Ventotene: ricominciare dalla terra

20130621-223642Con la fine della stagione estiva Ventotene, come tante altre piccole isole, comincia a vivere il suo vero isolamento. L’isola si svuota di turisti e residenti stagionali e torna a essere un paese di pochi isolani ostinati che resistono al progressivo abbandono del territorio. Sono contadini, pescatori, imprenditori e ristoratori locali determinati a mantenere viva la comunità e l’economia dell’isola. E’ così che è nata la Comunità dei contadini di Ventotene per Terra Madre, già attiva dallo scorso luglio.
L’obiettivo è conservare e diffondere la memoria dei prodotti tipici e delle tradizioni isolane. E anche rilanciare l’economia e promuovere un modo diverso di fare turismo, nell’ottica della sostenibilità e dell’armonia con un ambiente limitato e fragile.
I contadini di Ventotene si sono organizzati, hanno progettato e creato una rete. La Comunità è oggi parte del progetto Isole Slow, l’organizzazione che,  nell’ambito della rete mondiale di Slow Food, unisce tutte le isole minori del Mediterraneo. Si tratta di un gruppo di piccole isole che lavorano insieme per affrontare tematiche comuni, risolvere problemi, focalizzare le difficoltà che le piccole produzioni di terra e di mare incontrano ogni giorno.
I prossimi 12 e 13 ottobre anche  la Comunità dei Contadini di Ventotene per Terra Madre farà parte di una delegazione italiana di 40 membri che parteciperà al IV° incontro della Rete Internazionale delle Isole Slow a Cipro. Il tema è “Il Turismo Sostenibile sulle isole, esempi internazionali di applicazione pratica, prospettive, collaborazione, ampliamento e consolidamento della rete nel Mediterraneo”.
Ventotene ha infatti una lunga tradizione di sussistenza e autonomia alimentare: fin dall’epoca romana e poi con la colonizzazione borbonica, l’agricoltura ha sempre rappresentato un’attività fondamentale per gli isolani, capace di provvedere al sostentamento di una comunità ben più numerosa di quella attuale.
Tra le iniziative già avviate e curate dalla Comunità di contadini c’è il progetto “Ventotene e le Quattro Stagioni” – che porterà sull’isola per quattro volte all’anno gli studenti di un Istituto Agrario  per partecipare nelle diverse stagioni ai lavori dei campi. Oltre a questo è stato attivato il progetto “Proxenia”,  finalizzato al reinserimento lavorativo dei richiedenti asilo e dei rifugiati ospiti di una Cooperativa Sociale.

Fonte: H24 Notizie, Latina Today

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Tragedia di Ventotene: il processo va avanti spedito

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, gli amministratori locali rinviati a giudizio per la morte di Sara e Francesca

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, gli amministratori locali rinviati a giudizio per la morte di Sara e Francesca

Prosegue ormai a tappe forzate il processo per la tragedia di Ventotene, il crollo della parete rocciosa verificatosi nella primavera del 2010 a Cala Rossano, che uccise le quattordicenni romane Sara Panuccio e Francesca Colonnello, sull’isola in gita d’istruzione.
Questa mattina, presso il Tribunale di Terracina, davanti al giudice Carla Menichetti sono sfilati altri due testimoni della parte civile e due consulenti tecnici della difesa, uno nominato dal difensore del sindaco Giuseppe Assenso e l’altro dal difensore dell’ex primo cittadino Vito Biondo.
Oltre ai due politici, imputati per omicidio colposo il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Pasquale Romano, e il dirigente del genio civile Luciano Pizzuti. I testimoni hanno risposto alle domande del pm e delle difese, tra cui gli avvocati Renato Archidiacono, Giovanni Lauretti, Luca Scipione, Pasqualino Magliuzzi e Giuseppe Zupo. Prossima udienza, per l’esame di altri testi della difesa, il 7 novembre.

Fonte: H24 Notizie, Latina Oggi, Il Messaggero, Latina 24 Ore

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Snap in agonia: la questione collegamenti non è più rimandabile!

imageUna società in grossa sofferenza economico-finanziaria che oramai non riesce più ad andare avanti e a garantire lo stipendio al personale, a saldare i fornitori, a versare i contributi e a far fronte agli impegni con Equitalia. Una società a un passo dal fallimento totale. Questa la situazione attuale della Snap, la società di navigazione ponziana che da oltre un decennio garantisce il collegamento tra Terracina e le isole pontine, un servizio essenziale soprattutto per Ponza e Ventotene occupandosi del trasporto delle merci, anche di quelle speciali.

L’agonia della Snap va avanti oramai da tempo, causata soprattutto dal mancato versamento nei tempi dovuti dei contributi regionali, che a oggi ammonterebbero a svariati milioni di euro. Una cifra stratosferica che si è accumulata a partire dal 2009, anno della stipula dell’ultima convenzione con la Pisana che scadrà alla fine di questo mese.

Anzi: con la data del 31 ottobre che si avvicina, non si ha la certezza del prossimo futuro e di vederli materialmente quei soldi. Infatti nei giorni scorsi dagli uffici regionali hanno fatto sapere che se dovessero saldare l’intera somma, oltre al resto di debiti che la Regione ha con le società che erogano servizi per suo conto, la Regione sforerebbe il patto di stabilità imposto dalla legge di bilancio e quindi incorrerebbe nelle sanzioni previste.

Una doccia gelata per la Snap che con l’armatore Guido De Martino ieri ha inviato l’ennesima lettera-s.o.s al presidente Zingaretti e un’altra sfilza di destinatari, compresi i sindaci delle due belle isole e il prefetto di Latina.

“Conosciamo purtroppo i lacciuoli con i quali il patto di stabilità riesce a soffocare molte imprese, ma sappiamo pure che un’oculata politica dovrebbe programmare e fissare i pagamenti in modo tale che, almeno in parte, delle risorse vengano destinate ai servizi che per altro risultano essere essenziali – si legge nella lettera firmata da De Martino – Per questo veniamo a interessare tutte le autorità di indirizzo affinché al fine di scongiurare il paventato collasso, venga disposta al più presto, possibilmente entro il mese corrente, la liquidazione di quanto ci spetta in modo tale da assolvere le obbligazioni nei confronti del personale, degli istituti di previdenza, di Equitalia, che pur conoscendo la normativa del patto di stabilità non accordano però dilazioni o agevolazioni che possano alleviare la sofferenza di questa società”.

Nonostante ciò, la Snap continua a garantire i collegamenti. Almeno per ora.

Fonte: H24 Notizie

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Ventotene: piccola isola, grandi affari

20130529-190843.jpgAnche questa estate 2013 è volta al termine e porta via con se amori, mare, villeggianti e turisti. Quello che rimane sono i cronici disservizi di un’isola che dovrebbe essere la perla del Mediterraneo, ma che in realtà è diventata l’esempio di inefficienze e malaffari.
A Ventotene, dopo i tragici avvenimenti del 2010 dove morirono 2 bambine in gita scolastiche, è rimasta solo una spiaggia agibile, perché le altre sono state chiuse per pericolo di frane, e la navigazione intorno alla costa è consentita entro i 30 mt. D’accordo il provvedimento è giusto, anche se si può obbiettare che ormai ” le vacche sono uscite dalla stalla …..” è tutto giusto, ma sorge spontanea una domanda invece di spendere soldi, soldi ben spesi senza dubbio ad abbellire l’isola ( vedi la piazza comunale ristrutturata, la nuova strada che porta direttamente in spiaggia) forse non conveniva mettere in sicurezza qualche altra spiaggia tipo Parata grande o Calabattaglia ecce cc. A questo punto si può obbiettare non ci sono soldi, classica giustificazione del sindaco di ventotene, ma come è che per il Suo tunnel i soldi c’erano? Ben 8000000 di euro ! o forse dovevano entrare nelle tasche di qualcuno?
La fogna ormai sono decenni che non funziona e nelle giornate di scirocco la spiaggia di calanave, l’unica agibile, è infrequentabile sia per la puzza che per la melma che c’è sulla spiaggia, e nemmeno per questo ci sono soldi??? senza tenere conto che ventotene è stata dichiarata bandiera blu.
Chi viene a Ventotene viene accolto dal fetore di una pseudo immondizia differenziata.
Il porto è ormai diventato un centro commerciale, l’unica differenza che le grotte romane sono diventate i negozi, friggitorie,, e pescherie occupando spazi pubblici dove non si riesce a passare.
I trasporti sono quelli che sono, ormai è diventato una scommessa se si riesce a partire o no!
Ma a contrario del sindaco di Ponza che si batte per la sua isola il nostro amato sindaco di ventotene insieme ai suoi consiglieri non se ne importa niente degli isolani, e chiaro il perché, nn può parlare perché sono tanti quelli imbarcati sulla compagnia di navigazione in cambio di voti di scambio.
L’elenco è ancora lungo …..ma ci fermiamo quà.

Fonte: Telefree

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De Profundis per Ventotene

20131004-173650.jpgDevastata da colate di cemento impastato con acqua di mare, sventrata da strade inutili che le scavano le viscere, Ventotene giace, esausta, quasi fosse un grande cetaceo morto che galleggia supino, gonfiandosi di giorno in giorno di putrefazione.

Quando, inevitabilmente, scoppierà per poi affondare per sempre, purtroppo non porterà con se nessuno degli avidi gabbiani e delle pulci che per anni l’hanno spolpata a morte, fuggiti ahimè su altre carogne.

Solo le patelle e i denti di cane, umili e fedeli ospiti di sempre, ne soffriranno e con lei moriranno.

Fonte: Telefree

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Vendesi Santo Stefano, un’altra volta

20131004-083315.jpgL’annuncio apparso su uno dei più noti siti di vendite immobiliari in Italia è di qualche giorno fa: in vendita l’isola di Santo Stefano. Che il piccolo isolotto di origine vulcanica facente parte dell’arcipelogo pontino, tra Ventotene e Ponza, fosse in vendita, lo si sapeva già da molto tempo, ma ormai si tratta di una transazione che è stata affidata addirittura ad un sito internet.

La trattativa è riservatissima anche se la proposta di vendita è già passata di mano parecchie volte per varie agenzie, addirittura tedesche. Il prezzo d’acquisto di questo isolato di paradiso, e riserva marina, nel mar Tirreno dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 22 milioni di euro, anche se nell’annuncio si fa presente che l’isola di Santo Stefano è priva di una rete idrica, anche se dotata di cisternoni per la raccolta di acqua piovana, e di una rete elettrica, in luogo della quale ci sono pannelli fotovoltaici.

Dei 28, 76 ettari complessivi ne saranno venduti circa 25 perchè i restanti 3 sono di proprietà dello Stato e sono quelli dove si trova lo storico carcere borbonico, in disuso dal 1964, famoso in particolar modo per aver ospitato la prigionia di un ex capo dello Stato: Sandro Pertini. A solleticare l’interesse di facoltosi compratori nell’annuncio viene sottolineato l’enorme richiamo turistico che l’isolotto suscita, sia per la sua posizione paesaggistica, ma anche per la sua posizione logistica a metà strada tra Roma e Napoli e la possibilità di allestire scali per barche e gommoni. Un passaggio di non poco conto che potrebbe stare a significare che il messaggio è rivolto soprattutto ai grandi investitori capaci di impegnare facilmente una cifra del genere per poter costruire una struttura ricettiva unica al mondo.

Strade comunali e sentieri corredano la rete viaria per lo più carrabile e pedonale di Santo Stefano che ricade ancora sotto la gestione amministrativa del Comune dell’isola di Ventotene. Presenti anche resti monumentali di epoca romana che testimoniano la presenza della figlia di Ottaviano, Giulia, con una vasca tipo piscina scavate nella scogliera. Presenti anche fabbricati per una superficie coperta complessivamente per circa 2mila metri quadrati. Nota la battaglia che Legambiente sta conducendo da anni per opporsi alla “svendita” di un pezzo di Italia.

Già diverse sarebbero le proposte di acquisto e mentre per ora Santo Stefano resta ancora un luogo incontaminato meta di qualche turista che sceglie una gita in barca da Ventotene potrebbe a breve diventare residenza estiva di qualche noto milionario o un enorme villaggio turistico dal quale mirare un vecchio carcere.

Intanto ieri anche il presidente de I verdi Angelo Bonelli ha lanciato un accorato appello al presidente della Repubbllica Giorgio Napolitano: “Chiediamo che l’isola di Santo Stefano sia dichiarata monumento nazionale perché oltre ad essere una riserva straordinaria di biodiversità rappresenta un luogo simbolico per la nostra democrazia. E’ un luogo simbolo della prigionia di molti padri della nostra democrazia compreso il presidente Pertini e deve essere acquisita al patrimonio dello Stato e diventare di tutti i cittadini italiani”.

Santo Stefano è di proprietà di un notaio napoletano, che ha affidato la vendita ad una immobiliare di Cori, nella provincia di Latina.

Fonte: H24 Notizie, ANSA, Notiziario Italiano, Corriere della Sera, Repubblica, Agorà

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Operazione tartaruga a Ventotene

imageIl prossimo giovedì 3 ottobre dalla spiaggia di “Cala Nave” nel cuore dell’Area Marina Protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano”, tre esemplari di tartaruga marina della specie Caretta caretta, curati e riabilitati presso I Centri specializzati di Cura e Riabilitazione per tartarughe marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, impegnati da più di vent’anni a livello internazionale per la conservazione di questi rettili marini, torneranno al loro ambiente naturale. La liberazione sarà l’atto conclusivo dell’attività di recupero che vede coinvolti sul territorio costiero del Lazio, nell’ambito della Rete Regionale di Salvaguardia delle Tartarughe Marine – TARTALAZIO – della Regione Lazio, Assessorato alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all’Ambiente, l’Ente Parco regionale Riviera di Ulisse, l’Area Marina Protetta Riserva di Ventotene e Santo Stefano. Il tutto grazie al supporto logistico e istituzionale della Capitaneria di Porto di Gaeta che si occuperà del trasferimento delle tartarughe marine da Gaeta a Ventotene mettendo a disposizione, come sempre, una motovedetta e tutta la professionalità del suo personale. Tra gli esemplari che giovedì ritroveranno il mare ci sarà anche “Alcione I”, la tartaruga che la scorsa estate è stata protagonista a Formia di un suggestivo recupero, per la seconda volta a distanza di un anno nel porto di Formia, grazie alla solerzia del Comandante della Capitaneria di Porto di Formia, alla disponibilità del subacqueo specializzato Salvatore Gonzales, e al gruppo V.E.R. Sud Pontino della Protezione Civile di Formia. La storia di Alcione chiamata anche Guendalina ha tenuto i cittadini formiani con il fiato sospeso per diversi giorni, risvegliandone la sensibilità e l’attenzione non solo per le tartarughe marine ma per tutto l’ambiente marino. L’auspicio è che tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni ai bambini delle scuole di Ventotene che parteciperanno, potranno con questa occasione accrescere il rispetto per il Mare e l’ambiente che ci circonda augurando alle tartarughe un lungo viaggio e la libertà di vivere in un mondo migliore.

Fonte: H24 Notizie, Latina Oggi Notizie, Parvapolis, Latina 24 Ore

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Buona Santa Candida!

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Ventotene, un isola sacrificata all’interesse privato

20130914-103136.jpgIl Comune di Ventotene deve aspettare per l’eventuale realizzazione di una strada alternativa a quella che collega Calarossano a Parata Grande. Il 15 luglio scorso l’amministrazione isolana, con apposita ordinanza, aveva disposto l’occupazione temporanea d’urgenza di alcuni terreni, al fine di dare il via ai lavori per il nuovo collegamento.
Contro il provvedimento due proprietari dell’area bloccata dall’ente pubblico hanno fatto ricorso e il Tar di Latina ha ora accolto la richiesta dei ricorrenti di sospendere l’ordinanza. Tutto fermo almeno fino al prossimo 3 aprile, quando la vicenda verrà esaminata nel merito dai giudici amministrativi.

Fonte: H24 Notizie

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Soccorso in mare a Ventotene

guardia-costiera-gaeta-latina-476533-300x199Un gommone con quattro persone a bordo è stato soccorso ieri dalla vedetta “V.1101” in forza alla Sezione Operativa Navale di Formia- IV Squadra Unità Navali di Ventotene. L’allarme è stato lanciato dal Centro Immersioni Ventotene “Diving Accademy”.
L’equipaggio della vedetta del Corpo ha subito iniziato le ricerche del gommone, rimasto a largo nonostante il forte temporale in corso. Dopo circa dieci minuti di navigazione, con l’ausilio dell’apparato radar di bordo, è stato trovato il gommone in difficoltà a circa due miglia dall’Isola di Santo Stefano. Il gommone è stato soccorso e scortato fino al porto di Ventotene, pe ri quattro occupanti solo tanto spavento ma nessuna conseguenza grave.

Fonte: Latina 24 Ore, H24 Notizie

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