In ricordo di Sara e Francesca

Bruno Panuccio

Il 22/11 nella scuola di Sara e Francesca si terrà una cerimonia di commemorazione, l’evento sarà seguito dai media… in concomitanza con la deposizione della perizia commissionata dagli inquirenti sarà quindi l’occasione per ribadire quello che è il nostro pensiero sulle responsabilità in primo luogo dell’amministrazione locale.

… ed ora che è appurato che il sindaco conosceva, come sempre ho affermato, la pericolosità della zona, questa dichiarazione [vedi filmato] denota l’alto livello morale di questa persona.. SI DIMETTA E SI VERGOGNI

Bruno Panuccio (Facebook)

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2 risposte a In ricordo di Sara e Francesca

  1. flavia scrive:

    Saranno per sempre nei nostri cuori e il loro sorriso ci accompagnerà.
    Saranno un monito al rispetto della vita che vale più di montagne di soldi.
    Un grazie infinito a Bruno Panuccio che pur nel dolore ha scelto la vita.
    Il mondo è una sfera e il centro è ovunque, scaviamo tutti con i denti, con il muso,
    arriveremo al centro, alla verità.
    Il segreto è che ognuno scava dentro di sè.

  2. marco scrive:

    Scelgo di commentare riportando un articolo tratto da Telefree del mese dicembre 2009,che mi ha molto colpito
    Esprime la sofferenza della terra che parla a noi uomini

    Ventotene e la perdita dell’anima passata

    Ventotene: Ho letto gli appelli pubblicati a difesa di Ventotene, mi accomuno a quanti fino ad oggi richiamano l’attenzione per salvare un tesoro naturale che se non sarà tutelato non sarà più recuperabile.

    Mancavo da Ventotene da venti anni, che scempio hanno visto i miei occhi!
    Le “pietre tagliate” ovvero gli scogli dell’infanzia trasformate in approdo per far fare benzina ai yacht della “specie umana protetta”.
    Per un attimo sono andata indietro nel tempo, quando su quegli scogli c’era tanta gioventù, insieme si gareggiava a chi faceva il tuffo più bello!
    Mi sono sentita smarrita, non c’era più l’anima passata di quel luogo. Proprio così quel distributore simboleggia la perdita dell’anima passata.
    Le grotte naturali cementate e chiuse da finestre per far posto alle attrezzature della Lega Vela. I vecchi cameroni scomparsi anche quelli, al posto della piccola città confinaria un parcheggio per auto, a cosa serviranno le auto su un’isola cosi piccola?
    E poi si fa un gran parlare di Movimento Federalista Europeo, di Altiero Spinelli.
    La riqualificazione dei cameroni e non l’abbattimento poteva ricreare in loco un percorso storico. Abusivismo edilizio su ogni angolo dell’isola.
    Oggi Ventotene accoglie il turista pendolare e il turista di qualità (quello degli yacht). Entrambi consumano l’isola, il primo sovraffolla le spiaggie e le case, il secondo sovrautilizza i due porti e la spiaggia di Cala Rossano, formando barriere in questi luoghi e inquina sia a livello ambientale che visivo.
    In queste condizioni il prezzo che l’isola paga e nella quale i vantaggi economici giocano prevalentemente a favore di pochi operatori è quello di un degrado costante e di un declino dell’immagine complessiva dell’isola (tratto da un rapporto del DIPTU Università di Roma).
    Perchè non pensare ad un turismo sostenibile e a Ventotene come un museo a cielo aperto?
    L’isola di Ventotene è patrimonio di tutti, ma soprattutto di chi nascerà dopo di noi, i giovani ci stanno prestando il loro mondo!

    Finisco con una dedica poetica a Ventotene.

    Andare su quella terra e respirare ancora il profumo delle erbe selvatiche,
    stupirsi al tramonto seduti sui resti della villa Giulia,
    guardare l’orizzonte col vento che ti fa compagnia,
    il silenzio che ti invita a pensare e tu che insieme alla natura ci sei, perchè la terra è la tua radice!

    Questa era Ventotene.

    Una lettrice di TeleFree, con la speranza di alimentare un interesse sano a difesa di Ventotene.

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