Ventotene…un anno dopo

E’ passato un anno dalla tragedia di Ventotene. Qui Sara Panuccio, 14 anni, e Francesca Colonnello, 13 anni, la mattina del 20 aprile 2010 persero la vita seppellite dal crollo di una falesia a Cala Rossano durante un campo scuola. E la loro amichetta Athena Raco venne ferita a una gamba. Un anno dopo ancora troppo poco sembra aver insegnato quella tragedia. A giudizio (pm Vincenzo Saveriano), per duplice omicidio e lesioni gravissime sono finiti il primo cittadino Giuseppe Assenso, Vito Biondo (ex sindaco), Pasqualino Romano (responsabile dell’ufficio tecnico comunale), Bruno D’Amato (ex dirigente dell’Autorità di Bacino della Regione Lazio) e il responsabile dell’ufficio del Genio Civile di Latina Luciano Pizzuti. Sul progetto recentemente approvato dal consiglio comunale di Ventotene relativo a un tunnel di circa trecento metri per collegare il porto al centro dell’isola (28 gennaio 2011: favorevoli i consiglieri di maggioranza Davide Gargiulo, Umberto Langella, Laura Manzo e Silverio Romano, insieme al sindaco Giuseppe Assenso e al consigliere di opposizione Modesto Sportiello; due opposizioni: Anna Impagliazzo e Federico Scanni), è intervenuto Piergiorgio Benevenuti, presidente nazionale  del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale. “Abbiamo condiviso pienamente le parole di Bruno Panuccio, il padre di Sara che ha espresso il proprio dissenso rispetto al progetto recentemente approvato dal  Consiglio comunale di Ventotene. Giù le mani – aggiunge – da uno scempio che si vorrebbe realizzare nel cuore dell’isola, dove ben altre sono le emergenze e quella primaria è appunto la messa in sicurezza delle coste –dichiara Benvenuti- per scongiurare ulteriori tragedie come quella accaduta a Sara e Francesca.
Gli abusi edilizi continuano a essere realizzati e ben altre invece sono le attrattive che possono portare turismo nell’isola rispetto alla progettazione di  super-strade e scavi di tunnel sotterranei che in una morfologia caratterizzata da conformazioni tufacee certamente non agevolano la sicurezza del territorio. Avremmo preferito dal sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, proprio a un anno da quella terribile tragedia, l’illustrazione di un progetto di utilizzo di autoveicoli e motocicli elettrici o di piste ciclabili finalizzate alla mobilità sostenibile in una delle isole più affascinanti del Tirreno. E comunque progetti che vedono bloccare ogni aggressione dell’eco-sistema esistente a garanzia anche della sicurezza dell’isola e delle coste. Ricordando come ha fatto recentemente il padre di Sara, che negli ultimi venti giorni si sono succedute ben due frane, fortunatamente senza alcuna conseguenza per la vita di alcuno, quasi che la natura stessa richiami ad una dovuta riflessione , ad un anno dalla morte di Sara e Francesca. Saremo presenti – conclude Benvenuti – a ogni iniziativa finalizzata alla salvaguardia di Ventotene che non può passare per agevolare  maggiore traffico e strade sotterranee, ma sicurezza, salvaguardia delle coste e difesa dell’ambiente, proprio  in memoria del sacrificio di Sara e Francesca,  ad un anno dalla tragica scomparsa”.

Fonte: H24 Notizie

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