Ventotene isola di confino, isola d’Europa: il convegno

Altiero Spinelli

L’Istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli” con il Patrocinio del Comune di Ventotene, in collaborazione con il Movimento Federalista Europeo del Lazio e la Gioventù Federalista Europea del Lazio, effettuerà un giornata di studio e riflessione a Ventotene con la partecipazione di 100 studenti del Liceo Scientifico Statale “L.B. Alberti” – Minturno (LT) il 25 maggio prossimo dal titolo:

VENTOTENE, ISOLA DI CONFINO, ISOLA D’EUROPA

“L’Europa di ieri, l’Europa di domani. Verso gli Stati Uniti d’Europa”

PROGRAMMA

Venerdì 25 maggio 2018

Ore 11,30 Arrivo dei partecipanti in Piazza Castello Ventotene – Saluto del Sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro

Ore 11,45 Visita alla Cittadella confinaria – “Passeggiata del confinato“

Ore 13,15 Pranzo

Ore 14 – 15,15 “Ventotene e l’unità dell’Europa. Da Altiero Spinelli agli Stati Uniti d’Europa” presso sala polifunzionale “Terracini”

Ore 15,30 – 16 Visita alla Tomba di Altiero Spinelli e letture biografiche

Ore 16,30 Partenza per Formia

Interventi curati da: Mario LEONE, Vice direttore Istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli”– Alessandra PEDAGNA LECCESE, Vice presidente Movimento Federalista Europeo, Lazio – Silvia PROIETTI, esperta del Confino di Ventotene, laureata in Filologia moderna, facoltà di lettere Università la Sapienza di Roma – Gianluigi Maria FIASCHI, Gioventù Federalista Europea, Lazio.

Fonte: Latina24Ore

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26 anni fa…

23 maggio 1992
Il giudice Giovanni Falcone viene ucciso dalla mafia

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Ventotene: salta il vicesindaco

Modesto Sportiello,
ex Vicesindaco di Ventotene

Modesto Sportiello, di 52 anni, non è il più vice-sindaco e assessore ai trasporti, sport e turismo del comune di Ventotene. Come anticipato dal nostro portale il sindaco della seconda isola pontina, Gerardo Santomauro, ha letteralmente licenziato il suo “vice” per aver assunto “posizioni di contrapposizioni” e per aver intrapreso “iniziative che hanno compromesso – osserva subito Santomauro nel suo decreto di revoca – l’armonico svolgimento dell’azione amministrativa”. La scorsa settimana l’ex vice-sindaco di Ventotene, sul quale pende una pesantissima richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Cassino, aveva sollevato un vero e proprio caso”.

Gerardo Santomauro, sindaco di Ventotene

In un messaggio inviato via whatsapp sui telefonini dei rappresentanti dell’opposizione Sportiello aveva raccontato aspetti inquietanti sulla presunta mala gestione di alcuni appalti pubblici da parte dei vertici del comune isolano… Non poteva rimanere inerme e silenziosa l’opposizione di “Ventotene vive” dopo aver assistito alla “resa dei conti così violenta” tra il vicesindaco Modesto Sportiello , il sindaco Santomaro e i singoli personaggi della ex maggioranza che governa (!?) il comune. Ad invocare le dimissioni della maggioranza era stato proprio l’ex candidato a sindaco, il dottor Raffaele Sanzo, che a meno di un anno dal voto amministrativo, aveva censurato apertamente “i toni ed i contenuti del messaggio del sig. Modesto Sportiello: sono agghiaccianti e segnano un punto di non ritorno nei rapporti personali e politici nella breve e poco brillante cronaca di un anno circa di gestione del comune di Ventotene”. A fare il resto ci ha pensato il sindaco Santomauro secondo il quale gli atteggiamenti di Sportiello “hanno fatto venir meno il presupposto fondamentale del rapporto di fiducia che aveva ispirato e aveva sotteso la nomina di Sportiello ad assessore e a vice-sindaco”.

E il sindaco di Ventotene va oltre e rivela che “in diverse circostanze il signor Modesto Sportiello ha assunto provvedimenti amministrativi senza averli fatto oggetto di discussione e di approfondimento collegiale, minando – accusa Santomauro – la linearità e la trasparenza dell’azione amministrativa impartendo direttivi agli uffici al di à dei limiti e delle competenze a lui (Sportiello) attribuite”. Sembrerebbe che il sindaco notaio di Ventotene abbia chiamato più volte Sportiello a “chiarire le ragioni del proprio operato ma si è sottratto ad un confronto diretto con il sottoscritto”. Parole durissime come macigni che Santomauro, dopo una riflessione durata alcuni giorni, ha esternato nel decreto numero 66. Emerge un comune, quello di Ventotene, il più piccolo della provincia, in balia di tanti gruppi di potere nei confronti dei quali il sindaco – che lavora stabilmente molto lontano, a Benevento – non ha saputo o voluto porvi rimedio in questo tribolatissimo anno di mandato amministrativo.

Raffaele Sanzo, capo dell’opposizione

Cosa succederà ora? Il capogruppo d’opposizione, l’ex candidato a sindaco di “Ventotene Vive”, Raffaele Sanzo, ha anticipato che l’attuale minoranza non sottoscriverà alcuna mozione di sfiducia: “Devono pensarci loro – aveva detto Sanzo riferendosi ai consiglieri di maggioranza – per dimostrare di essere ancora in possesso di un briciolo di dignità”. Sportiello aveva promesso che avrebbe promosso alcune iniziative di mettere in difficoltà la sua vecchia amministrazione. Contatti sarebbbero stati avviati per sfiduciare il sindaco Santomauro con alcuni componenti di maggioranza. I nomi che circolano sono soprattutto due: il capogruppo Silvestro Verde ed il consigliere Ermanno Taliercio. Servono le firme dei rappresentanti dell’opposizione che deciderà il da farsi nei prossimi giorni.

Fonte: Temporeale.info

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Ventotene: tutti contro tutti mentre l’isola affonda…

 Un gesto di coraggio anche da parte dei componenti della maggioranza che sostiene, tra accuse violentissime e tipiche dei reati penali della diffamazione e della calunnia, il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro. “Un sussulto di rigore e dignità” per permettere agli isolani di giudicare fatti e i personaggi, insomma di dare loro il potere di scegliere la prossima futura classe dirigente. Non poteva rimanere inerme e silenziosa l’opposizione di “Ventotene vive” dopo aver assistito alla “resa dei conti così violenta” tra il vicesindaco Modesto Sportiello e il sindaco Santomauro. A invocare le dimissioni della maggioranza è proprio l’ex candidato a sindaco, il dottor Raffaele Sanzo, che a meno di un anno dal voto amministrativo censura apertamente “i toni e i contenuti del messaggio del sig. Modesto Sportiello: sono agghiaccianti e segnano un punto di non ritorno nei rapporti personali e politici nella breve e poco brillante cronaca di un anno circa di gestione del comune di Ventotene”.

In un messaggio inviato via whatsapp sui telefonini dei rappresentanti dell’opposizione il vice-sindaco Sportiello, al quale il capo dell’amministrazione comunale ha anticipato tutte le deleghe assessorili, aveva raccontato aspetti inquietanti sulla presunta malagestione di alcuni appalti pubblici da parte dei vertici del comune isolano: “Ieri, tramite una terza persona, Gerardo e Lino (Pasquale Bernardo, il capogruppo di maggioranza, ndr) mi hanno fatto oggetto di gravissime accuse che ledono il mio onore di uomo e di amministratore pubblico e siccome oltre alla mia famiglia e agli amici io devo rendere conto anche numerosi concittadini che mi hanno votato e siccome non so a quante altre persone siano state raccontate le stesse infamanti menzogne, sono costretto a raccontare a tutti i fatti accaduti affinché ognuno possa giudicare… Sono stato accusato di aver tramato per assegnare direttamente la gestione del molo est a Marco Fizzotti ed è stato detto che la pesante accusa proveniva da Silvestro (Verde, consigliere comunale di maggioranza) e quindi era attendibile. Immediatamente ho incontrato Silvestro e ho accertato che egli aveva soltanto riferito a Gerardo una vaga chiacchiera da bar che non mi coinvolgeva affatto e, peraltro, rivelatasi immediatamente infondata, poiché era già stata pubblicata la gara sull’albo online del Comune ad evidenza pubblica (un Sindaco presente sul proprio Comune lo avrebbe saputo!)”.

Il dottor Sanzo ricorda la posizione dell’opposizione che in tempi non sospetti aveva invocato le dimissioni dello stesso Sindaco e del Vice per le evidenti commistioni tra interessi privati e interessi pubblici: “La nostra analisi, tuttavia, era tutta interna ad una logica di politica amministrativa e rispettosa del profilo istituzionale del Comune. Tanto è vero che nella dichiarazione iniziale, nel corso della prima seduta del neo eletto consiglio comunale, il gruppo “Ventotene Vive”, affermò – ricorda l’ex direttore dell’Ufficio scolastico regionale ed ex direttore generale del Ministero dell’Istruzione – di non riconoscere politicamente il sindaco, ma di accettarne, invece, la figura istituzionale di capo dell’amministrazione, in quanto le operazioni di voto avevano rivelato un vulnus procedurale per il quale si era richiesto l’intervento della Magistratura. Ora la lettera del signor Sportiello, oltre ad una serie di affermazioni gravi circa la moralità e la correttezza del sindaco e del consigliere Bernardo, riapre – secondo quanto asserisce il capogruppo Sanzo – una ferita mai rimarginata che mi permetto di richiamare alla mia memoria e alla memoria e alla coscienza di tutti i ventotenesi, al netto delle gravi accuse e insinuazioni che ciascun isolano ha avuto modo di leggere nella nota del vicesindaco”.

La ferita viene brutalmente sollecitata da un breve periodo della nota del signor Sportiello che ci permettiamo di riportare. “Ora io sfido Gerardo e Lino a tirar fuori queste prove, perché se esse non verranno immediatamente rese pubbliche o se fossero farlocche come la bufala di Silvestro, vorrebbe dire che ci troviamo al cospetto di persone che utilizzano la macchina del fango per colpire e screditare chi non si piega ad accettare ciò che è inaccettabile o forse per preparare la base per sporche manovre sotterranee delle quali tutti da tempo a Ventotene avvertono la puzza. Tale abilità potrebbe anche far scaturire il sospetto che il sistema sia stato utilizzato anche in passato contro avversari politici che hanno pagato caro il contrasto con tali signori”.

“E’ di tutta evidenza che la frase, minacciosa e altrettanto chiara, non è casuale e tutti ricordiamo – aggiunge l’esponente di “Ventotene Vive” gli accadimenti della campagna elettorale 2017 con arresti tempestivi quanto ingiustificati di nostri amici (tra cui quelli dell’ex sindaco Giuseppe Assenso e dell’ex assessore Daniele Coraggio) ingiustificati al punto da essere smontati per ben due volte dalle istanze superiori della Magistratura. Per tacere di fatti gravi più recenti e dolorosi che hanno toccato la vita di Ventotene. Aspettiamo di conoscere le altre campane di una querelle kafkiana che tocca corde dolorose per molti isolani e crea uno stallo gestionale di cui l’isola non ha davvero bisogno. Il tessuto produttivo soffre di una stagione che tarda a decollare e avrebbe invero bisogno di un’amministrazione compatta, efficiente, efficace, disinteressata, votata a valorizzare le migliori energie del paese per creare lavoro e ricchezza per l’isola”. Da qui la conclusione politica di Sanzo è chiara: “Noi crediamo che la misura sia colma e che Ventotene meriti di più!!! La natura della polemica in corso non si può risolvere facendo finta di avere scherzato; occorrono misure definitive e profonde. Noi, pertanto, non torniamo a chiedere le dimissioni di chicchessia!! invochiamo, invece, un rigurgito di orgoglio di cittadini, prima che di consiglieri e di amministratori comunali. Invitiamo ad un sussulto di rigore e dignità! Lasciamo che gli isolani giudichino i fatti e i personaggi e rimettiamo nelle loro mani il potere di scegliere.

“I consiglieri comunali di ‘Ventotene Vive’, insomma – conclude Sanzo – sono pronti a rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di consigliere nelle mani del segretario comunale a partire da domani mattina e invitiamo tutti i consiglieri comunali ad una comune e contemporanea azione di rinascita dell’isola di Ventotene. Si faccia chiarezza, una volta per tutte, senza l’odio, l’acredine e l’ astio che hanno caratterizzato le vicende isolane negli ultimi tempi.!! Un pizzico di coraggio e amore per l’isola possono aiutare gli indecisi a scegliere”.

Fonte: Temeproreale.info

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Ventotene, la maggioranza si sfalda

A differenza dell’aspetto prettamente metereologico un clima di bufera avvolge da giorni il palazzo municipale di Piazza Castello a Ventotene. Destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio da parte del sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo – l’udienza preliminare è in programma tra meno di un mese davanti il Gup del Tribunale di Cassino – il vice-sindaco della seconda isola pontina, Modesto Sportiello, da oltre un anno è il principale bersaglio delle minoranze per essere l’indagato più importante nell’ambito dell’inchiesta bis della Procura della Repubblica di Cassino sulla gestione e sull’esito di alcuni appalti pubblici. Ora Sportiello, affermato imprenditore nella gestione dei pontili turistici, ha aperto un fronte caldissimo all’interno della maggioranza che sostiene da poco meno un anno il sindaco Gerardo Santomauro e l’ha fatto con una lettera che il vice-sindaco ha inviato via whatsapp sui telefonini dei consiglieri comunali di minoranza con questo dichiarato intento: se siete pronti, possiamo raccogliere le firme per far decadere il sindaco che “mi pento di averlo appoggiato alle elezioni”.

Modesto Sportiello
Vicesindaco di Ventotene

Naturalmente la lettera è diventato di dominio pubblico e contiene passaggi velenosissimi e pesanti sul piano penale che, se non dovessero corrispondere alla verità, prefigurerebbero l’ipotesi di reato della calunnia. Sportiello utilizza la seconda persona plurale quando scrive: “Carissimi, oggi ho dovuto sospendere il mio lavoro privato e quello di Vicesindaco per andare dal mio avvocato poiché mi sono accadute cose di tale gravità che necessitano una protezione legale. Ieri, tramite una terza persona, Gerardo e Lino (è Pasquale Bernardo, il capogruppo di maggioranza, ndr) mi hanno fatto oggetto di gravissime accuse che ledono il mio onore di uomo e di amministratore pubblico e siccome oltre alla mia famiglia e agli amici io devo rendere conto anche numerosi concittadini che mi hanno votato e siccome non so a quante altre persone siano state raccontate le stesse infamanti menzogne, sono costretto a raccontare a tutti i fatti accaduti affinché ognuno possa giudicare”.

Gerardo Santomauro, sindaco di Ventotene

Che i rapporti tra Santomauro non siano idilliaci come un tempo la conferma è arrivata da una riunione tenutasi alcuni giorni in Regione sulla gestione estiva dei trasporti marittimi. Non c’era Sportiello, che aveva la delega al ramo, ma un altro consigliere comunale. Il motivo? Modesto Sportiello ha l’incarico di vice-sindaco. Le altre deleghe gli sono state revocate dal sindaco di Ventotene. Le ragioni sarebbero alla base di quanto scrive e accusa Sportiello in questo “pizzino” fatto arrivare appositamente all’opposizione: “Sono stato accusato di aver tramato per assegnare direttamente la gestione del molo est a Marco Fizzotti ed è stato detto che la pesante accusa proveniva da Silvestro (Verde, consigliere comunale di maggioranza) e quindi era attendibile. Immediatamente ho incontrato Silvestro e ho accertato che egli aveva soltanto riferito a Gerardo una vaga chiacchiera da bar che non mi coinvolgeva affatto e, peraltro, rivelatasi immediatamente infondata, poiché era già stata pubblicata la gara sull’albo online del Comune ad evidenza pubblica (un Sindaco presente sul proprio Comune lo avrebbe saputo!). Inoltre Marco Fizzotti – è ufficialmente un autotrasportatore di bagagli a Ventotene – non ha i requisiti richiesti dal bando. Ognuno di voi (quelli in buona fede) può tranquillamente chiedere conferma del fatto a Silvestro”.

La seconda gravissima accusa è un’altra che mette per iscritto Modesto Sportiello: “Io avrei fatto un patto segreto con Claudio Santomauro (noto imprenditore dell’isola) per spartirci gli appalti dei futuri lavori edilizi su Santo Stefano e, a loro dire, di questo patto avrebbero “prove certe”. Per questo motivo io sarei indegno di ricoprire il mio incarico per palese tradimento dei miei elettori e della Giunta e che tali prove possono costituire una notizia di reato tipo turbativa di asta, concussione e corruzione o altro da trasmettere alla Procura della Repubblica”. Da questa considerazione il vice-sindaco Sportiello lancia il guanto di sfida ai vertici dell’amministrazione comunale di cui farebbe ancora parte: “Ora io sfido Gerardo e Lino a tirare fuori queste prove, perché se esse non verranno rese immediatamente pubbliche o se fossero farlocche come la bufala di Silvestro, vorrebbe dire che ci troviamo al cospetto di persone che utilizzano la macchina del fango per colpire e screditare chi non si piega ad accettare ciò che è inaccettabile o forse per preparare la base per sporche manovre sotterranee delle quali tutti da tempo a Ventotene avvertono la puzza. Questa abilità potrebbe anche far scaturire il sospetto che il sistema sia stato utilizzato anche in passato contro avversari politici che hanno pagato caro il contrasto con tali signori”.

E le conclusioni le trae intelligentemente lo stesso vice-sindaco di Ventotene: “Ora i casi sono due, o io sono un farabutto, traditore, colluso e corrotto che utilizza la propria posizione per arricchirsi illecitamente con soldi pubblici. Oppure loro sono due buffoni vigliacchi che lanciano false accuse per intimorire chi non si piega al loro volere. La soluzione di questo enigma è nelle mani di Gerardo e di Lino che a loro dire hanno “prove certe” del mio tradimento e che ora devono renderle pubbliche, affinché tutti possano farsi una opinione sulle persone in gioco.” Il finale è pirotecnico ed costituirebbe un attacco frontale nei confronti del sindaco Gerardo Santomauro, di professione notaio e da anni residente a Benevento: “ Naturalmente nel caso in cui non esistessero le citate prove qualcuno dovrebbe uscire dalla consiliatura e tornarsene al suo paesello e lasciare Ventotene nelle mani dei ventotenesi. Per quanto mi riguarda, dopo averlo visto in azione per un anno (da 400 chilometri), mi pento di averlo appoggiato alle elezioni”. Se fosse uno western all’italiana, mancherebbe solo la colonna sonora del premio Oscar alla carriera Ennio Morricone.

Raffaele Sanzo, capo dell’opposizione

E i consiglieri di opposizione di “Ventotene Vive” con un movimentato fuoco di fila hanno chiesto le dimissioni del vice-sindaco Sportiello che, a causa dell’assenza del primo cittadino Santomauro, presiedeva proprio l’assemblea. Il punto non figurava all’ordine del giorno, l’opposizione sapeva che avrebbe potuto esternare le proprie perplessità sul nuovo corso del sindaco Santomauro soltanto con la ratifica della deliberazione di Giunta Comunale numero 46 del 7 ottobre scorso che prevedeva una variazione d’urgenza del bilancio previsionale 2017-2019 e la costituzione di una nuova posta in bilancio di 9000 euro per sostenere l’iniziativa denominata “La Scuola d’Europa” del giornalista europeista Roberto Sommella. In effetti la Giunta aveva prelevato 7.554 euro dal capitolo 11009, per l’efficientamento dell’attività amministrativa e organizzativa – in cui erano stati destinati i fondi a cui il Sindaco aveva rinunciato per il suo stipendio – e 1.446 euro dal capitolo 180103 destinato alla manutenzione delle strade di Ventotene. Aperta la discussione, il gruppo di “Ventotene Vive” ha avanzato la richiesta di dimissioni anche per il sindaco Santomauro e per l’altro neo assessore, il formiano Francesco Carta, ma nel mirino soprattutto dei consiglieri Umberto Assenso e Pietro Pennacchio (era assente perché convalescente l’ex candidato a sindaco Raffaele Sanzo) è stato soprattutto l’imprenditore e vice-sindaco Sportiello Nei suoi riguardi una raffica di accuse perché impossibilitato ormai – ha tuonato la minoranza – a svolgere il suo ruolo per un’ormai acclarata incompatibilità che si è venuta a creare nei confronti del comune che in ordine alla seconda inchiesta della Procura di Cassino sulla gestione negoziata degli appalti – gli ultimi finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti risalgono al novembre-dicembre 2012 quando Sportiello era all’opposizione – è parte lesa.

“Ventotene Vive” ha chiesto le dimissioni del vice-sindaco dell’isola per aver creato “un sistema di potere e di relazioni con associazioni e persone esterne all’amministrazione comunale e alla vita dell’isola, finalizzato ad ottenere vantaggi politici e in alcuni casi personali, una situazione – si legge nella richiesta di dimissioni – che si protratta con l’elezione del neo sindaco Santomauro con l’adozione di delibere di giunta, apparentemente disgiunte, per creare un percorso virtuoso teso a favorire relazioni e premiare chi lo ha sostenuto ( persone, associazioni e società) nella campagna elettorale vinta dalla lista “Buonaonda”. Accuse pesantissime come un macigno che hanno convinto il gruppo d’opposizione al comune di Ventotene a chiedere subito un incontro urgente al neo Prefetto di Latina, la dottoressa Maria Rosa Trio. Ma sarebbero tanti – secondo l’opposizione – i conflitti di interesse che richiederebbero l’intervento, oltre che della Procura, anche della Prefettura di Latina. La Giunta comunale di Ventotene ha conferito la cittadinanza onoraria a Roberto Sommella, responsabile della direzione Relazioni Esterne delle Rapporti Istituzionali dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato presidente dell’Associazione “La Nuova Europa” ma anche firmatario di una convenzione con l’associazione “Per l’Europa” di Ventotene di cui il sindaco Gerardo Santomauro è socio fondatore e segretario. Lo stesso primo cittadino ha delegato Raffella Rizzo, moglie di Roberto Sommella, alla cura delle attività relative al settore “coordinamento scientifico e organizzativo della Scuola d’Europa” promossa dall’associazione “La Nuova Europa” di cui è Vice Presidente. La Giunta municipale dell’isola, presenti Gerardo Santomauro e Modesto Sportiello, ha affidato all’avvocato Renato Ciamarra la difesa del Comune di Ventotene nelle varie cause contro Acqualatina pur sapendo che lo stesso Ciamarra è lo stesso legale di Modesto Sportiello in diversi procedimenti, compresa la richiesta di rinvio a giudizio, relativa a reati in cui il Comune di Ventotene è parte lesa, avviata fin dal 22 maggio dalla Procura della repubblica di Cassino”.

“Il Sindaco Gearardo Santomauro – ha aggiunto l’opposizione di “VentotenVive” – ha sponsorizzato l’associazione “FormaEuropa” per un Corso di formazione in collaborazione con l’Università di Cassino e altri Enti su “Giurisprudenza delle Corti Europee e Ordinamento Nazionale” tenuto a Ventotene, dal 25 al 29 settembre scorso. L’associazione “FormaEuropa”, di cui è socio l’Avvocato Renato Ciamarra e che ha sede a Ventotene in Via Cala Rossano 5, presso la Casa Vacanza Calarossano, di proprietà della famiglia del Sindaco, ha previsto per questa manifestazione un costo di partecipazione di 450 euro, comprensivo – oltre alla partecipazione alle lezioni – dell’ospitalità in mezza pensione presso l’Hotel Isola Bella di Ventotene di proprietà del fratello del Sindaco in carica. Quest’ultimo ha anche delegato rispettivamente Renato De Gregorio alla cura alle attività del “Progetto Europa” e Maria Ausilia Mancini alla cura delle attività di Comunicazione per il Comune di Ventotene. I due delegati rappresentano gli interessi della società Impresa Insieme e dell’istituto di Ricerca sulla Formazione-Intervento e hanno collaborato alla organizzazione del Laboratorio Civico per Ventotene a sostegno della Campagna elettorale del Sindaco eletto lo scorso giugno. Nel mirino della minoranza la proposta, presentata in Giunta lo scorso 2 novembre dal Sindaco, per un diverso e nuovo Regolamento del funzionamento dell’esecutivo in cui si prevede all’articolo 3 la possibilità di tenere le sedute di Giunta fuori del territorio di Ventotene anche in audio e audiovideo conferenza. Questo scelta, al di là dell’apprezzamento per l’innovazione tecnologica, è la dichiarazione pubblica del Sindaco – ha tuonato il consigliere Assenso – che l’isola potrà essere governata senza stare a Ventotene, oltre a utilizzare enti e persone esterne all’isola per decidere il nostro futuro.”

Durissimo il commento politico dell’ex candidato a sindaco Sanzo:” Abbiamo chiesto le dimissioni di Santomauro, Sportiello e Carta non solo per avere gestito il Comune contro gli interessi dei cittadini ma per avere utilizzato le loro funzioni pubbliche per offrire il nostro patrimonio storico e culturale, soprattutto il valore simbolico del messaggio di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, come merce di scambio con personaggi che sono atterrati sulla nostra isola solo in cerca di notorietà e per soddisfare i propri interessi.”

Fonte: Temeporeale.info

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Ventotene: indagini sull’acqua

Il funzionamento dell’impianto di dissalazione non convince e sulla seconda isola pontina sono arrivati da Roma i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico e i sub della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Formia. Le indiscrezioni ruotano attorno al mittente di questa attività investigativa, la Procura della Repubblica di Cassino, che avrebbe chiesto lo svolgimento di accertamenti tecnici, a terra così in mare, dopo l’allarme scattato nello scorso fine settimana, in occasione del secondo ponte primaverile dopo quella di Pasqua, circa la pessima qualità dell’acqua distribuita nelle abitazioni private dell’isola e delle attività ricettive attraverso il sistema della dissalazione inaugurato da Acqualatina lo scorso autunno.

L’acqua è torbida e ha un colore ferruginoso ed il comune, stanco delle legittime segnalazioni di cittadini ed imprenditori, aveva chiesto, attraverso l’assessore alla sanità Francesco Carta, l’intervento del capo della Procura di Cassino Luciano D’Emmanuele e, tra gli altri, dei Ministeri dell’ambiente e della salute, della Prefettura di Latina, dell’istituto Superiore di Sanità, dell’Arpa Lazio, della Regione, dell’amministrazione provinciale, del reparto ambientale marino del corpo delle Capitanerie di porto dell’Asl e, naturalmente, di Aqualatina.

L’ente gestore è accusato di aver immesso in rete acqua dissalata “senza effettuare interventi di disincrostazione e pulizia dell’intero acquedotto”. Soprattutto dallo scorso novembre quando l’attivazione del dissalatore – che la Giunta di Gerardo Santomauro aveva tentato di bloccare inutilmente in quattro circostanze davanti il Tar del Lazio – veniva affiancata dalla richiesta al Asl di valutare l’emissione di un’ordinanza sindacale per la non potabilità dell’acqua con le opportune limitazioni d’uso. Acqualatina si difende, ammette che il problema non scaturisce dal funzionamento dell’impianto di dissalazione ma – come tiene a sottolineare Ennio Cima nell’intervista allegata – dal superamento delle condotte sul territorio isolano.

GUARDA LA RISPOSTA DI ACQUALATINA

Fonte: Temporeale.info

 

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Ventotene: la papera galleggia, ma sull’acqua sporca

La stagione turistica a Ventotene è appena agli inizi ma è già rivolta per la pessima qualità dell’acqua distribuita nelle utenze private dell’isola e delle attività ricettive attraverso il sistema della dissalazione inaugurato da Acqualatina lo scorso autunno. L’acqua è torbida e ha un colore ferruginoso ed il comune, stanco delle legittime segnalazioni di cittadini ed imprenditori, ha chiesto, attraverso l’assessore alla sanità Francesco Carta, l’intervento del capo della Procura di Cassino Luciano D’Emmanuele e, tra gli altri, dei Ministeri dell’ambiente e della salute, della Prefettura di Latina, dell’istituto Superiore di Sanità, dell’Arpa Lazio, della Regione, dell’amministrazione provinciale, del reparto ambientale marino del corpo delle Capitanerie di porto dell’Asl e, naturalmente, di Aqualatina.

L’ente gestore è accusato di aver immesso in rete acqua dissalata “senza effettuare interventi di disincrostazione e pulizia dell’intero acquedotto”. Soprattutto dallo scorso novembre quando l’attivazione del dissalatore – che la Giunta di Gerardo Santomauro aveva tentato di bloccare inutilmente in quattro circostanze davanti il Tar del Lazio – veniva affiancata dalla richiesta al Asl di valutare l’emissione di un’ordinanza sindacale per la non potabilità dell’acqua con le opportune limitazioni d’uso.

Intanto sono quotidiane al Comune di Ventotene le segnalazioni di molti cittadini e imprese circa l’inutilizzabilità dell’acqua per scopi alimentati e finanche: da piazza Castello a Via Olivi, Calanave, Case popolari, Muraglione, Pozzo S. Candida, Parata Grande, Infermeria, Luigi Iacono, Calabattaglia, Porto Romano, Calarossano, Roma, piazza XX Settembre. Il sindaco di Ventotene Santomauro inizialmente adottò un’ordinanza di non potabilità senza aver ricevuto alcuna indicazione da parte dell’Asl di Latina e dall’8 novembre 2017 persiste “questa situazione senza che il Comune di Ventotene – scrive l’assessore alla sanità Francesco Carta – abbia ricevuto riscontro alcuno. Le previste riunioni di verifica, che dovevano svolgersi a partire già dalla metà di dicembre dello scorso anno, non si sono mai tenute. Eppure le autorità preposte e competenti hanno ricevuto la segnalazione di diverse criticità relativamente all’opera di presa e dello scarico del dissalatore. Ora, il perdurare della presenza di acqua evidentemente non potabile ci spinge nuovamente a segnalare la oggettiva condizione di rischio per la salute dei residenti di Ventotene nonché il danno economico che gli stessi subiscono poiché obbligati a pagare fatture per acqua che non hanno potuto utilizzare e, in più, ad acquistare acqua minerale.

“Notevole è – rincara la dose l’assessore Carta – anche il danno per tutte le imprese, dagli alberghi, ai bar, ristoranti, alimentari e a tutti gli altri esercizi, la cui attività sarebbe possibile solo se in possesso dei requisiti igienico-sanitari, in primis l’acqua, previsti dalle normative vigenti. Purtroppo non vi sono da parte del cestore, né dell’Asl, nè del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità, informazioni e riscontri tesi a superare detta situazione. Il dissalatore è entrato in funzione nel novembre scorso malgrado avessimo segnalato delle gravi anomalie di progetto quali l’opera di presa realizzata all’interno del porto nuovo e lo scarico della salamoia direttamente in mare (area Marina Protetta), a ridosso della scogliera della diga foranea e di praterie di “Cymodoce nodosa” e, poco più distante, di Posidonia, individuati come siti di interesse comunitari tutelati da direttive europee. Nessun dispositivo e nessuna accortezza sono stati adottati malgrado le precise indicazioni del Ministero Ambiente che in una lettera del 5 settembre scorso – ricorda l’assessore Carta nell’esposto al capo della Procura di Cassino – teneva a sottolineare che “qualora per il lavaggio delle membrane fossero state utilizzate “sostanze chimiche potenzialmente pericolose”, quest’ultime avrebbero dovuto “essere stoccate e trattate come rifiuti liquidi”, e non gettate in mare”.

La nota del Ministero indicava anche le modalità per la diluizione della salamoia in mare: “La sua immissione in mare può essere effettuata a mezzo di diffusori posizionati in zone idonee in modo da massimizzarne la diluizione in mare, onde evitare pregiudizio per l’ambiente marino”. L’assessore Carta boccia (purtroppo in maniera tardiva) l’ubicazione dell’opera di presa del dissalatore di Ventotene “realizzata all’interno del porto nuovo, sicuramente il luogo più inquinato dell’isola, rappresenta un errore grossolano e potenzialmente molto rischioso per la salute delle persone. Nelle acque del porto , come in tutti i porti, sono presenti metalli pesanti, idrocarburi, ossidi di zolfo e di azoto provenienti dai carburanti delle navi, microrganismi patogeni, boro, fosfati e diverse altre sostanze non del tutto trattenute dalle membrane filtranti. Nelle vicinanze dell’opera di presa insiste anche l’area di stoccaggio dei Rifiuti Solidi Urbani che, al momento, non dispone di un impianto di trattamento e smaltimento a norma delle acque meteoriche. Sempre nel porto nuovo, a poche decine di metri dall’opera di presa c’è anche un distributore di carburante che, incidentalmente, contribuisce alla presenza di idrocarburi in mare”. Insomma, qualcuno (di competenza) intervenga e lo faccia al più presto perché i problemi rappresentati vengano al più presto risolti.”. Ma chiudere un recinto dopo che buoi sono già scappati è l’opera più inutile e dannosa del mondo…

Fonte: Temporeale.info

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Ventotene: madre e figlio arrestati per droga

Fermati al porto di Formia mentre stavano per imbarcarsi per raggiungere l’isola di Ventotene. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Formia, nell’ambito controlli antidroga, li hanno trovati in possesso di diversi grammi di sostanze stupefacenti. Agli arresti sono finiti madre e figlio, lui residente a Torino, lei sull’isola pontina. Nel corso di una perquisizione i militari hanno rinvenuto all’interno della borsa della donna 84 grammi di hashish suddivisi in vari pezzi contenuti in una serie di involucri di cellophane. Nell’interrogatorio disposto d’urgenza dal magistrato di turno della Procura di Cassino, il figlio ha ammesso di essere il proprietario dello stupefacente.

Dopo le formalità di rito entrambi sono stati arrestati e per loro è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari nell’abitazione di Ventotene.

Fonte: Il Messaggero

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Buona Pasqua

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Irresponsabili!

Geppino Assenso e Vito Biondo, condannati in via definitiva

Gli ex sindaci di Ventotene – l’isola dell’arcipelago laziale dove il 20 aprile del 2010 morirono due ragazzine travolte da una frana sulla spiaggia – Vito Biondo e Giuseppe Assenso erano consapevoli del pericolo per la pubblica incolumità, esistente a Cala Rossano, ma non presero alcuna cautela nonostante nella stessa località si fossero già verificati due crolli nel febbraio e nel maggio del 2004. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate oggi e relative all’udienza svoltasi il 16 febbraio e conclusasi con la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione per Biondo e a due anni e quattro mesi per Assenso, come deciso dalla Corte di Appello di Roma l’undici settembre 2017. La Suprema Corte ha invece annullato con rinvio le condanne di Pasquale Romano per valutare se il tecnico avesse o meno un ruolo da dirigente del settore urbanistica nel Comune di Ventotene, e di Luciano Pizzuti, dirigente dell’ex Genio Civile di Latina, per valutare se avesse o meno delle responsabilità in quanto accaduto.

Il 20 aprile di otto anni fa, dalla parete rocciosa di Cala Rossano si staccò un masso sporgente cadendo sulla spiaggia dove si trovava una scolaresca. Due ragazzine romane di 14 anni, Francesca Colonnello e Sara Pannuccio, rimasero uccise.

Per quanto riguarda Biondo, gli ‘ermellini’ rilevano che la sua responsabilità per il duplice omicidio colposo “si fonda sulla condotta omissiva posta in essere come sindaco dal sei aprile 2000 sino all’otto gennaio 2005, consistente nell’omessa segnalazione del pericolo esistente sulla spiaggia di Cala Rossano all’Autorità dei Bacini regionali del Lazio in seguito agli eventi franosi del 4 febbraio e del 14 maggio 2004, intervenuti in zona prossima a quella dove si è verificato il crollo del 2010, e nell’omessa adozione di misure (interdizione all’accesso, cartelli di pericolo) a salvaguardia della pubblica incolumità”. Per Assenso, i supremi giudici spiegano che la sua colpa in qualità di sindaco dall’aprile del 2005 e ancora in carica il giorno della disgrazia, è stata anche nel suo caso di non aver segnalato all’Autorità dei Bacini il pericolo a Cala Rossano, e nell’omesso riscontro all’invito a partecipare alla Conferenza programmatica predisposta dall’Autorità dei Bacini per pianificare gli interventi sul territorio, oltre alla mancata adozione di misure di sicurezza.

Fonte: la Repubblica


 

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