Pontine, fermo per guasto l’aliscafo di Ponza, quello per Ventotene farà doppio servizio. Lento
Dopo aver nascosto il guaio, Laziomar ammette: falla sul «Monte Gargano», imbarcava acqua. Rinviata manutenzione di «Alnilam». Due ore e mezzo per l’isola di Spinelli
Quello che era un semplice sospetto ha trovato conferma: l’aliscafo di Ponza, il Monte Gargano, è incorso in un guasto che renderà necessario lo stop per un periodo di manutenzione. Il «tagliando» viene dunque rinviato per l’ aliscafo gemello di Ventotene, che anzi farà gli straordinari per coprire anche la tratta dell’isola maggiore: il che significa che, per raggiungere l’isola di Altiero Spinelli da Formia ci vorranno di nuovo due ore e mezzo.
TRAVERSATA BURRASCOSA – L’ennesimo stop per manutenzione è una ulteriore conferma delle precarie condizioni della flotta Laziomar: l’aliscafo «Monte Gargano», durante una burrascosa traversata lo scorso martedì, ha riportato il danneggiamento dello scafo perdendo alcune rivettature. Ha iniziato ad imbarcare acqua, pur riuscendo a rientrare a Formia, senza ripartire nei giorni successivi per colpa del maltempo.
«E’ SOLO MALTEMPO» – Sabato Laziomar aveva negato l’evidenza: «Tutto regolare, gli aliscafi sono fermi soltanto a causa del maltempo». Invece il guasto, come sospettavano gli isolani meglio informati, c’era eccome. Il 14 aprile sono stati effettuati controlli più approfonditi sulle condizioni dell’aliscafo e l’ azienda si è vista costretta ad ammettere l’impedimento e a fermare il mezzo sino a quando il problema non verrà risolto.
FLOTTA NEI GUAI – Occorre sottolineare che il «Monte Gargano» aveva appena effettuato la manutenzione, e che a coprire la corsa di Ponza sarà dunque il gemello «Alnilam», aliscafo per cui era stato programmato il fermo per la manutenzione semestrale già da lunedì 16 aprile. Sembra una maledizione: la compagnia marittima regionale non riesce quasi mai a lavorare con l’intera flotta a disposizione.
BUGIE IN BIGLIETTERIA – Gli aliscafi con oltre venti anni di servizio alle spalle, necessitano di costanti interventi di messa a punto per una navigazione sicura. Questo si aggiunge ad una scarsa propensione a comunicare da parte dell’azienda. Venerdì le biglietterie, così come il comandante della flotta, negavano la presenza di guasti sugli aliscafi, attribuendo i disservizi esclusivamente al maltempo. Alibi che ha retto per poco.
Fonte: Corriere della Sera
Ecco un contributo della Redazione di
Ponza Racconta
Conosciamo meglio LAZIOMAR
31 agosto, 2011
Il Consiglio di Amministrazione di Laziomar è formato da tre persone nessuna delle quali in rappresentanza delle isole.
– Antonio Cataudella ne è il presidente. È un avvocato esperto in donazioni, ma ignoriamo le sue pregresse esperienze e benemerenze
– Alla vicepresidenza c’é Maria Terenzi (ex candidata della Lista Polverini per le Regionali, di cui non è diventata Consigliere Regionale). Qui sue citazioni sui media in campagna elettorale (leggi) e all’atto della presentazione di Laziomar (leggi qui)-
– Consigliere è Marco Silvestroni, di Albano Laziale, politico, PdL.
Quindi un ‘tecnico’ come Presidente (che, si può desumere, copre l’aspetto giuridico della donazione da Caremar a Laziomar – vedi in seguito) e due cariche in quota Lista Polverini e PdL. Nessuna delle quali con esperienza diretta nel settore.
La Laziomar non può chiedere soccorso alla Caremar né ad altre compagnie come succedeva un tempo, perché non fanno più parte della stessa ‘grande compagnia’ qual’era la Tirrenia. Ora sono tutte indipendenti fra di loro (e potenzialmente concorrenti se si volessero potenziare e/o allargare; ove mai questo potesse accadere). Ogni Regione ha ricevuto in “donazione” dal Ministero dei Trasporti la propria linea locale (laddove era presente) a titolo gratuito. Per la Laziomar il giro è stato un po’ più lungo perché il Lazio era coperto prima da Caremar e l’intera tratta è stata dapprima donata alla Regione Campania che a sua volta ha effettuato la donazione alla Regione Lazio (sempre a titolo gratuito). La diatriba è stata sia sulle navi sia sul personale, perché la Laziomar ha fatto richiesta solo del personale residente nel Lazio (così da poter liberare un considerevole numero di posti di lavoro da poter utilizzare per assumere dipendenti nuovi) mentre la Caremar avrebbe avuto un eccesso di personale da gestire, quindi questa richiesta non è stata soddisfatta. La Laziomar avrebbe anche fatto richiesta di una nave veloce, l’Isola di Capri, ma non è stata concessa.
Ad oggi la flotta ufficialmente è di due motonavi (Quirino e Tetide) e due aliscafi (Alnilan e Monte Gargano) così com’è riportato sul sito ufficiale della Laziomar (Leggi qui).
Gli equipaggi sono perciò legati alle navi e aliscafi che vi sono; se se ne rompe una (come con la Quirino) ne rimane solo un’altra. Quindi una nave per isola; un aliscafo per isola. Se sono previsti nuovi investimenti per nuove navi non è dato sapere: mancano sul sito il Piano Industriale e il Bilancio).
Sul sito della Laziomar dovrebbero esserci (cfr. Dati trasparenza aziendale) sia la composizione del Consiglio di Amministrazione che il Piano Industriale e tutti i documenti ufficiali come lo Statuto della Società, il Bilancio, il Regolamento e le certificazioni. Basta controllare per capire che mancano (…dobbiamo dargli tempo?). Così anche per l’aggiornamento dell’iconografia? (vedi la scritta Laziomar con sotto la nave Caremar).
Da quel che ci è dato sapere entro il 2015 la flotta dovrebbe essere completamente rinnovata per l’entrata in vigore di nuove norme internazionali. C’è da capire se vi saranno i soldi per poterlo fare e dove/come saranno reperiti.
Il fatto che vi sia sempre e solo un equipaggio a coprire le due tratte quando si rompe una nave, dipende dalle leggi vigenti. Esse prevedono che le navi, anche quando sono in cantiere e/o fuori uso, devono avere comunque il loro equipaggio in servizio (ovviamente anche quando sono ‘ferme’ o in riparazione devono avere a bordo chi le fa funzionare per ogni evenienza).
Questo è quanto abbiamo trovato senza andare a spulciare carte/documenti troppo segreti. Qualora queste notizie fossero imprecise o lacunose, invitiamo la Laziomar o chiunque abbia competenza e titolo, ad effettuare le precisazioni, che volentieri pubblicheremo.
Ma Caremar non avrebbe dovuto trasferire a Laziomar 10 dei 30 milioni di euro che ha ricevuto dal Ministero dei Trasporti per lo svolgimento dei servizi di pubblica utilità?
E quanti Laziomar ne dovrebbe avere direttamente avere per il 2012?
Dove sono tutti questi soldi se non vengono utilizzati per il trasporto?