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Traghetti e aliscafi a singhiozzo verso le Pontine: turisti prigionieri

Estate 2011, disagi in vista per chi viaggia verso le isole. La compagnia Laziomar nasce in crisi. Aliscafo della Vetor lascia a terra i viaggiatori a Ventotene: denunce

Bloccati sull’isola per la cancellazione dell’ultima corsa dell’aliscafo. Non è che l’ultima disavventura di un gruppo di turisti in vacanza sul mare del Lazio. L’ultima in ordine di tempo, perchè altri disagi attendono i viaggiatori dell’estate 2011 diretti alle isole Pontine.
Contributi regionali ridotti per lo società private che gestiscono le tratte verso l’arcipelago, un nuovo soggetto prevalentemente pubblico – la neonata Laziomar spa – sul cui destino solo in pochi sono pronti a scommettere: la situazione del trasporto marittimo laziale è davvero poco rassicurante. E questo proprio nel momento in cui il sistema dovrebbe dimostrare il massimo dell’efficienza, con la stagione turistica entrata nel vivo e le isole meta prediletta di tanti romani, campani e pontini. Tanti non rinunciano ad un week end o una vacanza breve tra Ponza e Ventotene. Il problema è come raggiungerle.

Abbandonati al porto – Basta poco per rovinare qualche giorno di ferie. Lo raccontano alcuni lettori di Corriere.it, che domenica 19 giugno sono dovuti rimanere a Ventotene dopo che la compagnia di navigazione privata Vetor, all’ultimo minuto, aveva deciso di annullare la corsa dell’aliscafo senza dare modo ai passeggeri di cercare un’alternativa per il ritorno.
Racconta Paola: «L’ultimo aliscafo in partenza dall’isola era alle 18.50. La Vetor ha chiamato i passeggeri alle 17.45 (quando ormai erano partite tutte le altre compagnie) per dire che la corsa era stata annullata». Potevano farlo prima, dice la ragazza, «visto che le condizioni del mare erano poco favorevoli sin dalla mattina. E nonostante questo le altre imbarcazioni sono salpate senza particolari problemi. Ci hanno detto che forse sarebbe arrivata una nave da Ponza, ma era già sovraccarica». Un ulteriore giorno di ferie che molti si avrebbero preferito conservare per momenti migliori.

I posti letto del sindaco – Prosegue la testimonianza: «Ovviamente erano tutti molto arrabbiati. Il sindaco ha provveduto ad una sistemazione per chi non sapeva dove rimanere a dormire, ma questo non è bastato per calmare gli animi». In tarda serata, è stata presentata una denuncia cumulativa ai carabinieri per rimarcare l’episodio di interruzione di pubblico servizio. «Io sono potuta ritornare a casa solo il giorno dopo», conclude Paola, che lamenta la scarsa assistenza ricevuta ed il mancato rimborso del biglietto.

Incognita Laziomar – La situazione di Vetor, peraltro, non è rosea. La compagnia vede restringersi di anno in anno i margini di profitto. E non c’è speranza di miglioramento con ulteriori iniezioni di denaro pubblico, visto che tante risorse dovranno essere dirottar sulla neonata Laziomar Spa, la società che ha preso in gestione il trasporto delle isole dalla Caremar, controllata di Tirrenia, ereditando vizi manifesti (un credito di 8 milioni di euro dalla società madre, ad esempio) e virtù ancora tutte da dimostrare.

Le «figlie» della Tirrenia – Come avvenuto in Sardegna con la nuova compagnia Saremar, battente bandiera dei 4 Mori e subito attaccata per l’aumento del 20% delle tariffe, anche Laziomar -che muove da Anzio e Formia verso Ponza e Ventotene – è una delle «figlie» della privatizzazione di Tirrenia che controllava la Caremar (ceduta alla Regione Campania che a sua volta ha devoluto al Lazio un pezzettino della sua attività costituita dalle rotte pontine).
La nuova compagnia di navigazione fa già preoccupare lavoratori, utenti e istituzioni. Ed è proprio l’incertezza sui tempi di cessione del ramo d’azienda e sul mantenimento dei livelli occupazionali che si basa la mobilitazione in corso e che ha portato ad una recente protesta delle maestranze nei porti di Formia, Ponza e Ventotene.

Altro carrozzone – Il consolidamento della compagnia Laziomar, che passa attraverso l’emanazione di un bando per individuare il partner privato, sembra ancora molto lontano. La Regione manterrà le quote di maggioranza in questo progetto appena divenuto operativo, ma che già mostra qualche crepa nella gestione. Difficile sperare che Laziomar possa vivere con il milione di euro riconosciuto dallo Stato per effetto della convenzione sulle tratte di interesse pubblico: la salvezza starà appunto nell’individuazione di un socio privato che voglia imbarcarsi in un’avventura dove il profitto, ancora un volta, non potrà che essere ricercato a discapito degli utenti attraverso il costo del biglietto.

Fonte: Corriere della Sera

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