Amici nostri in visita come turisti sull’isola di Ventotene ci hanno segnalato, sorpresi, di aver notato in via Calanone la presenza di tonnellate di sacchetti di cemento pronti evidentemente ad essere usati.
La sorpresa deriva dalla constatazione che l’isola di Ventotena è territorio protetto, sul quale non è possibile costruire.
Una tale mole di materiale edile lascia, invece, sospettare che quelle che si intendono realizzare non siano opere di semplice ristrutturazione.
Più volte abbiamo richiamato l’attenzione degli organi di vigilanza dello Stato sull’opera di devastazione di un’isola, quella di Ventotene appunto, che è considerata un patrimonio storico ed ambientale del mondo intero.
Tutto invano.
Ci rivolgiamo al Capo dello Stato perché intervenga con determinazione per salvare questo patrimonio dalla rovina definitiva.
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caro marco ,malgrado le procedure sopra elencate , si abbofferanno di soldi xxxxxxx, COME SEMPRE
LA GIUNTA REGIONALE
VISTA la legge regionale n.1 del 5 gennaio 2001 recante “Norme per la valorizzazione e lo sviluppo del litorale del Lazio” che
DELIBERA
1) Di approvare, ai fini dell’individuazione degli interventi previsti nell’ambito dell’Azione
I.2.1. “Risanamento e recupero di ambiti degradati”, prevista nel Programma integrato
di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio di cui alla L.R. n.1/2001, il seguente
quadro degli interventi, illustrati nella Relazione tecnica, che è parte integrante della
presente deliberazione:
Localizzazione Denominazione intervento Importo (in €)
Comune di Ventotene
Intervento di bonifica e recupero ambientale del sito in
località Calanone nel territorio di Ventotene 700.000,00
Comune di Sperlonga
Intervento di bonifica e recupero ambientale di tre siti in
località Valle dei Corsari – Valle Lunga – S.P.
Sperlonga-Itri nel territorio di Sperlonga 260.000,00
TOTALE 960.000,00
BREVE DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI FINANZIATI
Intervento di bonifica e recupero ambientale del sito in località Calanone nel
territorio di Ventotene
La discarica in Località Calanone è la maggiore delle discariche rinvenute sull’isola, è
ubicata a ridosso del centro abitato ed occupa una superficie di circa 1.800-2.000 mq.
con una cubatura di circa 9.000-10.000 mc.
L’accumulo dei rifiuti (per la maggior parte inerti) ha avuto inizio nel 1978 con lo scarico
dalle due sponde di un vallone a sud del nucleo urbano ed è proseguito fino al parziale
riempimento della sezione traversale della valle. Al fine di celare il vistoso degrado
ambientale e permettere il collegamento tra due sponde, i rifiuti sono stati coperti con
terreno di riporto, dando così origine ad un rilevato carrabile.
Tale problema presenta ad un esame tecnico, fondamentali carenze:
.. assenza dalle opere di regimazione delle acque superficiale con conseguente dissesto
idrologico dell’intera area di Calanone;
.. pendenze non idonee dei parametri del rilevato;
.. assenza di inerbimento del paramento di valle;
.. assenza di compattazione del materiale che fa presupporre ulteriori assestamenti futuri
dell’ammasso di rifiuti.
Tutto il sito mostra evidenti dissesti idrogeologici ed in particolare si hanno indizi di
instabilità del corpo dei rifiuti nel fossato di Canalone, con il possibile insorgere di
fenomenologie di tipo “piping” connesse all’interruzione del naturale ruscellamento nel
fosso.
Il sito in esame ricade nella Riserva Naturale Statale delle Isole di Ventotene e S.Stefano.
L’intervento previsto nel sito di Calanone consiste nella messa in sicurezza, nella bonifica
e nel recupero ambientale del sito (è previsto, tra l’altro, l’asporto dei rifiuti e la loro
successiva allocazione nella medesima area, previa attrezzatura delle stesse a
ricevimento dei rifiuti).
L’intervento in esame risponde in maniera coerente alle condizioni di ammissibilità previste
nel Programma, e verrà realizzato sulla base di criteri di efficacia e di efficienza.
Infatti, per la bonifica nella discarica di Ventotene, le metodiche di intervento, ormai
consolidate sia intermini delle efficacia delle soluzioni tecnologiche adottate che di
contenimento delle spese da effettuare, consistono nel trattamento preventivo dei rifiuti in
sito con miscele enzimatico-batteriche. Le stesse con l’aggiunta di insufflatori di ossigeno
e teli di carbone attivo verranno usate per preparare il terreno alla ricollocazione dei rifiuti.
Dopo un’adeguata compattazione effettuata con terra di riporto si interverrà con una
idrosemina di essenze autoctone per un mirato ripristino ambientale.
ATTENZIONE LA PROCURA INDAGHI SUI INIZIO LAVORI E SU L’APPALTO PUBLIC O DEL CALANONE …NE TROVERA’ DELLE BELLE