Lavori previsti e mai eseguiti

Il Pm Vincenzo Saveriano

L’accertamento delle eventuali responsabilità penali circa la frana di Cala Rossano, dove proprio sette mesi fa morirono due studentesse romane, apre uno scenario proprio sulla gestione della «cosa pubblica» a livello locale. Dove, inutile nasconderlo, ci si deve barcamenare tra le azioni per garantire la sicurezza dei luoghi e il loro sviluppo economico. Ecco, allora che le discussioni principali verteranno sulla prevedibilità o meno dello smottamento della falesia ma soprattutto se gli amministratori locali di Ventotene abbiano adottato iniziative idonee ad evitare tragedie. In particolare, alla luce della frana che nei primi mesi del 2004 si verificò in una zona vicina a quella in cui sono morte Sara Panuccio e Francesca Colonnelli. Anche su questo punto hanno relazionato i tre consulenti (Albino Lembo-Fazio, Massimo Amodio e Dario Tarozzi) del Pubblico ministero Vincenzo Saveriano, che indaga per duplice omicidio colposo. A quanto risulta, i tre consulenti hanno rilevato come all’epoca una conferenza di servizi tra Comune e Genio civile stilò un elenco di lavori: rimozione delle rocce pericolanti, l’apposizione di pali alla base della falesia per ancorare una rete metallica, l’applicazione di una speciale miscela di malta e polvere di tufo come rivestimento esterno sulle rocce. Dalle acquisizioni di atti disposte dalla Procura pontina all’indomani della tragedia invece la situazione è andata in modo diverso. Dei lavori concordati fu eseguita solo la rimozione delle parti pericolose. Gli altri interventi furono la costruzione di un muro di contenimento per la strategica strada comunale che passa proprio sulla sommità del costone, e una condotta per raccogliere le acque piovane che sempre dalla strada si infiltravano nelle rocce. Sarà compito della Procura scoprire chi adottò – e sulla base di quali motivi – la decisione di «sostituire» gli interventi. Intanto, sul registro degli indagati il Pm ha iscritto dieci persone tra i due Sindaci (Biondo e Assenso) e dirigenti e tecnici comunali e regionali.

Fonte: La Provincia

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