Chiesti due anni e tre mesi per il sindaco Assenso per l’omicidio di Sara e Francesca a Ventotene

Il PM Nunzia D'Elia

Il PM Nunzia D’Elia

Si avvicina il giorno delle sentenza nel processo per la morte di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, le due studentesse morte durante una gita sull’isola di Ventotene nell’aprile del 2010, travolte dal crollo di un costone tufaceo a Cala Rossano. Un incidente che causò anche il ferimento grave di un’altra ragazza, Atena Raco, 14enne coetanea delle due vittime. Tutte frequentavano la scuola media Anna Magnani di Morena, a Roma.

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, gli amministratori locali rinviati a giudizio per la morte di Sara e Francesca

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, gli amministratori locali rinviati a giudizio per la morte di Sara e Francesca

IMPUTATI E CONDANNE – Il pubblico ministero Nunzia D’Elia venerdì 31 gennaio ha formulato la richiesta di condanna nei confronti di tre dei quattro imputati, chiedendo invece l’assoluzione per uno dei personaggi coinvolti. Due anni e tre mesi di carcere sono stati chiesti per Giuseppe Assenso, Pasquale Romano e Luciano Pizzuti, rispettivamente il sindaco dell’isola, il tecnico comunale e il responsabile del genio civile accusati di duplice omicidio volontario e lesioni gravissime. Chiesta invece l’assoluzione per l’ex sindaco di Ventotene Vito Biondo.

Il luogo dove sono morte Francesca Colonnello e Sara Panuccio

Il luogo dove sono morte Francesca Colonnello e Sara Panuccio

DISSESTO «MORTALE» – In attesa della sentenza prevista per il prossimo 17 febbraio, ci saranno altre due udienze dedicate alle arringhe difensive. Una vicenda, quella ventotenese, che ha messo sotto i riflettori non solo il grave problema del dissesto idrogeologico dell’isola, ma anche la presunta negligenza di tecnici e amministratori nel non aver segnalato pericoli già noti provvedendo – come avrebbero dovuto – all’interdizione delle aree a rischio crollo. «La messa in sicurezza del territorio -ha detto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- è un aspetto fondamentale sul quale tutti gli amministratori locali devono investire. Grazie al lavoro della Procura, durante le udienze è emerso come il luogo dell’incidente fosse altamente pericoloso e bisognoso di interventi urgenti, ci aspettiamo quindi una sentenza chiara in tal senso che renda piena giustizia a questa grave tragedia.»

Fonte: Corriere della Sera, Il Messaggero, H24 notizie, Latina 24 Ore, Latina Today, Il Faro

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