Sequestrate due discariche abusive scatta la denuncia per tre imprenditori

I carabinieri stanno setacciando l’isola da diversi giorni. Scoperti lavori non autorizzati in zone a vincolo paesaggistico

Due discariche abusive sono state sequestrate dai carabinieri del nucleo operativo ecologico, arrivati da Roma per una serie di controlli sull’isola di Ventotene. I militari hanno denunciato in stato di libertà l’amministratore unico di un’impresa edile. Sottoposte a sequestro due aree, entrambe di circa 600 metri quadrati. Su una erano stati depositati alcuni rifiuti speciali non pericolosi, mentre l’altra è stata adibita a discarica abusiva. Il valore totale del sequestro è stimato dai militari in circa un milione di euro. I carabinieri del “Noe” sono al lavoro da diversi giorni sull’isola. I controlli hanno interessato diverse zone, tra le quali l’area nei pressi del campo sportivo dove sono in corso i lavori per la realizzazione di un centro polivalente. Secondo il progetto quest’area sarà utilizzata per diversi scopi ospitando, tra l’altro, anche un piccolo teatro e una sala riunioni. Ma nel corso dei lavori sono stati gettati alcuni scarti edili in un’area adiacente, poi utilizzata anche da altre persone per abbandonare rifiuti di vario genere. Insomma una situazione di degrado diffuso che ha spinto i militari ad effettuare accertamenti e successivi sequestri. A seguito di controlli sul rispetto della normativa urbanistico-edilizia, sono stati denunciati in stato di libertà anche gli amministratori di tre società che gestiscono altrettanti alberghi e ristoranti. Per loro l’accusa è di aver realizzato alcune opere edili abusive in area soggetta a vincolo paesaggistico e non aver osservato la diffida con la quale si ordinava di procedere al ripristino dello stato dei luoghi. Ventotene non è certo nuova a fenomeni di abusivismo, in alcuni casi di grave entità. Un paio di anni fa il “Nipaf” della Forestale, sbarcato sull’isola per tre giorni di controlli a tappeto, denunciò a piede libero cinque persone tra le quali anche l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune. In località Punta dell’Ara e Isola Gialla furono trovate piattaforme in cemento armato e prefabbricati in fase di sistemazione. Alla Procura fu lanciato un appello direttamente dal sindaco dell’isola che invocava controlli più severi per la salvaguardia del gioiello pontino.

Fonte: Il Messaggero

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