Nove periti a Cala Rossano

Il sopralluogo degli esperti nominati dalle parti sulla spiaggia della tragedia

Sono partiti i sopralluoghi sull’isola di Ventotene per accertare le cause della frana a Cala Rossano. I nove professionisti di parte in sessanta giorni dovranno elaborare delle dettagliate perizie da cui il sostituto procuratore di Latina Vincenzo Saveriano dedurrà la dinamica dei fatti. Ma soprattutto, da quei lavori, uniti agli atti raccolti nel corso dell’in – dagine, il magistrato potrà avere una panoramica completa di come si sono svolti i fatti quella maledetta mattina del 21 aprile scorso. E capire se quella tragedia si poteva evitare oppure è stata una tragica fatalità. Decidere così se i reati ipotizzati per cui sono state iscritte dieci persone nel registro degli indagati siano suffic ie n te me nt e provati e quindi chiedere il loro rinvio a giudizio; diversamente archiviare alcune o tutte le posizioni. Nel crollo a Cala Rossano morirono due giovani studentesse di 14 anni, Francesca Colonnello e Sara Panucci. Dieci dunque finora le persone che il pm ha iscritto nel registro degli indagati. Si tratta di sette funzionari della Regione Lazio e dell’Autorità bacino della Regione: Bruno D’Ama – to, segretario generale della Regione Lazio fino al 1° aprile del 2001 (assistito dall’avvocato Alberto Biffani); Olimpia De Angelis, Antonio Bianchini, Umberto Federici, Guglielmo Quercia, Antonio Graziani, funzionari della Regione (tutti difesi dall’avvoca – to Valeria Simeoni); Marcello Zevini (difeso da Antonio Feroleto); Vito Biondo l’ex sindaco di Ventotene (difeso da Giovanni Lauretti), Giuseppe Assenso l’attuale primo cittadino dell’isola (difeso da Renato Archidiacono e Michele Saponaro), Pasquale Romano, tecnico del settore urbanistico (difeso da Luca Scipione). I genitori delle ragazze morte Francesca e Sara si sono costituiti attraverso l’avvocato Massimiliano Capuzi. Il collegio di consulenti nominati dal pm è composto da Albino Lembofazio che è ordinario di geotecnica all’università Roma 3, dal geologo Massimo Amodio, il geometra Dario Tarozzi; per conto degli indagati della Regione Francesco Nolasco e Tiziana Guida; per Zevini nominato l’inge – gnere Sergio Olivero. Biondo ha nominato l’architetto Tommaso Agnoni, Assenso e Romano hanno nominato i professori Pierfederico De Pari e Stefano Aversa. I quesiti cui dovranno dare una risposta sono vari ed articolati: di cercare le cause del crollo dell’ammasso roccioso della parete di Cala Rossano; di procedere ai sopralluoghi di rito; alla disamina di tutta la documentazione acquisita agli atti ed eventualmente altra da acquisire; allo studio del Pai 2009 con riferimento anche ai Pai dal 2002- 2005 al fine di valutare se la zona era stata presa in considerazione ed adeguatamente classificata in relazione al rischio idrogeologico; valutare se l’evento del 20 aprile 2010 fosse prevedibile in relazione al contesto geomorfologico considerando in proposito la consistenza dei precedenti crolli e in particolare quello del 2004 e dei lavori eseguiti sulla stessa parete e comunque in zona nonché lo studio del Comune fatto nel dicembre del 2006 e di una successiva nota del 2007 e di qualsiasi ed ulteriore significativo elemento che contribuisca a ritenere prevedibile l’evento .

Fonte: Latina Oggi

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