A volte andando al mare capita di incontrare cose incredibili, straordinarie e bellissime. A me è capitato di trovare un’aragosta una volta. L’ho vista dalla riva, era nell’acqua bassa, sotto uno scoglio. Non ho osato avvicinarmi troppo, per non farla fuggire, e l’ho osservata a distanza per un bel po’.
Mi sono immaginato il superbo animale che riposava all’ombra della roccia nella sua formidabile corazza irta di punte e spine, in attesa di una preda, o di un compagno.
Ho pensato a quanto fosse pulito ed esclusivo il mare dove stavo, un piccolo angolo incontaminato e ancora abitato da simili creature.
E a quanto sarebbe stato bello portarci i miei figli, per fargli vedere che ancora la natura esiste, e che è bellissima. Che non tutto è deturpato, inquinato, distrutto; che c’è ancora speranza.
Mentre ero immerso nei miei pensieri un’onda un po’ più forte ha smosso l’aragosta, che rivoltandosi si è rivelata un guscio vuoto, scarnificato, morto.
Così è oggi l’isola di Ventotene. Un tempo bellissima, fiera, viva ed ora ridotta a una spoglia vuota, divorata dal di dentro e buona soltanto ad ingannare i fessi, come me.
Fonte: TeleFree