Le colpe del crollo

Chiusa l’inchiesta, per i giudici di Latina ci sono cinque colpevoli per la morte di Sara e Francesca, tra cui – molto probabilmente – il sindaco Giuseppe Assenso

L’inchiesta sul crollo di Ventotene è stata chiusa. Delle dieci persone che il sostituto procuratore titolare dell’indagine annotò nel registro degli indagati ne sono rimaste in cinque. In cinque secondo il sostituto Vincenzo Saveriano sarebbero responsabili della tragedia avvenuta sulla spiaggia di Cala Rossana il 21 aprile scorso. In quel crollo, sotto un masso di qualche metro cubo di tufo morirono due ragazzine: Francesca Colonnello e Sara Panuccio, Nel crollo rimasero feriti anche altri due compagni di classe, un ragazzino e una ragazzina. Quest’ultima, Athena Raco 13 anni, della scuola media «Anna Magnani» dove le due amiche frequentavano la terza, e Riccardo Serenella anche lui dello stesso plesso scolastico. Per questo incidente all’inizio dell’inchiesta finirono iscritti nel registro degli indagati dieci persone: sette funzionari della Regione Lazio e dell’Autorità di Bacino della Regione, l’ex sindaco di Ventotene, l’attuale primo cittadino dell’isola, il tecnico del settore urbanistico del Comune. I genitori delle ragazze morte Francesca e Sara si sono costituiti attraverso l’avvocato Massimiliano Capuzi.
Il pm Saveriano un mese fa aveva ricevuto il dossier da parte dei consulenti da lui nominati, una relazione di 48 pagine redatta dai tre periti incaricati dalla Procura, il geologo Massimo Amodio, Dario Tarozzi, e l’ingegner Albino Lembofazio, docente di geotecnica all’Università Roma Tre. Un dettagliato dossier, nel quale vengono riportati non solo gli esiti di analisi e perizie tecniche- scientifiche eseguite sul tratto di roccia in questione, ma anche alcuni rilievi sugli atti amministrativi. Il pm ha valutato tutti gli elementi ed accertare se quella tragedia poteva essere evitata o meno. Ed ha tratto le sue conclusioni, ritenendo che sono cinque le posizioni meritevoli di essere eventualmente processate. Gli indagati – che riceveranno in questi giorni la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini – hanno ancora la possibilità di produrre ulteriore documentazione a loro discolpa.

Fonte: Latina Oggi

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