Ventotene: i successi dell’amministrazione di ieri e di oggi

Lettera ricevuta dal Comitato cittadino per la legalità a Ventotene.

Beniamino Verde

In un recente passato l’isola di Ventotene era sconosciuta ai più, sebbene avesse avuto un trascorso storico non indifferente. Era in attesa della notorietà, che di li a poco sarebbe giunta.
Sono infatti bastati pochi anni per trasformarla in un luogo di pellegrinaggio da parte di turisti curiosi e intraprendenti, dove la stagione iniziava a Pasqua e finiva il 21 settembre con la festa in onore di S. Candida, patrona dell’isola.
Dietro quest’improvviso sbocciare di Ventotene c’è stato un uomo, il vero e unico fautore della crescita e dello sviluppo economico e culturale: il sindaco Beniamino Verde.
Beniamino aveva la vista lunga! Negli anni dei suoi mandati come primo cittadino, dopo una gavetta all’opposizione, aveva portato l’isola ad essere conosciuta in tutto il mondo.
In estate venivano tante persone a villeggiare, anche per lunghi periodi. C’erano i ragazzi, figli dei residenti, che studiavano sulla terra ferma e che finite le scuole si ritrovavano sull’isola, c’erano persone che venivano a prendere il brevetto di sub al diving di Salvatore Braga, che aveva appena aperto, e nel frattempo si immergevano per scoprire i meravigliosi fondali dell’isola,
Fra le persone che soggiornavano a Ventotene come non ricordare anche personaggi dello spettacolo e della politica come Augusto Martelli, Mike Bongiorno, Massimo Troisi, Bud Spencer, Riccardo Cocciante, Giovanni Spadolini…
Incominciavano le prime gare fra ragazzi con vari giochi, uno su tutti, la gara delle mongolfiere.
In quel periodo se ne costruivano tante per la festa patronale, ma venivano costruite per essere lanciate anche nel periodo estivo, per invogliare i turisti a tornare per la festa.
Durante i suoi mandati il sindaco Beniamino ne ha fatte di cose! Fece costruire il campo sportivo, con conseguente formazione della locale squadra di calcio, il ricovero per anziani dove ancora oggi ci sono ospiti, stanziò i fondi per avvicinare i giovani dell’Isola alla musica ingaggiando il maestro Pio Federici, che con amore ed entusiasmo diede vita alla banda musicale di Ventotene, che sul finire dell’estate in un grande concerto mostrava i progressi ottenuti.
Beniamino diede anche inizio a lavori di tipo edilizio, ma secondo le regole e non a fini speculativi: si trattava delle case popolari. Fece costruire l’inceneritore, aprire uno sportello bancario, ampliò il porto nuovo, un braccio lungo oltre 100 metri per favorire l’attracco dei natanti nel periodo estivo, fece anche aprire un locale adibito alla vendita del pesce fresco.
Beniamino amava la sua gente, e si batté con le istituzioni e le compagnie di navigazione affinché Ventotene ottenesse una nuova nave più grande e sicura, nonché delle corse aggiuntive di aliscafo. Soprattutto fece ristrutturare la scuola elementare, per poter ospitare nel mese di settembre il centro studi per il Manifesto dell’Europa Unita. Nacquero così gli annuali seminari che fecero fluire a Ventotene giovani di tutta Europa, e questo fece dell’Isola di Ventotene la culla dell’Europa di oggi.
La realizzazione del museo archeologico di Ventotene fu un’altra pensata geniale! Ciò fece fluire fondi nelle casse del Comune che vennero poi utilizzati per il recupero di Villa Giulia (non l’albergo) e delle cisterne romane, e nel frattempo iniziarono le prime escursione guidate al Penitenziario di Santo Stefano.
Questo fu Beniamino Verde, una persona intelligente sempre alla ricerca del nuovo, che voleva rendere migliore la sua terra e tutelarla al tempo stesso: suo grande obbiettivo infatti fu quello di far riconoscere l’intera area di Ventotene e Santo Stefano parco marino e terrestre, consapevole di quanti benefici economici ne sarebbero derivati a favore della sua gente e del territorio.

Purtroppo la sua scomparsa prematura ha lasciato Ventotene senza comandante.
I tanti progetti avviati, senza il suo contributo di uomo onesto, sono rimasti in eredità a persone il cui principale interesse è stato quello economico e privatistico.

Geppino Assenso

Coloro che si sono succeduti sulla poltrona di sindaco dopo la sua morte non sono infatti stati altrettanto specchiati (e credibili). Eppure anche loro hanno contribuito alla notorietà di Ventotene nel resto del mondo, ma in negativo!
Grazie ad Internet, che è riuscita ad arrivare anche sul’isola, è possibile infatti leggere di come le cose siano cambiate a Ventotene in soli dieci anni.

Lo scorso marzo si sono svolte le elezioni amministrative, e il vincitore è succeduto a se stesso.
Pochi giorni prima sul quotidiano Latina-Oggi, il primo cittadino dichiarava di voler portare a termine il suo programma, voleva finire quello che aveva cominciato nel precedente mandato.
La prima cosa che ci viene in mente di quanto aveva cominciato è il favoreggiamento dell’abusivismo edilizio, anche attraverso il rilascio di concessioni di ogni genere!
Concessioni per la costruzione di fabbricati nuovi e ampliamento di vecchi (persino nel cuore della riserva naturale), concessioni per l’utilizzo di suolo pubblico fino ad occupare tutte le strade, concessioni al cambio di uso del territorio e dei fabbricati senza alcun progetto, concessione di 103 sanatorie per domande di condono edilizio: se si sovrappone una fotografia aerea di Ventotene del 2000 ad una di oggi c’è da rimanere sbalorditi!
Il tutto con l’avvallo e/o il silenzio della polizia municipale e dell’ufficio tecnico comunale.
A Ventotene oggi ci sono uffici accatastati come abitazioni, cambiamenti del manto stradale per uso privato, grotte diventate appartamenti, divisioni di alloggi, cambio di facciata, ampliamenti in superficie, inserimento di manufatti ad uso abitativo… insomma il caos edilizio!
Per non parlare di Cala Nave, dove la spiaggia libera proprio non è prevista, e di Cala Rossano, che invece di essere interdetta alla balneazione in quanto porto, viene invece anch’essa ‘concessa’ per scopi balneari.
E il traffico? A Ventotene d’estate (come per il resto dell’anno) si può girare come e quando si vuole con auto private, furgoni, camion pesanti e quant’altro, con conseguente congestione delle due uniche stradine che percorrono il territorio.
Infine il Comune concede ai locali notturni, che nascono, muoiono o cambiano gestione nel giro di una notte, di rimanere aperti ad libidum, con buona pace di chi cercava sull’isola un po’ di pace e relax.
Continuando a leggere sui siti e sui quotidiani veniamo a conoscenza anche del fatto che a Ventotene sono giunti quasi 14 milioni di euro dai vari enti istituzionali. Se è vero, come sembrano dimostrare i bilanci pubblici dell’amministrazione, a che cosa è servita una tale montagna di soldi e come è stata spesa? Per i lavori di messa in sicurezza della spiaggia di Cala Rossano?
E si legge anche che la camorra è sbarcata sull’isola, che le fogne non funzionano, che l’acquedotto è desueto. Ventotene non più come isola di tranquillità e serenità, ma luogo dove facilmente scoppiano risse al porto per gli ormeggi, litigi in spiaggia per un ombrellone, dove c’è musica assordante in centro fino a notte fonda, e dove è molto, molto facile morire per incuria…
Se questo è quanto il sindaco Assenso voleva portare a termine nel suo secondo mandato allora stiamo freschi, e ci sentiamo di dire a gran voce: “Geppino basta, puoi fermarti. Sei riuscito a distruggere in pochissimo tempo quanto di bello e sano Beniamino era stato capace di costruire in molti più anni! Grazie e complimenti!!”

Firmato: Comitato cittadino per ristabilire la legalità a Ventotene

Fonte: TeleFree

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