Il sacrificio di Sara e Francesca

Sara Panuccio e Francesca Colonnello

Sara Panuccio e Francesca Colonnello

A poco più di due mesi dai tragici avvenimenti di Ventotene, in cui hanno perso la vita mia figlia Sara e la sua amica Francesca, trovo spunto di nuove riflessioni in conseguenza delle notizie apparse oggi sui principali quotidiani nazionali ed anche in relazione ai dati ultimi di Legambiente sullo stato delle coste italiane. Innanzitutto, non posso non apprendere con positivo riscontro il fatto che la Regione Lazio ha stanziato fondi per più di 400 mila euro nel progetto “ Mare Sicuro “, con postazioni di assistenza ai bagnanti muniti di defibrillatori e piazzole per l’atterraggio di elicotteri di soccorso. Oltre ciò, parlando di Ventotene, so che si sta procedendo a ritmi “ forsennati “ alla messa in sicurezza delle coste che precedentemente al 20 aprile erano dichiarate sicure: e che quest’opera, in queste modalità, ha parecchi pareri contrari per il fatto che si sta facendo, secondo queste fonti, un uso sconsiderato di ferro e cemento. Non sta a me giudicare tali opere da un punto di vista tecnico, posso però pretendere come cittadino che, pur dovendo garantire la sicurezza delle persone, si rispetti l’ambiente, per quanto sia possibile, non vorrei, che per far sì che le spiagge siano dichiarate agibili entro l’apertura della stagione turistica, si compia l’ennesimo scempio di un luogo che è dichiarato Patrimonio dell’Unesco. Forse sarebbe il caso di un progetto a più lungo termine il cui risultato sia soddisfacente ad entrambi le problematiche Sicurezza ed Ambiente. So che da un punto di vista economico le ripercussioni a livello locale non sarebbero leggere, ma forse è il caso di analizzare il problema in chiave futura, e poi, lasciatemelo dire… chi è causa del suo mal pianga se stesso. Tutti questi lavori non fanno altro che avvalorare le mie parole a poche ore dalla tragedia, “ Sara e Francesca sono stati gli agnelli sacrificali “; è grazie a questa maledetto dolore che oggi forse si presterà maggiore attenzione ai luoghi delle nostre vacanze. Che questo rimanga ben impresso nella memoria di voi cittadini ed è per questo che chiedo con maggior vigore alle istituzioni che siano appurate le responsabilità in relazione al nostro lutto, che non avrà il tempo di un estate ma equivale ad un ergastolo senza possibilità alcuna d’appello, che siano puniti con severità i colpevoli di tanta negligenza passiva ed ancor più attiva. Per quanto riguarda Legambiente i cui dati rilevano che Ventotene ha più o meno il mare più pulito del Lazio, nulla da obiettare a tutto ciò, se non il fatto che i media hanno dato grande risalto alla notizia, quasi fosse un operazione di marketing , omettendo nella quasi totalità la notizia che in questo momento le spiagge di Ventotene somiglino di più ad un cantiere edile che ad un luogo di villeggiatura, il risultato è che il turista ignaro della realtà attuale tornerà a casa con la sicura impressione di esser stato “ gabbato “. Chiedo scusa anticipatamente a quanti si ritengano offesi o dissentano da tale scritto, ma a tutt’oggi questo è il parere di un padre orfano del suo gioiello più prezioso.

Bruno Panuccio 21 giugno 2010

Fonte: Neuroniattivi

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