Dopo la presa di posizione di un nutrito gruppo di isolani, residenti nella zona interdetta al traffico, dopo il crollo dello scorso ottobre, si sono avuti alcuni sviluppi. Nei giorni scorsi circa 30 residenti avevano «occupato» la piazzetta antistante l’area interdetta e uno di loro, Michele Gargiulo aveva iniziato lo sciopero della fame in segno di protesta. La vicenda è piuttosto articolata poichè la zona interessata dalla frana è stata chiusa al traffico ma essendo l’unica via di accesso all’area abitata di cala Rossano, all’elisuperficie, al cimitero, all’unico distributore carburante, la situazione è diventata insostenibile perchè non si hanno risposte certe in merito allo svolgimento dei lavori. In verità il sindaco Assenso ha attivato la chiusura della strada immediatamente dopo il crollo, informando le autorità competenti e incaricando il Genio Civile di redigere una perizia sulla stabilità e eventuale apertura della strada. Ad oggi dopo circa quattro mesi non sono pervenute notizie in merito e la strada alternativa proposta dall’amministrazione, al momento pare la soluzione migliore ma nel lungo periodo.
La dimostrazione pacifica dei residenti di cala Rossano nasce come pungolo per l’amministrazione e gli Enti preposti affinchè siano accelerate le pratiche per avviare non solo i lavori per la messa in sicurezza della strada di Calarossano, ma anche tutti gli interventi di consolidamento promessi dalla giunta Polverini per un costo totale di sei milioni di euro. Il comitato cittadino spontaneo chiede certezze in merito all’esecuzione e tempistica delle opere. L’isola a pochi mesi dall’avvio della nuova stagione turistica si trova dinanzi ad un mare di incertezze. L’appello è stato sottoscritto dalle associazioni di categoria e l’Ascom presieduta da Pietro Pennacchio chiede un tavolo di confronto con la Regione Lazio per uscire al più presto da questa situazione e ridare certezze ad un territorio fragile come quello ventotenese.
Fonte: Latina Oggi
Chi si nasconde allora sotto il nome omonimo di roberta sarlo? magari chi non vuole far stornare i soldi del tunnel per altri lavori più urgenti, perchè ne vuole anche altri naturalmente
E’ finito il tempo delle vacche grasse!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
roberta sarlo and cò…che bello..casi anonimia…..ma firmati con il tuo nome che fai più bella figura……
Va bene cosi, l’isola divisa in due, quella motorizzata grazie al tunnel e quella antica del Rossano che diventerò ecologica.Si potrà andare a piedi per la terra privata, chiedendo l’autorizzazione al passaggio.
Si ritorna all’uso antico, quando non c’erano le auto, quando per il cimitero si portavano le bare in spalla come pure i feriti per l’elicottero.
Inoltre si puo usare la via mare per arrivare sotto le scale del cimitero .
La zona archeologica sarà simbolo di ecologia, dopotutto Ventotene è riserva naturale!!!!!!!!!
dovresti sapere che se vengono stanziati dei soldi per ad esempio il rifacimento di una facciata esempio banale vanno riutilizzati per fare la facciata e non un teatro
I soldi in cassa ci sono, utilizzate quelli per il tunnel .
In Italia è finito il tempo delle vacche grasse