È bufera in I Municipio per la firma del patto di amicizia tra Roma e l’isola pontina. Il padre di Sara Panuccio, una delle due studentesse romane vittime del crollo del costone a Cala Rossano, urla la sua indignazione: “Non posso dimenticare che il 21 aprile dello scorso anno eravamo a lutto per la tragedia…. la cerimonia nasconde una sponsorizzazione per rifare la verginità all’isola, visto che la Capitale è il primo cliente delle gite scolastiche”. E prepara una manifestazione per tenere vivo il ricordo.
Nasce tra le polemiche il gemellaggio tra l’isola di Ventotene e il I Municipio di Roma, un percorso iniziato nel 2007 che oggi compie i suoi primi passi concreti. Ma la tragedia consumata sull’isola il 20 aprile del 2010 è ancora troppo viva per i genitori di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, uccise a 14 anni da un costone di roccia crollato a Cala Rossano, mentre prendevano il sole sulla spiaggia durante una gita scolastica.
E così mentre si prepara l’accoglienza nella sala consiliare di via della Greca, che oggi ospiterà il sindaco dell’isola Giuseppe Assenso e 15 giovani studenti dell’istituto comprensivo Dante Alighieri di Ventotene, Bruno Panuccio, il padre della studentessa romana, urla la sua indignazione.
“Io mi vergogno come cittadino romano e sono indignato come padre di Sara – spiega – Sarà anche vero che è un progetto nato nel 2007, ma non dimentico che il 21 aprile di un anno fa Roma invece di festeggiare il suo natale, era listata a lutto per la morte di due ragazze. Oggi invece si fa addirittura un gemellaggio. Come cittadino dico che è un errore, almeno fin quando il consiglio comunale sarà formato dalle stesse persone che non hanno mai cambiato atteggiamento. Lo dimostra il progetto del mega tunnel voluto dal sindaco. Mi domando quindi quanto questo gemellaggio sia un progetto storico e culturale e quanto sia piuttosto uno sponsor per consentire a Ventotene di rifarsi una verginità, senza dimenticare che Roma è sempre stata il primo cliente del turismo scolastico di Ventotene”.
Bruno Panuccio, insieme ai familiari dell’altra studentessa uccisa nel crollo, porterà la sua protesta davanti alla sede del I Municipio. “Ci saranno il sindaco e gli studenti dell’isola e ci saremo anche noi, per urlare la nostra indignazione”.
Intanto l’iter del patto di gemellaggio intanto va avanti. Dal 2007 ad oggi ha ricevuto consensi istituzionali e l’interesse della Presidenza della Repubblica. L’incontro di oggi a Roma è solo il primo di una lunga serie di eventi costruiti sul coinvolgimento delle due amministrazioni e sullo scambio culturale tra gli studenti dei due comuni. Alla delegazione dei giovani isolani sarà offerta la possibilità di visitare il Colosseo, i musei e il centro storico della Capitale. E in cantiere c’è già un’iniziativa in occasione dell’Epifania, quando a Piazza Navona arriverà uno stand che promuoverà il patrimonio storico, artistico e naturale dell’isola. Tutto nell’attesa della cerimonia ufficiale del gemellaggio, prevista a Ventotene il 20 maggio del 2012.
Fonte: Affari Italiani, H24 Notizie, Latina 24 Ore, Il Tempo, Latina Oggi
Ventotene, quattro rinvii a giudizio per il crollo di Cala Rossano
Scritto da Redazione Dimmidipiu Mercoledi 01 Giugno 2011
Quattro richieste di rinvio a giudizio per la frana di Cala Rossano dello scorso anno. Le ha presentate nei giorni scorsi al Gup di Latina il Pubblico ministero Vincenzo Saveriano nei confronti dell’attuale sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, del suo predecessore, Vito Biondo, del capo dell’area tecnica del Comune, Pasquale Romano, e del capo dell’ufficio del Genio civile di Latina, Luciano Pizzuti (difesi dagli avvocati Michele Saponaro, Renato Archidiacono, Giovanni Lauretti, Luca Scipione).
A loro il Pm contesta il duplice omicidio colposo, per la morte delle 13enni studentesse romane Sara Panuccio e Francesca Colonnello, e le lesioni gravissime ai danni di altri due compagni di classe colpiti dal masso venuto giù dalla falesia. Invece, il Pm ha chiesto l’archiviazione per Bruno D’Amato, il dirigente dell’Autorità di Bacino. Cioè, l’ente regionale responsabile della redazione del Piano di Assetto idrogeologico del Lazio (Pai), la cui edizione del 2009 indicava Cala Rossano come zona sicura dell’isola. A quanto risulta, nel corso dell’interrogatorio (chiesto dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari) lo stesso D’Amato ha presentato al Pm una serie di documenti e atti che gli hanno consentito di sfilarsi dal caso giudiziario. Tra questi una comunicazione dei primi mesi del 2009 indirizzata a tutti i Sindaci dei Comuni ricadenti nell’Ambito territoriale. Il dirigente chiedeva di inviare notizie sulle pericolosità dei luoghi, anche utilizzando un sito Internet. Sembra che da Ventotene non sia arrivata alcuna segnalazione. Eppure, i precedenti ci sono stati negli anni addietro. Proprio su questi fattori si «giocherà» la partita giudiziaria: il crollo di Cala Rossano si poteva evitare? La Procura parte dalla frana staccatasi in prossimità di Cala Rossano nel 2004, per cui il Genio Civile prescrisse degli interventi poi eseguiti dal Comune solo in parte e comunque un episodio mai segnalato all’Autorità d’Ambito. Tanto che su Cala Rossano – secondo la tesi degli inquirenti – nel Pai 2005 e 2009 non ci sono differenze, sempre spiaggia fruibile. A differenza di Parata Grande che dopo una frana, sembra segnalata in modo anonimo all’ente regionale, è stata dichiarata a rischio. Insomma, la discussione davanti al Gup si presenta complessa, anche perché il collegio difensivo sta approntando una corposa esposizione delle proprie tesi. In particolare, per confutare anche la relazione tecnica dei consulenti del Pm sulle azioni degli enti pubblici nell’adottare le misure di prevenzione contro le frane sull’isola.
Remigio Russo
penso che sia uno schifo profondo ed una grande offesa. a distanza di un anno gemellarsi con una città che ancora dovrebbe essere a lutto per la perdita di due bambine. mi meraviglio che il sindaco di roma abbia fatto questo colossale errore.
Il sindaco di Ventotene è lo stesso Giuseppe Assenso rinviato a giudizio per duplice omicidio colposo e lesioni gravissime dalla Procura di Latina.
Mi ricordo il sindaco di Roma Gianni Alemanno che disse, un anno fa: «sulla morte di Sara e Francesca andremo fino in fondo». «Sia io che Renata Polverini non possiamo ammettere nessun colpo di spugna. Dobbiamo sapere se ci sono responsabilità, senza caccia alle streghe, ma senza fare sconti perché di fronte a due ragazze di 14 anni che sono morte non ci può essere nessuna indulgenza».
Bene, ora i responsabili sono stati identificati. E’ con loro che vi state gemellando!