Vendesi Santo Stefano, un’altra volta

20131004-083315.jpgL’annuncio apparso su uno dei più noti siti di vendite immobiliari in Italia è di qualche giorno fa: in vendita l’isola di Santo Stefano. Che il piccolo isolotto di origine vulcanica facente parte dell’arcipelogo pontino, tra Ventotene e Ponza, fosse in vendita, lo si sapeva già da molto tempo, ma ormai si tratta di una transazione che è stata affidata addirittura ad un sito internet.

La trattativa è riservatissima anche se la proposta di vendita è già passata di mano parecchie volte per varie agenzie, addirittura tedesche. Il prezzo d’acquisto di questo isolato di paradiso, e riserva marina, nel mar Tirreno dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 22 milioni di euro, anche se nell’annuncio si fa presente che l’isola di Santo Stefano è priva di una rete idrica, anche se dotata di cisternoni per la raccolta di acqua piovana, e di una rete elettrica, in luogo della quale ci sono pannelli fotovoltaici.

Dei 28, 76 ettari complessivi ne saranno venduti circa 25 perchè i restanti 3 sono di proprietà dello Stato e sono quelli dove si trova lo storico carcere borbonico, in disuso dal 1964, famoso in particolar modo per aver ospitato la prigionia di un ex capo dello Stato: Sandro Pertini. A solleticare l’interesse di facoltosi compratori nell’annuncio viene sottolineato l’enorme richiamo turistico che l’isolotto suscita, sia per la sua posizione paesaggistica, ma anche per la sua posizione logistica a metà strada tra Roma e Napoli e la possibilità di allestire scali per barche e gommoni. Un passaggio di non poco conto che potrebbe stare a significare che il messaggio è rivolto soprattutto ai grandi investitori capaci di impegnare facilmente una cifra del genere per poter costruire una struttura ricettiva unica al mondo.

Strade comunali e sentieri corredano la rete viaria per lo più carrabile e pedonale di Santo Stefano che ricade ancora sotto la gestione amministrativa del Comune dell’isola di Ventotene. Presenti anche resti monumentali di epoca romana che testimoniano la presenza della figlia di Ottaviano, Giulia, con una vasca tipo piscina scavate nella scogliera. Presenti anche fabbricati per una superficie coperta complessivamente per circa 2mila metri quadrati. Nota la battaglia che Legambiente sta conducendo da anni per opporsi alla “svendita” di un pezzo di Italia.

Già diverse sarebbero le proposte di acquisto e mentre per ora Santo Stefano resta ancora un luogo incontaminato meta di qualche turista che sceglie una gita in barca da Ventotene potrebbe a breve diventare residenza estiva di qualche noto milionario o un enorme villaggio turistico dal quale mirare un vecchio carcere.

Intanto ieri anche il presidente de I verdi Angelo Bonelli ha lanciato un accorato appello al presidente della Repubbllica Giorgio Napolitano: “Chiediamo che l’isola di Santo Stefano sia dichiarata monumento nazionale perché oltre ad essere una riserva straordinaria di biodiversità rappresenta un luogo simbolico per la nostra democrazia. E’ un luogo simbolo della prigionia di molti padri della nostra democrazia compreso il presidente Pertini e deve essere acquisita al patrimonio dello Stato e diventare di tutti i cittadini italiani”.

Santo Stefano è di proprietà di un notaio napoletano, che ha affidato la vendita ad una immobiliare di Cori, nella provincia di Latina.

Fonte: H24 Notizie, ANSA, Notiziario Italiano, Corriere della Sera, Repubblica, Agorà

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