Ventotene: scempio su scempio

C’è attesa, a Ventotene, per la decisione del tribunale di Latina che, nei prossimi giorni, dovrà esprimersi in merito al dissequestro della stazione marittima ed annessi servizi, in fase di costruzione sull’area della nuova banchina portuale.
La struttura, progettata e realizzata dal Comune, per un importo di 370 mila euro, fu infatti posta sotto sequestro, nel maggio scorso, da personale ispettivo della Capitaneria di porto di Gaeta, in quanto la pratica edificatoria era sprovvista del legittimo titolo di occupazione demaniale marittima, ricadendo il manufatto nell’area portuale. Ora che l’iter amministrativo dovrebbe essere sanato con l’arrivo del titolo concessorio, infuriano, però, le polemiche sulle reali dimensioni dell’immobile e sul grave impatto ambientale che andrà a determinare, alla luce di quanto contenuto nel verbale della Conferenza dei servizi svoltasi il 23 febbraio scorso, presso il Comune di Ventotene. Contrariamente alle previsioni iniziali, infatti, il progetto della stazione marittima, di cui è stato già realizzato il piano terra, prevederebbe la sopraelevazione di un altro piano, per ulteriori 300 metri quadri, da destinare ad uffici ed alloggi per la Guardia costiera. Stranamente, tale ipotesi, ha riscosso il parere favorevole dei vari enti interessati, “con o senza prescrizioni”, in barba a tutti i vincoli paesaggistici, architettonici ed archeologici, essendo, oltretutto, la costruzione adiacente al bimillenario porto romano che tutti, a parole, vorrebbero preservare.

Fonte: Il Tempo

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