Sentenza amara per l’antiquario accusato di abusivismo a Ventotene

20121125-213000.jpgPotranno presto scattare nuovamente i sigilli per la grotta ipogea adibita a camera da letto con vista mozzafiato sul mare di Ventotene e l’attiguo immobile al centro di un’avvincente battaglia legale tra il proprietario dell’abuso, noto antiquario romano nonché marito di una funzionaria della Soprintendenza dei Beni culturali, e la Procura di Latina. Dopo il pronunciamento della Cassazione a cui era ricorsa la Procura impugnando l’ordinanza di dissequestro del Tribunale del Riesame, nei giorni scorsi il collegio del Riesame di Latina ha rivisto la sentenza, legittimando il sequestro di grotta e casa in quanto “opera abusiva all’interno di un ecosistema protetto”.In sostanza, i giudici collegiali Lucia Aielli, Gabriella Nuzzi e Cecilia Colaceppi si sono attenuti agli stessi principi già tracciati dalla Corte di Cassazione, ravvisando la necessità di rinviare il fascicolo alla Procura per un nuovo sequestro.

La prima operazione risale all’Aprile del 2011 quando i forestali del Nipaf, su disposizione del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, volarono sull’isola pontina per bloccare l’opera. Sigilli poi convalidati dal Gip Laura Matilde Campoli sia per il cambio non autorizzato di destinazione d’uso della grotta nonché per la realizzazione di un tunnel fino alla parete rocciosa che si affaccia sul mare dalla parte opposta rispetto all’ingresso, sia per l’ampliamento abusivo della preesistente casa rosa presumibilmente perpetrato nel corso di lavori di ristrutturazione.

Il colpo di scena poco meno di un mese dopo: il Tribunale del Riesame accolse la richiesta avanzata dall’antiquario romano e dispose il dissequestro dei due immobili, sostenendo principalmente che dalla relazione del consulente del Pm non emergeva l’ampliamento della grotta contestato. Nulla, però, sul cambio di destinazione d’uso. La Procura tornò così alla carica e, con nuove osservazioni, ufficializzò il ricorso in Cassazione fino ad ottenere l’annullamento dell’ordinanza del Riesame. Ora bisognerà aspettare che gli atti vengano notificati in Procura, prima che il sostituto procuratore possa disporre il sequestro bis.

Fonte: H24 notizie

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7 risposte a Sentenza amara per l’antiquario accusato di abusivismo a Ventotene

  1. 'nciucio scrive:

    ISOLA DI VENTOTENE Vendesi albergo mq 380 n. 9 stanze, bagni, cucina, sala pranzo, giardino mq 4.000 – licenza alberghiera e ristorazione. Possibilità di acquisire anche Circolo velico. Prezzo: € 1.400.000,00
    Proposto da Interimmobili s.r.l., Società soggetta a direzione e coordinamento dalla Vittoria Assicurazioni S.p.A., è una società di servizi immobiliari tra le più complete del settore.
    Altra proposta di vendita: un locale commerciale in una suggestiva e meravigliosa antica grotta romana. L’immobile si trova nella strategica posizione affacciata sul Pozzillo – ovvero Via Pozzillo, anche conosciuta con Via del Porto Romano al prezzo di € 180.000 per 70 mq.Lavori di ristrutturazione già autorizzati con PdC.
    Che dire poi di questa ennesima denuncia publicata nel maggio 2012:l’abusivismo edilizio ha preso possesso a Ventotene anche grazie a chi doveva controllare e non l’ha fatto.

    I motivi per i quali non sono intervenuti?

    Semplice, la differenza la fanno quei voti di scambio che, come avviene sulla Terra Ferma , anche qui a Ventotene contano molto.

    Si coalizzano, si creano alleanze e così prima e dopo il voto, si gettano le basi per appalti pubblici, per il trasporto del materiale ecc ecc…e con “velate minacce” si fa presente che in cambio del voto si può sempre chiudere un occhio.

    Secondo il piano di fabbricazione a Ventotene è permessa solo la manutenzione ordinaria e straordinaria ma, con semplici domande o progetti che recano la firma di persone vicine all’Ufficio Tecnico Comunale, si ottengono i permessi, anche Regionali e della Sovraintendenza delle Belle Arti.

    Questi permessi, o autorizzazioni, sono stati dati solo ed esclusivamente a persone vicine all’amministrazione, e tutto è verificabile come il caso di un terreno appartenente ad un amministratore, che con una variante al Piano è stato reso edificabile.

    L’amministratore è anche un impresario edile e gode della fiducia di persone importanti sull’isola.

    Lo stesso ha poi deciso di costruire una discoteca (o alla fine saranno appartamenti da affittare?) contribuendo ad incrementare la cubatura esistente sull’Isola di Ventotene, che teoricamente è terminata con la costruzione di un albergo in zona “B”. (in via Olivi?).

    Per costruire si utilizza poi l’escamotage dell’igienico sanitario, ma gli immobili vengono ampliati il più delle volte per un volume superiore a quello previsto in questi casi (20% della cubatura esistente), ad esempio come è successo in pieno centro storico, proprio di fronte al Municipio? In altri casi le unità già presenti sono state divise (nella realtà e non certo sulla carta) e questo sempre nel centro storico, in via Muraglione, in piazza Castello, in via Luigi Jacono, ecc ecc…, senza tralasciare quello che avviene in campagna.

    Un’altra strada è quella di richiedere il ripristino di immobili preesistenti ormai rovinati dal tempo e dalle intemperie, ma i risultati che si sono visti in località Pozzillo (terreno di proprietà di parenti dell’amministrazione), in località Fontanelle, in via Parata Grande e a Punta dell’Arco dove si è addirittura scavato nella roccia e nel sottosuolo (almeno lì sono scattati i sequestri) non possono certo essere definiti ripristini.

    Si, l’edilizia sfrenata è un dramma, l’abusivismo edilizio è una tragedia, a Ventotene come nel resto d’Italia; poi ci sono i lavori pubblici, dall’acquedotto al depuratore, dalle strade alla manutenzione degli immobili, un vero bisness, capace di attrarre sull’Isola anche imprese vicine alla Camorra.

    Lavori eseguiti, a volte solo iniziati, ma la qualità delle opere eseguite fa pensar male e solo per far un esempio basta ricordare i lavori eseguiti al depuratore, che continua a far refluire nelle acque dell’Isola escrementi umani.

    Forse non basta mettere i sigilli e denunciare, ma occorrerebbe arrivare fino alla fonte, a chi rilascia questi permessi, anche in Regione, visto che una sentenza della Suprema Corte dichiara che a Ventotene non si può più costruire.

    Eppure l’isola ha ricevuto la bandiera Blu……mah?.

  2. GINETTO scrive:

    comunque ncio’lo sanno in tanti quello che stanno combinando la’ pero’ posso dire che quella e una zona intocabbile nn so per quale motivo nessuno va’ a controllarle ne’ la’ ne’ a calaparatabraghe dove in tutti questi anni e sorto un intero village boh nn lo so cosa ci sia sotto– misteri

  3. 'nciucio scrive:

    Però Ginetto qualche cosa di più sul peccato potresti dirlo, così sappiamo cosa bolle di grande in pentola in quella zona.
    Non vale accendere solo la curiosità.

  4. GINETTO scrive:

    si dice il peccato nn il peccatore… ops… in questo una peccatrice cosi dalle mie parti si dice caro sig . ciuccio… o dir si chiama…

  5. 'nciucio scrive:

    Non è meglio dire quali sono queste grandi manovre abusiviste?
    L’inciucio è meglio dirlo a tutti grazie ai potenti mezzi di comunicazione-online.
    Magari anche il nome di turno. Grazie

  6. GINETTO scrive:

    ATTENZIONE ANCHE IN ZONA FONTANELLA GINELLA CI SONO GRANDI MANOVRE ABBUSIVISTE

  7. Vincenzo scrive:

    Si resta meravigliati quando leggi queste notizie, è inutile c’è una differrenza di trattamento( favoritismo?) fra i cittadini, solo cosi ti spieghi in questo caso la lungaggine per far rispettare una legge. Cavilli che diventano cavalli di battaglia per non essere condannati.
    Oggi tutti sanno (diversamente si va in Comune a chiedere) che per poter effettuare un mutamento di destinazione d’uso per un immobile, è indispensabile richiedere i necessari titoli autorizzativi, in mancanza dei quali si configurerebbe un abuso edilizio.Per prima cosa, è necessario verificare che il locale Piano Regolatore consenta il cambio di destinazione nella zona oggetto dell’intervento.
    In secondo luogo, bisogna distinguere il caso in cui, per cambiare l’uso dell’immobile, sarà necessario effettuare delle opere edilizie da quello in cui ciò non occorrerà.
    Nel caso in cui il cambiamento d’uso sia semplicemente funzionale e non comporti, quindi, l’esecuzione di opere, è possibile ottenerlo semplicemente presentando una Denuncia di Inizio Attività, a firma di un tecnico abilitato.
    Se invece, per poter svolgere delle nuove funzioni, è necessario compiere delle modifiche strutturali o distributive, bisognerà richiedere un Permesso di Costruire.
    In ciascuno dei casi il cambiamento potrebbe essere oneroso, cioè necessiterà del pagamento di un contributo per gli oneri di urbanizzazione. Ma, a questo proposito, l’obbligo cambia in base alla normativa regionale.
    Contestualmente all’ottenimento del titolo autorizzativo e alla esecuzione di eventuali lavori, bisognerà presentare una dichiarazione di variazione d’uso catastale, all’Ufficio dell’Agenzia del Territorio competente, in quanto, modificando la categoria edilizia, cambieranno anche la rendita catastale e i relativi parametri per il calcolo dell’imposta (ICI).
    Allora ha fatto tutto ciò il nostro noto antiquario romano nonché marito di una funzionaria della Soprintendenza dei Beni culturali ?
    Ha prodotto dei documenti ufficiali a sostegno della sua difesa?
    Chi gli ha permesso la grotta ipogea?
    Iniziamo a fargli chiudere a sue spese il tunnel , che richiami chi ha scavato il tunnel materialmente, o lo ha fatto lui e la moglie di nascosto?
    LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!

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