Un anno fa la tragedia

Sara Panuccio e Francesca Colonnello

Ad un anno dalla tragedia di Ventotene si aspetta ancora che si faccia chiarezza sull’accaduto e sulla salvaguardia dell’isola. Esattamente un anno fa alle 11 e 15 un masso di tufo si staccava dalla parete di Cala Rossano e travolgeva un gruppo di giovani studenti di Roma. In quel crollo morirono Sara Panuccio e Francesca Colonnello di 14 anni. Da quel giorno il signor Bruno, padre di Sara, ha intrapreso una battaglia per la tutela e la messa in sicurezza dell’isola; contestando apertamente le decisioni in merito ad alcuni lavori, come la realizzazione del tunnel, e prendendo posizioni critiche nei confronti dell’amministrazione. A condividere la posizione del signor Bruno è Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista EcoItaliasolidale. «Abbiamo condiviso pienamente le parole di Bruno Panuccio, il padre di Sara, la studentessa di 14 anni morta a Ventotene il 20 aprile dello scorso anno, insieme alla sua amica Francesca Colonnello, seppellite dal crollo della falesia a Cala Rossano , che ha espresso il proprio dissenso rispetto al progetto recentemente approvato , dal Consiglio comunale di Ventotene , finalizzato a realizzare un tunnel di circa 300 metri per collegare il porto al centro dell’isola». E’ quanto dichiara Benvenuti il quale continua: «Giù le mani da uno scempio che si vorrebbe realizzare nel cuore dell’isola, dove ben altre sono le emergenze, quella primaria è appunto la messa in sicurezza delle coste – dichiara Benvenuti – per scongiurare ulteriori tragedie come quella accaduta a Sara e Francesca , come i molti abusi edilizi che continuano ad essere realizzati e ben altre invece sono le attrattive che possono portare turismo nell’isola rispetto alla progettazione di super-strade e scavi di tunnel sotterranei che in una morfologia caratterizzata da conformazioni tufacee certamente non agevolano la sicurezza del territorio . Avremmo preferito ad esempio dal sindaco di Ventotene, proprio ad un anno da quella terribile tragedia l’illustrazione di un progetto di utilizzo di autoveicoli e motocicli elettrici o di piste ciclabili finalizzate alla mobilità sostenibile in una delle isole più affascinanti del Tirreno, e comunque progetti che vedono bloccare ogni aggressione dell’eco-sistema esistente a garanzia anche della sicurezza dell’isola e delle coste. Ricordando come ha fatto recentemente il padre di Sara, che negli ultimi venti giorni si sono succedute ben due frane, fortunatamente senza alcuna conseguenza per la vita di alcuno, quasi che la natura stessa richiami ad una dovuta riflessione, ad un anno dalla morte di Sara e Francesca. Benvenuti infine garantisce cje sarà presente ad ogni iniziativa finalizzata alla salvaguardia di Ventotene che «non può passare per agevolare maggiore traffico e strade sotterranee, ma sicurezza, salvaguardia delle coste e difesa dell’ambiente, proprio in memoria del sacrificio di Sara e Francesca, ad un anno dalla tragica scomparsa». Oggi Sull’isola ci sarà una cerimonia commemorativa alla quale i parenti delle vittime non parteciperanno. «Per me – ha dichiarato il papà di Sara – ogni giorno è il 20 aprile…».

Fonte: Latina Oggi

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3 risposte a Un anno fa la tragedia

  1. marina scrive:

    Queste le quote di partecipazione ai campi scuola di Ventotene pubblicizzati da Mediterraneaviaggi
    Programma A (3 giorni-2 notti): Ventotene e S. Stefano EURO 162.00
    Programma B (4 giorni-4 notti): Ventotene e S. Stefano EURO 205.00
    Programma C (5 giorni-4 notti): Ventotene e S. Stefano EURO 248.00
    Programma D (6 giorni-5 notti): Ventotene e S. Stefano EURO 291.00

    Se è vero che sono affluite 125.000 persone c’è un interesse economico diffuso tra vari soggetti e su tutta l’isola.
    Ai posteri l’ardua sentenza !

  2. Vincenzo scrive:

    Alcuni stralci , al’indomani della tragedia , di un articolo sul Tempo. it del 22/04/2010

    La Riserva Marina e Terrestre a 20 chilometri dalla costa di Gaeta rimane la meta più gettonata da parte di tutti quegli insegnanti e alunni italiani che si sentono Robinson Crusoe nel cuore, vogliosi di seguire le rotte di uomini e animali. Tallonati solo dalla Turchia, in 25 anni di attività il Centro d’Educazione Ambientale «Luca Bertolaccini» e la Scuola di Vela, gestiti dal Gruppo Nuova Compagnia delle Indie – Mediterranea Viaggi – Associazione Mediterranea – Circolo Velico Ventotene, hanno ospitato oltre 125.000 persone, in gran parte studenti e docenti di scuole italiane e straniere. Nonostante il crollo di un costone della spiaggia di Calo Rossano, costata la vita lunedì mattina alle due studentesse della scuola media «Anna Magnani» di Morena, quell’unico villaggio reale, circondato dal mare, rimane l’offerta più golosa tra i percorsi didattici per una scuola sul campo.

    Ventotene batte Paestum (Sa), Montecatini (Pt), Poliporo (Mt), Nocera Umbra (Pg) e altre. Sarà il posto: magico. Sarà il programma: cucito a uso e consumo delle classi in gita. Sarà per le forze messe in campo: presenza di guide, accompagnatori e istruttori qualificati, la disponibilità d’attrezzature didattiche e scientifiche fra cui un telescopio professionale. Sarà per le attività didattiche: gestite sotto la direzione di esperti, naturalisti, biologi, astronomi, storici, geologi, archeologi, velisti che attraverso lezioni teoriche ed esperienze sul campo permettono agli studenti e ai docenti di fare una esperienza unica. Tanto nell’acquisizione di nuove conoscenze, quanto nell’utilizzo di nuovi modelli relazionali.

    Non resta che porci la solita domanda quando accadono tragedie del genere: «Perché?» Possibile che sia solo il frutto amaro della fatalità? Ci sono stati errori? Omissioni? Morire così no, non è possibile. Un contributo per dare risposte a questi interrogativi può essere offerto dai risultati dell’inchiesta della magistratura.
    Alla luce di quanto scritto sul giornale, proviamo a fare i calcoli con la quota minima richiesta per un campo scuola:
    162,00 euro per il numero delle persone ospitate come dice l’articolo cioe 125.000, si arriva ad un totale di 20 milioni di euro.
    Sono tanti soldi, eppure come aveva detto il sig. Panuccio bastavao solo diecimila euro per una rete per mettere in sicurezza quella maledetta parete che nel passato era già ceduta.
    La Scuola Vela ha la sua base a Cala Rossano, fatalità solo quella zona nonostante i cedimenti non era considerata a rischio, appare quasi evidente che non si dovevano intaccare interessi economici.
    Nei campi scuola si dovrebbe imparare anche la legalità e l’onestà, cosa risponderanno agli alunni sulla tragedia?

  3. ass scrive:

    ATTENZIONE DENUNCIAMO. stanno arrivando centinaia di bambini di campi scuola in alberghi degli amici del SINDACO . OGGI NE SONO ARRIVA ALCUNE CENTINAIA. FATE QUALCOSA X BLOCCARLI…..

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