Letterina di Natale al sindaco Assenso

Carissimo Giuseppe Assenso (detto Geppino), si sta avvicinando Natale e nello spirito cristiano dovremmo essere tutti più buoni! Almeno spero lo sia tu, che a Santa Candida vai in chiesa e ti sostituisci al vescovo con parole di buonismo e di sapienza cristiana. Hai mai pensato a noi umili Ventotenesi che stiamo in quest’isola, che dovrebbe essere benedetta da Dio, ma che invece a causa tua e di tutta la tua amministrazione è solo uno scoglio dimenticato da Dio e dagli uomini, come si diceva una volta!

Scusa la domanda, lo so che a Natale dobbiamo essere più buoni! Ma è anche la fine dell’anno e tu caro Re, pardon volevo dire Sindaco, non è il caso che fai un sunto del tuo operato?

Ti faccio una semplicissima domanda, una cosa semplice, non una domanda da geni, così forse la capisci! Ma chi ti sta intorno non riesce a fare nemmeno 2 + 2.? E su questo ti capisco!

Hai bisogno di persone, e soprattutto di Consiglieri, che ti dicono sempre si, che siano delle semplici banderuole e che che forse non conoscono nemmeno l’italiano! Hai bisogno di guitti che come una volta con gli antichi Re dicevano sempre si! Ma ti rammento, caro Sindaco, che tali epoche sono passate, come è passato il tuo tempo! O forse non hai capito che il tempo è passato. Ventotene non ha più bisogno delle tue raccomandazioni, dei tuoi farò, delle tue rassicurazioni. Il tempo è passato! I dinosauro si sono estinti, come ormai stai per estinguerti tu e tutta la tua amministrazione!

Ormai la mafia è finita e tu con i tuoi compagni di merenda, prima o poi, finirete di esistere!

A che serve combattere per cose che nemmeno conoscete? Siete solo una razza in estinzione.

Fra poco il vostro tempo passa, e cosa ti rimane? Solo un grande bancone al cimitero, come ai tuoi predecessori!

E per chi ti sta vicino? Vogliamo parlare del tuo vicesindaco! Che sa dire solo si? Oppure del coraggioso Coraggio che sa solo fare un bel sorriso! Ma fra poco anche lui smetterà di sorridere!

O di chi ti sta dietro, il Provenzano del Comune! A furia di abbuffarsi di soldi presto scoppierà! E allora che ne sarà di tutti i suoi beni!? Finiranno in pasto a chi non ne farà buon uso.

Caro Sindaco Geppino, una semplice domanda, ma la notte dormi bene?

Non ti svegliano i fantasmi di quelle due bambine?

Tu non ne avevi colpe, forse!!!

Ma da buon cittadino, semplicemente per umana pietà o perché ti ritieni cristiano ti dovevi dimettere! Invece no! Hai insistito a rimanere sindaco! ed ecco cosa sei diventato! Una marionetta in mano ad altri che cerca di mantenere un potere che ormai non vale più niente.

Hai ridotto Ventotene ad un marciume! E tu stai là!!

Dante nella Divina Commedia diceva che una persona tanto cattiva a volte rimaneva in vita pure se la sua anima stava all’inferno! Era governata da un demone sulla terra! Forse è il tuo caso! Ma forse tu sei governato da uno a te vicino, che sta dietro alle quinte!

Buon Natele Sindaco Geppino Assenso e ti prego, nell’anno della misericordia, fai qualcosa per Ventotene: dimettiti! Hai raggiunto il tuo limite! Sei un uomo ormai finito!!!

Fonte:  TeleFree

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È finito l’impero Assenso a Ventotene?

20130629-231625.jpgL’opposizione consiliare di “Buona Onda” costretta a chiedere l’a, b, c per la gestione del Comune L’amministrazione Assenso ritiene Ventotene un suo feudo!!! non conosce nemmeno le regole di una normale amministrazione!!!! –

Al Responsabile del Servizio Finanziario del Comune di Ventotene
Al Segretario del Comune di Ventotene
Il Gruppo di opposizione Consiliare del Comune di Ventotene “Buona Onda” ,
VISTO che con deliberazione consiliare n. 30 del 16 novembre 1997, veniva approvato il regolamento comunale di contabilità e che, successivamente, con delibera consiliare n. 40 del 21 novembre 2001 veniva modificato il solo art. 50 del suddetto regolamento;
PREMESSO che:

a) in data 10 agosto 2014 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il D.Lgs.

126/2014 con oggetto ” Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42″ pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 199 del 28 agosto 2014 – Suppl. Ordinario n. 73;
a) il decreto legislativo richiamato prevede al Titolo IV e precisamente, all’articolo 74, l’adeguamento delle disposizioni riguardanti la finanza regionale e locale e più specificatamente di numerosi articoli del D.Lgs. 267/2000 ( TUEL ) che disciplina l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali;
a) dal primo gennaio 2015 tutti gli enti hanno dovuto iniziare un percorso previsto dal

legislatore per giungere all’applicazione integrale del nuovo corpo di disposizioni basate sul cosiddetto “principio di competenza finanziaria potenziata” con le modalità e le tempistiche definite nell’articolo 11 del D.Lgs. 118/2011 così come modificato ed integrato;
CONISDERATO CHE :

– Il regolamento approvato nel lontano 1997, crea inammissibili vuoti normativi, poiché non in armonia con tutte le disposizioni del TUEL che rinviano direttamente o

indirettamente al regolamento di contabilità;

– l’art. 7 del T.U.E.L. n. 267/2000, che testualmente recita: «Art. 7 – Regolamenti. 1.

Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dello statuto, il comune e la provincia adottano regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per l’organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l’esercizio delle funzioni.» dispone l’obbligo per il Comune di adottare regolamenti in armonia con il diritto positivo applicabile;

Gerardo Santomauro a capo dell’opposizione

Gerardo Santomauro a capo dell’opposizione “Buona Onda”

RITIENE NECESSARIO

che l’amministrazione Comunale proceda, senza indugio, al fine di adeguare le disposizioni regolamentari vigenti alle nuove modalità contabili previste dal nuovo ordinamento contabile;
VISTO l’art.117, comma 6 della Costituzione, che disciplina l’autonomia regolamentare degli enti;

VISTO il D. Lgs. 118/2011 così come modificato ed integrato dal D.Lgs. 126/2014;

VISTI gli articoli 3 e 7 del D.Lgs. n. 267/2000;

VISTO l’art.42 del D.Lgs. n. 267/2000;
INVITA

il Servizio Finanziario a predisporre il nuovo regolamento di contabilità in sostituzione di quello esistente procedendo alle seguenti attività:

a) revisione di natura formale inerente tutti i riferimenti a norme abrogate e a nuove norme

sopravvenute;

b) adeguamento ai principi contabili generali ed applicati, allegati al D..Lgs. 118/2011 e successive modificazioni, delle procedure che devono orientare il Comune nella conduzione dei processi di programmazione, gestione e rendicontazione dell’ente;

c) introduzione dei nuovi istituti contabili previsti dalla normativa ed in particolare disposizioni riguardanti il Fondo Pluriennale Vincolato ed il Fondo Crediti di Dubbia esigibilità;

d) maggiori indicazioni per la regolamentazione delle procedure legate alla programmazione e pianificazione dell’ente ed al controllo, allo scopo di dare attuazione ad un insieme coerente di modelli e di strumenti finalizzati ad orientare la struttura dell’ente verso la programmazione strategica e la valutazione dei risultati in un sistema di governance interna;

e) adeguamento alle esigenze organizzative e funzionali dell’Ente;

f) adeguamento alle nuove normative intervenute;

g) indicazione puntuale dei tempi e delle modalità di approvazione dei documenti di competenza del Consiglio Comunale, prevedendo il rispetto dei diritti garantiti dalla legge.
Si resta in attesa di un cortese riscontro.

GRUPPO DI OPPOSIZIONE CONSILIARE

“Buona Onda”

IL CAPOGRUPPO

__________________________________________

Dott. Gerardo SANTOMAURO

Fonte: TeleFree

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Bilancio Ventotene, Buona Onda: “E’ illegittimo, chi lo vota pagherà conseguenze”

Gerardo Santomauro

Gerardo Santomauro

Il gruppo di opposizione consiliare Buona Onda ha emanato un comunicato stampa in seguito al Consiglio Comunale tenutosi il 20 dicembre:

“Premesso che le considerazioni su com’è amministrato il Comune le lasciamo a cittadini di Ventotene: illuminazione pubblica inesistente, con gravi rischi per l’incolumità delle persone che dopo una certa ora camminano al buio come se ci fosse il coprifuoco, trasporti a singhiozzo e solo grazie alle nostre proteste ultimamente dei pochi meglio funzionanti, ma gli interventi sul punto non spettano a quest’opposizione ma a chi amministra.

Ancora non vediamo interventi seri sul depuratore e quindi supponiamo che anche per l’estate 2016 saremo inondati dal puzzo di fogna, mentre questa è un’isola che dovrebbe profumare di mare e di fiori. Imposte e contribuzione comunale in continuo aumento. Il cahier de doleances è lungo e ci riserviamo di completarlo nelle occasioni opportune.

Il nostro giudizio sugli atti e sulle deliberazioni che state assumendo oggi, (in particolare sui punti 2 e 3) all’ordine del giorno:

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In rettifica della delibera di riaccertamento dei residui e di deliberazione della variazione di assestamento generale del bilancio preventivo 2015 è fortemente critico e negativo, poiché li riteniamo non conformi alle disposizioni di Legge in particolare non rispettose dei principi sanciti dal TUEL e dal D. Lgsl. 118/2011.

Le nostre affermazioni non sono tali per partito preso o per una posizione preconcetta, ma per le ragioni che cercherò brevemente di esporre e le cui conclusioni ci obbligano a non votare ma ad abbandonare quest’aula, non solo per prendere le distanze da quest’amministrazione ma principalmente, in questa occasione, per allontanarci da situazioni di responsabilità che certamente ricadono su coloro che acriticamente, col voto favorevole, avallano omissioni e irregolarità contenute in questi atti riferiti al bilancio ed agli equilibri dello stesso.

In primo luogo vi contestiamo l’incompletezza della documentazione istruttoria a corredo delle cartelle riferite al punto all’ordine del giorno: parlate di variazione al bilancio e non formulate le nuove previsioni titolo per titolo, capitolo per capitolo e non verificate gli equilibri che devono essere riscontrati nelle varie aree del bilancio stesso; allora chiedo ai colleghi della maggioranza quale cognizione cosciente e responsabile avete di ciò che state deliberando oggi?

Noi non condividiamo i vostri metodi: vi abbiamo invitato a discutere delle imposte e tasse comunali ma non avete considerato in alcun modo che fosse vostro obbligo procedere; riteniamo che questa amministrazione intenda gestire il comune senza il rispetto dei propri cittadini e sia chiaro non rivendichiamo queste qualità per rivendicare ruoli ma perché siamo interessati al bene della cittadinanza e del nostro paese, e le censure mosse agli atti odierni sul bilancio 2015 sono espresse nella ferma convinzione che le problematiche del bilancio comunale, cuore pulsante dell’amministrazione, si riferiscono a tutti i cittadini e non soltanto ad un gruppo. Riteniamo che il bilancio di un Comune debba essere il documento più letto, non solo dai consiglieri, ma anche dai cittadini.

Lì ci sono le linee programmatiche di un’amministrazione e le principali decisioni circa le priorità da realizzare nell’anno. Tutto questo, in virtù e per onorare il mandato amministrativo ricevuto dai cittadini, nel rispetto del ruolo di consiglieri chiamati ad assumere atti di amministrazione attiva e vincolata; il contributo di quest’opposizione è in termini di chiarezza e di responsabilità anche verso i consiglieri della maggioranza che devono sapere che oggi si assume responsabilità che sicuramente riverbererà effetti negativi sulle loro persone.

Innanzitutto vi avranno detto che a fronte dei pareri di regolarità espresse dai responsabili degli uffici vi sia un a sorta di manleva per la responsabilità dei consiglieri votanti; ma cosi non è poiché secondo le statuizioni della Corte dei conti:

“Per quanto riguarda l’elemento soggettivo, il comportamento degli amministratori è stato ritenuto inescusabile, e connotato da colpa grave, nel caso di adozione di atti non conformi a inequivoca normativa di riferimento, nelle specifiche e varie materie, e non conformi a costante giurisprudenza. Le considerazioni sopra esposte valgono anche nell’ipotesi di adozione di atti contabili quali l’approvazione del bilancio comunale.”

( 24/10/2015 – l’esimente di responsabilità, nei confronti degli amministratori di enti locali)

Siete stati chiamati ad assumere una deliberazione di rilevante importanza oggi dopo il decorso dei tempi stabiliti dal TUEL, 30 novembre, per la sua assunzione; oggi secondo la normativa applicabile si può soltanto utilizzare il fondo di riserva per operazioni a postazione della spesa; ogni altra variazione al bilancio è illegittima e in violazione della normativa gius-contabile; è del tutto evidente che la proposta nasce dalla circostanza che il fondo di riserva non è adeguato alla copertura del deficit, anzi v’invitiamo a verificare se la sua quantificazione è pari al minimo stabilito dalla Legge, ma per fare questo occorre il bilancio che non c’è!

Senza entrare in dettagli che, in questa sede resterebbero lettera morta, ma ci saranno sedi in cui queste considerazioni avranno la valenza che meritano, mi preme evidenziare che negli ultimi atti assunti dal responsabile finanziario, prima, e dalla giunta poi si evidenzia che il bilancio non è in equilibrio, che il disavanzo sarebbe originato dal Fondo Pluriennale Vincolato, frutto di errori e da una diversa quantificazione delle spese per il seminario federalista!

Allora in primo luogo, poiché si tratta di valori negativi consolidati e provenienti da atti già verificati e attestati come regolari e in equilibrio, (vedi delibera e parere sul permanere degli equilibri di bilancio) chiediamo al revisore dei conti perché non ha accertato nei tempi e nei modi dovuti questo disavanzo e questo errore? Quale valenza all’espressione del Responsabile di ragioneria secondo cui il disavanzo e l’utilizzo dell’avanzo che non c’è più andranno recuperati in seguito.

Com’è possibile affermare e lasciare credere che il disavanzo derivi dal F.P.V. che è l’istituto contabile messo proprio a garanzia dell’equilibrio di bilancio per armonizzare i differenti timing tra entrate e spese. In realtà il disavanzo scaturisce da entrate eliminate per insussistenza a fronte di spese già impegnate ovvero giuridicamente perfezionate o ancora per l’assunzione di spese senza copertura finanziaria.

E allora, da dove deriva il disavanzo enunciato nelle deliberazioni di oggi, pari a euro 514.631,82; su quali voci specifiche del bilancio è stato quantificato? Sono maggiori spese, minori entrate o cosa?

Esigiamo di conoscere questi dati, esigiamo che facciate comprendere alla popolazione quali spese sono chiamate a dare copertura con i loro sacrifici e se questo deficit è imputabile a un responsabile che dovrà rinfrancare le casse comunali.

In realtà il disavanzo, non rinviabile a nuovo, come vogliono far credere, è maggiore di quello che scrivete; non avete dato alcuna giustificazione alle poste iscritte nelle entrate proprie né tanto meno ai trasferimenti attesi dalla Regione.

Nella delibera di accertamento straordinario dei residui avete quantificato i crediti di difficile esazione pari a 700.000 euro; ebbene dov’è l’iscrizione in bilancio del fondo svalutazione crediti, che dovrebbe ammontare minimo a 210.000 euro? D. Lgsl 118/2011 e nuovi principi contabili Arconet); dov’è iscritto il vincolo sull’avanzo ( che non c’è) per la parte rimanente del fondo stesso?

Perché non dite alla gente che state pagando alla ditta appaltatrice, che ha realizzato il parco museale, somme per rescissione anticipata del contatto per causa imputabile al comune; su quelle somme ogni giorno maturano interessi e rivalutazione. Quando pensate di venire in consiglio per la proposta di riconoscimento del debito? E pretendete di documentare la posta iscritta in entrata 900.000 euro! Con una semplice mail fatta da un ufficio regionale che non è l’Ufficio preposto? Sappiate che abbiamo accertato questo importo non è né nel F.P.V. iscritto a copertura dalla Regione né nel fondo residui passivi perenti della medesima.

Non vi è alcuna pezza d’appoggio a documentazione dei trasferimenti da pubbliche amministrazioni, né l’illustrazione dei percorsi valutativi che abilitano agli accertamenti e agli impegni definitivi; e volete anche che i consiglieri votino a scatola chiusa.

TUTTO CIO falsa l’equilibrio finale conseguito con l’iscrizione in entrata di somme superiori a quelle che spettano al Comune e la mancata iscrizione di voci di spesa, talché, secondo le nostre determinazioni porterebbe a una quantificazione dei deficit finali pari a euro 1.624.000, salvo accertare altre cause e accresci debiti su cui abbiamo chiesto documentazione che ancora non ci avete fornito, in primis la documentazione per la verifica del rischio legale in corso.

Amici e colleghi consiglieri Vi esortiamo: andate a leggere il parere tecnico contabile del responsabile finanziario del Comune, e il parere del Revisore dei Conti, vi si accorgeranno che anche lì è manifestata la necessità di adeguare poi il documento programmatorio e purtroppo non siamo più in tempo per rivedere le cose.

Se quanto noi vi abbiamo in più occasioni detto e segnalato dovesse essere reale, quanto, oggi, andrete ad avallare comporterà danni irreversibili al nostro bilancio con conseguenze ancora ben più gravi per voi stessi.

Il ritardo nel pagare ai creditori le somme derivanti da sentenze esecutive, che sono tante, comporta aggravi di spese che si traducono in danno erariale e ne dovranno rispondere i responsabili e coloro che ancora oggi contribuiscono a mantenere lo stesso stato delle cose, avallando con il loro voto favorevole atti di bilancio falsi e non conformi ai dettati di legge.

Da qui il nostro prendere le distanze dagli atti che approverete oggi e ci allontaniamo dall’aula rimarcando con tristezza la perdita di una grande occasione per cercare di sistemare le tante cose che non vanno dal rispetto della Legge, pur con bilancio dignitoso e ridimensionato, ma comunque rispettoso della normativa e in grado di dare risposta alle esigenze prioritarie ed essenziali della nostra isola.

Fonte: H24 Notizie, Temporale.info

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Assenso nega tutto: il Comune è sotto controllo, forse…

Il Comune di Ventotene

Il Comune di Ventotene

Non di due milioni euro ma di 500mila euro è il disavanzo in bilancio, dopo il riaccertamento. Lo ribadisce il sindaco di Ventotene Geppino Assenso, che sottolinea che “i calcoli dell’opposizione non hanno alcun fondamento nei numeri”. Questa la risposta del primo cittadino alla minoranza che aveva denunciato un buco di un milione e 700mila euro.

L’amministrazione comunale intende far fronte a tale disavanzo con pagamenti rateali in trent’anni. “Ma senza pesare sui cittadini con aumenti di tasse o sacrificando servizi essenziali”, ci tiene a precisare il sindaco Assenso. “Il bilancio è coerente ai dettami normativi e in perfetto equilibrio”.

Intanto, è stato convocato per domenica mattina, alle ore 12, il consiglio comunale nel quale si discuterà proprio dell’assestamento di bilancio.

Fonte: Temporeale.info

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Ventotene: il buco di Assenso da 2 milioni di euro

Geppino Assenso

Geppino Assenso

Un buco di circa 2 milioni di Euro. La denuncia viene dai consiglieri del gruppo opposizione consiliare “Buona Onda” di Ventotene, il cui capogruppo è Gerardo Santomauro, che hanno accertato in questi mesi. “Abbiamo chiesto spiegazioni sulla deliberazione di riaccertamento dei residui ma non abbiamo ricevuto risposta. Chiediamo la convocazione urgente del consiglio”, dichiarano.
Un milione e settecento euro, per l’esattezza. Si tratta di una cifra enorme, se si pensa che si riferisce ad un piccolo Comune come quello dell’isola di Ventotene. Insomma, i conti non tornano.

“Abbiamo fatto richiesta – dichiarano i consiglieri della minoranza – di dati relativamente agli atti contabili avendo necessità di sapere come può essere in equilibrio un bilancio che iscrive entrate per trasferimenti della Regione Lazio che non trovano riscontro nella documentazione di quest’ultima (per quello ci è stato consentito acclarare sul punto la somma ammonta a circa un milione di euro); come può essere in equilibrio un bilancio che non stanzia il fondo crediti di dubbia esigibilità che dovrebbe trovare copertura per una somma non inferiore a 210mila euro, atteso pari a circa 700mila euro l’ammontare dei crediti dubbi quantificati dalla stessa amministrazione (D. lgsl 118/2011); come trovano copertura spese per investimenti per circa un milione di euro con obbligazioni giuridicamente già dal 2009, ma che non trovano corrispondenza con entrate a specifica destinazione né correnti né iscritte a residuo né con l’utilizzo del FPV; abbiamo chiesto spiegazioni sulla deliberazione di riaccertamento dei residui ma è restata vox clamantis in deserto”.

Gerardo Santomauro

Gerardo Santomauro

La minoranza consiliare spiega che “appena arrivato il nuovo responsabile del settore ragioneria, con propria determina, prima ha rettificato e riaccertato i residui come precedentemente assunti, ma sebbene iniziativa lodevole, si atteggia al di fori di ogni sua competenza, tant’è che, da ultimo, lo stesso ha annullato in autotutela la propria delibera di riaccertamento, demandando ad un successivo atto il riaccertamento dichiarato comunque necessario”.
Una situazione evidentemente molto delicata, tanto che la minoranza ha sollecitato la convocazione del Consiglio Comunale affinché si procedesse all’assestamento dei conti del bilancio in scadenza per il 30 novembre e – dichiarano i consiglieri – “si specificasse l’origine dei fondi giacenti in cassa, mediante ammontanti a circa 1.700.000, pari all’incirca alla differenza negativi tra i residui passivi e residui attivi il che si sostanzia nel cosi detto disavanzo tecnico, si procedesse alla qualificazione del rischio legale in corso da inserire nel bilancio alla luce dei contenziosi legali sub iudice e si desse conto, con le liste di carico previste dalla Legge, dall’effettività delle entrate accertate per fiscalità e contribuzione comunale”.
“A oggi le nostre grida sono rimaste inascoltate”, gridano i consiglieri di Buona Onda. “Ma ci chiediamo: chi pagherà il buco finanziario quando emergerà in tutto la sua gravità? Quali saranno le responsabilità dei consiglieri per non aver sollecitamente adottato atti di propria competenza e su cui il Comune sarà chiamato a pagare interessi di mora e somme per rivalutazione, come già è stato sentenziato dal tribunale civile? Quando si procederà a contestare a chi di dovere, la mancata convocazione del Consiglio Comunale per l’assunzione della deliberazione prevista dell’art, 175 comma 9 ter TUEL, che equipara tale omissione alla mancata approvazione del bilancio con tutte le conseguenze del caso? A volte i rimedi sono peggiori dei mali specie se si va di fretta perché non c’è più tempo”.

Pertanto, l’opposizione chiede che si faccia chiarezza e che “ciascuno si assuma le proprie responsabilita esonerando i ventotenesi da danni di cui non hanno colpa, ma sono vittime sacrificali”.

Fonte: Temporeale.info, H24 Notizie

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Esiste la democrazia a Ventotene?

I consiglieri comunali di minoranza a Ventotene, Gerardo Santomauro, Modesto Sportiello e Stefania Pennacchi “non prenderanno parte alla riunione del Consiglio comunale prevista per il giorno 26/10/2015 e comunque per le successive fino a quando il Consiglio non sarà convocato per discutere anche su tutti gli argomenti da essi precedentemente chiesti”.

E’ quanto si legge nella comunicazione inviata alla presidenza del Consiglio comunale di Ventotene e, per conoscenza, al Prefetto di Latina (già informato l’11 settembre), al presidente della Giunta Regionale e al Ministero degli Interni.

 

AL CONSIGLIO COMUNALE DEL COMUNE DIVENTOTENE

E P.C. ​​​​        A SUA ECCELLENZA IL SIG. PREFETTO DI LATINA

E P.C. ​​​​        ON.LE PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

E P.C. ​​​​        ON.LE MINISTERO DEGLI INTERNI

Oggetto: comunicazione di non partecipazione all’adunanza del Consiglio Comunale convocata per il giorno 26/10/2015 ​​​​​​

Il Gruppo di opposizione in seno al Consiglio Comunale del Comune di Ventotene, in persona del suo capogruppo Dott. Gerardo Santomauro,

VISTA

La nota di convocazione del 22/10/2015 del Consiglio Comunale del Comune di Ventotene per il giorno 26/10/2015;

CONSIDERATO

Che, ad oggi, attende ancora la convocazione del Consiglio Comunale con l’iscrizione all’ordine del giorno degli argomenti chiesti dall’opposizione;

che a seguito del rigetto, a firma del presidente del Consiglio Comunale di Ventotene,  ad avviso degli scriventi, del tutto illegittimo, della richiesta di convocazione di che trattasi, è stata inoltrata,  dal medesimo Gruppo Consiliare, apposita istanza di intervento a  sua Eccellenza il Prefetto di Latina;

CONSIDERATO ALTRESI’ E PRESO ATTO

Che il punto 2) dell’ordine del giorno messo in discussione per la data del 26/10/2015 recepisce la doglianza di questa opposizione relativamente all’incongruenza della delibera del Consiglio Comunale n. 17 del 04/08/2015;

che tale recepimento, tuttavia, non soddisfa il ripristino del diritto violato che la Legislazione vigente e lo stesso Statuto del Comune di Ventotene, garantiscono all’opposizione, lasciando del tutto inevase le altre questioni sollevate con la citata richiesta di convocazione del C. C. che si atteggiano di rilevante e fondamentale importanza in quanto attengono a questioni di finanza pubblica e di equilibri della gestione, di oneri, relativi a servizi pubblici, posti a carico dei cittadini in misura rilevante per stessa ammissione, testualmente trascritta in atti amministrativi ufficiali, da parte del Sindaco e del capogruppo di maggioranza;

RITENUTO

Che la convocazione del Consiglio comunale per la data del 26/10/2015 elude, ad avviso del gruppo di opposizione, l’obbligo che la Legge impone a carico del presidente del Consiglio comunale, potendo quest’ultimo solo integrare ma non espungere dall’ordine del giorno i punti da sottoporre all’esame del Consiglio come richiesto da parte dei consiglieri di opposizione;

COMUNICA

che i consiglieri di opposizione non prenderanno parte alla riunione del Consiglio Comunale prevista per il giorno 26/10/2015 e comunque per le successive fino a quando il Consiglio non sarà convocato per discutere anche su tutti gli argomenti da essi precedentemente chiesti.

EVIDENZIA

Che a tal fine i consiglieri di opposizione si accingono a chiedere all’On.le Ministro dell’Interno, su interrogazione Parlamentare, di affermare la sussistenza del diritto dell’opposizione nel caso di specie e, qualora necessario, adiranno la competente Magistratura Amministrativa.

Fonte: H24 Notizie

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Laziomar: la pacchia è finita!

scassomarLa notizia circa un’indagine della Commissione europea sui presunti aiuti di Stato alla Caremar, la compagnia regionale marittima della Campania, è già datata di qualche giorno dopo la pubblicazione da parte de Il Fatto Quotidiano. Ciò che però merita un commento è che in quell’operazione finita sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles, gli attori sono gli stessi della cessione della Laziomar ai privati. Una cessione che per ora ha portato più svantaggi che altro. Di fatti entrambe le compagnie in realtà erano parte di un’unica società, ovvero la Caremar. Solo nel 2011 a seguito di cessione di ramo aziendale è avvenuta la scissione e quindi le isole pontine, delle quali prima si occupava Caremar, sono rientrate sotto le competenze di Laziomar che infatti fornisce viaggi solo per Ponza e Ventotene.

Già nel 2009 però la Caremar era finita dalla gestione ministeriale a quella regionale. Poi nel 2013 c’è stata la cessione sulla quale l’Europa vuole vederci chiaro, quella alla società Snav-Rfim di Gianluigi Aponte. Insomma la stessa procedura seguita per Laziomar che, dopo essere passata nelle mani della Regione Lazio, è finita nelle mani dei privati a partire dal gennaio del 2015. Anzi nelle mani dello stesso gruppo imprenditoriale costituito da Snav, Medmar, Alilauro, Alilauro Gruson ed AliCost.

Ora, secondo la Commissione europea, in poche parole, c’è la necessità di controllare se le norme nazionali in materia di aiuti di Stato prevedono le procedure adotatte nella privatizzazione di Caremar, per una cifra versata ai privati in cambio della gestione della compagnia di circa 10 milioni di euro all’anno. Anche perchè l’istituto dell’aiuto di Stato è proibito dalle norme europee. Inoltre lo stesso gruppo di società e armatori sarà l’oggetto dell’attenzione della commissaria europea Margrethe Vestager per quanto riguarda le tratte di medio raggio che si effettuano in Campania spartendosi il mercato. A questo proposito vale la pena aggiungere che le stesse compagnie che hanno oggi in mano Caremar nel febbraio scorso hanno incassato una maxi multa dall’Antitrust di 14 milioni di euro. In pratica le compagnia si sono accordate per non farsi concorrenza, con evidenti ripercussioni sull’utenza che per questo motivo già da molto tempo aveva denunciato la qualità del servizio.

Stessa cifra pattuita dalla Regione Lazio, che consegnava proprio in quel periodo, nel San Valentino di quest’anno, la Laziomar nelle mani del gruppo imprenditoriale di questi armatori napoletani. Infatti la concessione di Stato è di circa 14 milioni di euro, più ovviamente gli introiti derivanti dall’attività commerciale della vendita dei biglietti. A questo proposito c’è da dire che come corrispettivo di quanto versato alla società, il contratto di servizio che la stessa società doveva seguire per garantire la qualità dell’offerta è spesso disatteso in più parti. Un fatto denunciato dall’utenza e da alcune associazioni di categoria di Ponza e Ventotene. L’ultima soltanto ieri quando, nonostante appunto il contratto di servizio, la compagnia non ha potuto garantire il trasporto merci sull’isola di Ventotene. Eppure su Laziomar non vi è ancora alcuna procedura di controllo.

Fonte: H24 Notizie

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L’insopportabile arroganza del potere

Geppino Assenso

Geppino Assenso

“Corre l’obbligo, al movimento di opposizione in seno al Consiglio comunale di Ventotene, comunicare, a tutti gli abitanti e appassionati dell’isola, che, con nota del 23/06/2015 acquisita al protocollo comunale n. 2235, il gruppo di opposizione “Buona Onda” ha fatto richiesta al Sindaco di convocazione del Consiglio comunale affinché, tra le altre questioni, in particolare si esaminasse, approfonditamente ed esaustivamente, una volta per tutte, la situazione finanziaria del Comune e la coerenza della tariffa TARI, posta a carico dei cittadini, con l’effettivo svolgimento del servizio.
Ciò in quanto lo stesso Sindaco nella riunione consiliare del 15/05/2015 – delibera n. 07 – in sede di approvazione del piano finanziario e delle tariffe TARI per l’anno 2015 ha assunto l’impegno a: “revisionare il contratto di servizio con la ditta”. Poiché come confermato, nella stessa discussione consiliare, anche da Umberto Assenso, “ad oggi ci si è resi conto che il costo è eccessivo, bisogna revisionare e rivedere il contratto di servizio in essere”.
Mentre la richiesta di verifica della situazione finanziaria, oltre che dalle analisi che sono state condotte sui bilanci, nasceva prevalentemente dalla doglianza dello stesso Sindaco, pubblicata su Ventotene news, in riferimento al mancato trasferimento di fondi regionali per la copertura di spese già impegnate e per le quali il Comune, chiamato in giudizio dall’appaltatore, è stato soccombente; non può essere sottaciuto che sul punto il Gruppo di opposizione si è visto negare il diritto di accesso esercitato con la prevista richiesta di acquisizione della documentazione; si tratta di capire a quanto ammonta la somma ancora dovuta all’appaltatore, se il giudice di merito ha riconosciuto oneri aggiuntivi per interessi e rivalutazione alla somma capitale, risultante iscritta in bilancio pari a 687.960 euro, e le fonti di copertura alternative al trasferimento negato dalla Regione Lazio.
A tal proposito non è superfluo sottolineare la nostra preoccupazione: probabilmente ogni giorno di ritardo nell’esecuzione di quanto disposto dal Giudice genera un aumento della somma dovuta, per oneri impropri, con assunzione di responsabilità patrimoniale da parte dei soggetti inadempienti individuati, in tal caso, nei componenti dell’Organo Consiliare chiamati a disporre il riconoscimento del debito, per le somme oltre la parte capitale, in attuazione della loro prerogativa di compimento di atti di amministrazione attiva, ai sensi dell’art. 191 e 194 del TUEL.
E’ del tutto evidente che sarà intrapresa ogni azione volta a scongiurare il pericolo per le finanze comunali e la responsabilità dei componenti del gruppo di opposizione. In conformità al consueto stile democratico e rispettoso della Costituzione Repubblicana anche la richiesta di convocazione del consiglio Comunale è stata respinta.
Ma poiché tale diritto delle opposizioni è garantito non solo dalla Legge ma anche dall’art. 10 dello Statuto del Comune di Ventotene, il gruppo Buona Onda, forte della sua tenacia e determinazione, ha fatto apposita istanza a sua Eccellenza il Prefetto di Latina a cui la Legge, nei casi di che trattasi, assegna il compito di ripristinare la democrazia violata.
Siamo quindi in attesa del provvedimento Prefettizio che dovrebbe sancire l’obbligo del Sindaco a convocare il Consiglio comunale come richiesto dal Gruppo di opposizione. Esprimiamo la nostra ferma convinzione che il provvedimento prefettizio sarà emesso a breve.
Il gruppo di opposizione, convinto della coerenza del proprio operato e, nel caso specifico, della importanza che si apra un confronto chiarificatore sulle questioni sollevate, comunque continua la propria azione di verifica e controllo, come è suo preciso diritto-dovere, secondo le disposizioni della nostra Costituzione, e non rinuncerà mai a tutelare i cittadini di Ventotene in tutte le sedi sia Amministrative che Giudiziarie e Contabili previste dall’ordinamento”.

Fonte: H24 e Notizie

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Laziomar: la nave affonda…

scassomarLe navi sono vecchie, inutile negarlo. Così, dopo l’ingresso in cantiere del Quirino sostituito da un’altra nave che di fortuna ne sta avendo anch’essa poca essendo, tra l’altro, finita contro una banchina a Ventotene, tutti gli occhi sono concentrati sul Tetide che non sta avendo una migliore figura con disagi pressoché quotidiani per residenti e, in questo periodo, anche turisti. A cominciare dall’aria condizionata che per buona parte dell’estate non ha funzionato con tutti i disagi che facilmente si possono intuire, soprattutto per bambini e anziani.

“Per l’ennesimo giorno – raccontano in porto a Ponza e in paziente attesa i residenti più avvezzi ai disagi del trasporto Laziomar – il traghetto non è in orario”. L’imbarcazione, infatti, sarebbe dovuta arrivare a Ponza alle 17.45 di oggi, domenica, per poi ripartire verso Formia ma è in clamoroso e colpevole ritardo. Sono le 18.20 quando finalmente getta l’ancora. Secondo indiscrezioni la testa del motore avrebbe un riscaldamento anomalo da cui il comandante è costretto a fermare il mezzo durante la navigazione. Se tutto andrà bene, a farla breve, residenti e turisti riusciranno ad arrivare solo intorno alle dieci e mezza di questa sera. Quando, insomma, se non dotati di mezzi propri, autobus e treni saranno terminati così come saranno perse le eventuali coincidenze aree prenotate.

Come se non bastasse, almeno fino alla giornata di ieri, sabato, era fuori uso anche l’ascensore… fatto che ha ricordato i disagi del Quirino dove però non c’è proprio e di cui si però è ben accorta un’anziana donna, recatasi a Formia per sottoporsi a delle importanti cure mediche e costretta a salire le scale della nave aiutandosi con un bastone. Alla fine rimasta stremata sui sedili. “Se non la uccide la malattia, ci pensa la Laziomar”, si è sentito dire da qualcuno più esasperato degli altri.

Fonte:H24 Notizie

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Estate, tempo di furbetti a Ventotene

1smellfishNel corso della serata del 22 agosto, a Ventotene, i Carabinieri della locale Stazione in collaborazione con quelli del Motovedetta CC N711, nel corso di predisposti servizi di controllo del territorio, deferivano in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due titolari di esercizi pubblici di ristorazione che somministravano ai clienti preparati a base di prodotti ittici surgelati anziché freschi, omettendo di farne specifica indicazione sulla carta del menù giornaliero.

Altresì veniva sottoposto a controllo un esercizio pubblico di pescheria, al cui titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di euro 1.000 (mille), per avere posto in vendita molluschi bivalvi aspersi in acqua.

Fonte: H24 Notize, LatinaToday, Il Messaggero

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