta: «Mobilitatevi, organizzate manifestazioni di protesta pubblica, civile e visibile , metteteli alla corda. Lo so che non è facile – scrive il genitore su Facebook – ma credo sia l’ unica strada da percorrere per ottenere risultati tangibili e concreti, altrimenti faranno sempre orecchie da mercante e rigireranno le cose a loro piacere con argomentazioni ben esposte anche se totalmente fuorvianti. A parlare son bravi tutti, e mi ci metto anch’io, ma scendere in strada, metterci la faccia e lottare è molto più arduo. Se riuscirete in questo, la vittoria non sarà mia, ma vostra».
Fonte: Corriere della Sera
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