La spiaggia dove morirono le due ragazze in gita scolastica bocciata già nel 2009 da Legambiente e Protezione civile. Il dossier: alto rischio idrogeologico, ma nessuno si preoccupò dei lavori
Sara Panuccio e Francesca Colonnello, non dovevano accedere a Cala Rossano, dove sono morte sotto il crollo del costone di tufo il 20 aprile. L’area era a rischio ma nessun cartello di avviso fu apposto. E nessuna opera fu avviata. E centinaia di scolaresche in gita scolastica hanno continuato a frequentare l’unico tratto di spiaggia aperto a Ventotene. Non c’è solo la Procura di Latina ad accusare in particolare tre indagati su 10: il sindaco, l’ex sindaco e il dirigente dell’Ufficio tecnico. Emergono significative omissioni anche dal monitoraggio ambientale della Protezione Civile «per mitigare il rischio idrogeologico» eseguito con Legambiente che ha reso pubblici i risultati l’anno scorso. Il documento boccia Ventotene assegnandole il punteggio di 1,5 ben sotto la sufficienza, rappresentata dal 6. Ventotene finisce al quartultimo posto della classifica, seguita solo da Concerviano, Villa Santa Lucia e Vejano. Anche per colpa dell’abusivismo.
Abusive sarebbero i 2/3 delle 1.500 case costruite su una zolla di 1 km e mezzo quadrato, con molte ville elevate sopra gli antichi vasconi romani di raccolta acqua. E ora l’acqua batte su cemento e asfalto finendo sui costoni di tufo, che crollano al suolo I campanelli d’allarme. Già nel 2004 ci fu un distacco nella medesima zona di Cala Rossano. In tre avvisi di garanzia su 10 si legge: «Nel gennaio 2007 omessa segnalazione del pericolo esistente nella zona che richiedeva consolidamento e riqualificazione della parete tufacea mediante iniezione cementizie e sistemi di protezione contro fenomeni di distacchi roccioso». Inascoltati gli allarmi delle autorità preposte. «…omessa segnalazione di pericolo di distacco parete rocciosa in zone immediatamente limitrofe nel novembre del 2009 a seguito di segnalazione dell’Ufficio locale marittimo di Ventotene». In pratica, non si sarebbero dati ascolto. Di più. «In particolare i predetti indagati non davano riscontro all’invito per partecipare alla conferenza programmatica predisposta dall’autorità dei Bacini regionali del Lazio con note del 14.01.2005; 08.03.2005 e 26.10.2005 per il P.A.I. (Piano per l’assetto idrogeologico ndr).
Con note del 16.07.2008; 02.02.2009 per il Pai 2009. La loro mancata partecipazione ovvero omessa trasmissione di dati relativi alla spiaggia di Cala Rossano non consentivano ai membri dell’Autorità dei Bacini regionali del Lazio di avere una completa conoscenza dello stato dei luoghi con conseguente omissione di indicazione della zona quale area pericolo ovvero di attenzione geomorfologia».
Fonte: Il Tempo