Ventotene: figli e figliastri

Lettera aperta sull’abusivismo edilizio a Ventotene

– Spett.le Procura della Repubblica di Latina
– Associazione Antimafia “Antonino Caponnetto”
– Spett.le Latina Oggi

Con un articolo apparso sulla cronaca di Ventotene del quotidiano  Latina Oggi, durante l’estate del 2010, sono stato accusato da parte di ignoti di  abusivismo edilizio.
L’articolo richiamava all’attenzione dei cittadini la circostanza che aveva  visto il “PALADINO della LEGALITÀ” appartenente all’Associazione Antimafia  Antonino Caponnetto dell’Isola di Ventotene, commettere presso casa “Sua” un  abuso edilizio.
Faccio presente a chi legge che quell’immobile non è di proprietà del  sottoscritto,  ma è un immobile che per successione appartiene a mia moglie,  ai  fratelli e alla madre.  Perciò sfido chiunque a dimostrare che tali lavori sono stati ordinati dal  sottoscritto e che ne fossi stato informato.  Ad ogni buon conto, va ricordato che l’abuso edilizio riguarda una  superficie  di scarsi 10 mq, diciamo pure abusiva.
Hanno attaccato il sottoscritto perché ha sempre denunciato le cose che non  vanno sull’Isola di Ventotene.  Erano, è sono convinti, che denunciando l’abuso edilizio su quell’unità  immobiliare avrebbero colpito il sottoscritto, invitandolo al silenzio.
Ma si sono sbagliati.  Il sottoscritto ha solo l’utilizzo dell’immobile, perché a Ventotene ci  lavora, ma del resto sono affari di mia moglie e dei suoi familiari.  Avevano un rigore da battere a porta vuota, hanno sbagliato in pieno.
Sbagliato, perché così facendo mi hanno invitato più volentieri a parlare, a  dire quello che penso, a dire quello che vedo.  Da quando sull’Isola di Ventotene esiste la Riserva Marina e Terrestre, ho  visto costruire in mezzo alle campagne baracche di lamiere o in legno che  negli  anni a venire sono diventate alloggi.
Grotte diventare appartamenti, case sdoppiarsi o ampliasi fino a diventare  veri condomini.  Gente che lavora (saranno tutti in regola?) visto che al sopraggiungere di  controlli sempre annunciati, sono in molti a spasso o in spiaggia se siamo  nel  periodo estivo.
Infine compravendite di appartamenti da parte di persone a  cifre elevatissime.
A causa di tutte queste mie denuncie sono stato anche picchiato al porto  romano di Ventotene.  Dopo questo, molti lavori sono stati posti sotto sequestro grazie all’intervento dei Carabinieri, ma poi portati comunque a temine non so se in  modo  legale, visto che i sigilli erano ancora esposti, da parte degli operai che  lavoravano in quei cantieri.
Anche la Guardia di Finanza è intervenuta più o meno con gli stessi  risultati  dei loro colleghi Carabinieri.  La Guardia di Finanza è intervenuta anche a casa di mia moglie, facendo il  proprio dovere e per questo li rispetto e li ringrazio.
Ma sorgono a questo punto degli interrogativi?  Mia moglie ha dovuto tramite un tecnico di Torino fare una trafila di  documenti da presentare alla Regione Lazio, Sovrintendenza Beni Culturali  della  Regione Lazio, Comune di Ventotene, ed ancora oggi non ha avuto notizie in  merito.
Hanno dovuto fare tutti la stessa trafila?  Se si, come hanno fatto ad ottenere già tutti i permessi mentre mia moglie  sta  ancora aspettando?
Hanno utilizzato altre procedure? O forse la pratica è stata messa vicino al  permesso a costruire che mia moglie ed altre persone presentarono  regolarmente nel 2001, permesso per cui non ha mai ricevuto alcuna risposta  sia di diniego, sia di approvazione.
In attesa di avere un riscontro in merito porgo distinti saluti.
Sull’Isola ci sono Carabinieri e Guardia di Finanza che hanno posto sigilli  a  molti manufatti, ma non sono mai riuscito a sapere, e penso nessuno lo  sappia,  quanti sigilli ha posto l’Ufficio Tecnico Comunale, ma soprattutto la  Polizia  Municipale?

Antonio Flocco

Fonte: Associazione antimafia “A. Caponnetto”

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