Ventotene: ancora guai per l’ex sindaco più indagato d’Italia

Geppino Assenso

Geppino Assenso

Omissione d’atti d’ufficio. Con quest’accusa sono stati indagati l’ormai ex sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso, e il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, il geometra Pasquale Romano.

L’inchiesta, aperta dalla Procura della Repubblica di Cassino e per cui i due sono stati interrogati dai carabinieri della stazione isolana, è partita dopo la denuncia presentata dai titolari di un albergo, per la mancata messa in sicurezza del muro di contenimento dell’area dove il Comune ha realizzato una tensostruttura, utilizzata per attività sportive.

Fonte: H24 Notizie

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Ventotene: puntano alla prescrizione i responsabili della morte di Sara e Francesca

VentoteneUn difetto nella notifica dell’udienza a due imputati e l’omessa notifica all’avvocato Franco Coppi, difensore dell’ex sindaco Giuseppe Assenso, e il processo per il crollo di Ventotene, che sei anni fa costò la vita a due ragazzine di Roma in gita scolastica, è slittato al 19 aprile 2017. Tra un anno intanto il procedimento sarà prescritto e appare difficile che si arrivi entro 12 mesi a una sentenza definitiva.

 Condannati per omicidio Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano


Condannati per omicidio Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano

Nel febbraio 2014 il giudice del Tribunale di Terracina, Carla Menichetti, condannò a due anni e quattro mesi di reclusione il sindaco Giuseppe Assenso e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Pasquale Romano, e a un anno e dieci mesi di reclusione, con sospensione della pena, l’ex sindaco Vito Biondo e Luciano Pizzuti, il dirigente del Genio Civile che certificò, nel 2004, la regolarità dei lavori di messa in sicurezza della falesia. Tutti imputati per la tragedia del 20 aprile 2010, quando sulla spiaggia di Cala Rossano, a Ventotene, furono travolte e uccise dal crollo della falesia le studentesse romane Sara Panuccio e Francesca Colonnello, entrambe di 14 anni.

Bruno Panuccio

Bruno Panuccio

Amaro il commento su Facebook del papà di Sara, Bruno Panuccio: “In aula, degli imputati, si è presentato solo Luciano Pizzuti , l’ex dirigente del Genio Civile. D’altronde questo conferma con piacere il personale pensiero che sia le responsabilità che le persone sono da distinguere bene. Lui, altri non è che il caprio espiatorio offerto alla piazza per salvare teste più blasonate e potenti, protette ed intoccabili. Ma forse non è dato a me salvarlo, il compito spetta a se stesso ed ai suoi avvocati”.

Fonte: H24 Notizie, Tempo reale

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«La morte di Sara e Francesca non resti impunita»

Giuseppe Assenso e Pasquale Romano, gli amministratori locali condannati per la morte di Sara e Francesca

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, gli amministratori locali condannati in primo grado per la morte di Sara e Francesca

Non si dà pace e non riuscirà a farlo fino a quando non avrà vinto la sua battaglia.
Una battaglia intrapresa in maniera “involontaria” purtroppo per circostanze tragiche, ma che vuole continuare a condurre fino in fondo anche per lasciare il “vessillo” di questa vittoria a tutti gli italiani. In questo caso rappresentato da una sentenza di condanna.
Bruno Panuccio, papà di una delle due ragazze morte a Ventotene, a seguito del crollo di un costone a Cala Rossano avvenuto nell’aprile 2010, a pochi giorni dal processo di Appello (fissato al 19 di ottobre) è pronto a rinnovare il suo appello.
«In Italia, tutte le sentenze relative al dissesto idrogeologico fanno riferimento alla fatalità. La causa di tante sciagure accadute, quindi, è stata sempre la fatalità, perchè non ci sono mai state le prove del contrario. Questo mi sembra che sia un insulto al buon senso degli italiani.
La sentenza di primo grado relativa alla tragedia di Ventotene, invece, è la prima che riconosce le responsabilità degli amministratori e tecnici in merito al dissesto idrogeologico».
Per questo, per Panuccio, se si riuscisse a dimostrarlo fino all’ultimo grado sarebbe «il primo caso in Italia in cui un amministratore risulta responsabile di una tragedia che ha colpito persone e luoghi».
«Si tratta di una sentenza importante – ha aggiunto -, stabilendo una volta per tutte che, se un amministratore non ottempera al suo dovere di sorveglianza e controllo, viene condannato. E qualora non faccia il suo dovere per coscienza civica, per lo meno lo farà per paura di una condanna». Per questo, Panuccio auspica che la condanna sia confermata in Appello «perchè solo così si potrebbero avere nuove conseguenze, nuovi controlli e nuove prescrizioni in materia di dissesto idrogeologico». In merito al processo, giunto a sentenza nel febbraio 2014, ha precisato: «Come cittadino ritengo che sia un insulto già parlare di omicidio colposo, quando si nascondono documenti, quando non si chiude una spiaggia, quando si ha la consapevolezza che c’è un rischio frana, tanto da avanzare una richiesta di fondi alla Regione, e poi non si mette un cartello di pericolo su quella spiaggia. Di fronte a tutto questo non fare c’è dolo, c’è un fare negativamente per mero interesse commerciale. E quindi bisognerebbe parlare di omicidio doloso e non colposo».
Per questo Panuccio attende l’udienza di Appello fissata per mercoledì e auspica che non ci sia un rinvio del processo, essendo la prescrizione fissata ad ottobre 2017. Anche se pare possa slittare per difetto di notifica. «Se non cambia il vento e si trova una soluzione la mia e la vostra rischia di restare solo una vittoria di Pirro», è stato il suo sfogo amareggiato su un social network.

Fonte: Latina Oggi

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Violenza sessuale su un’alunna a Ventotene, chiesta l’assoluzione per il preside dell’istituto Immacolata di Roma

ventotene_3Terminata l’istruttoria, il pubblico ministero Claudio De Lazzaro ha chiesto l’assoluzione, per insufficienza di prove, del preside accusato di violenza sessuale su un’alunna in gita scolastica a Ventotene. Nicola Di Marcoberardino, dirigente scolastico dell’istituto Immacolata, retto da religiosi, con sede a Roma, in via Monza, è finito accusato, dopo la denuncia presentata dai genitori di una ragazzina di 12 anni, romana, di aver palpeggiato la minorenne.

Il 25 maggio 2010 il presiede era a Ventotene in gita con i suoi alunni. La ragazzina scivolò, si fece male a una caviglia e venne condotta in albergo. In quell’occasione, per gli inquirenti, il dirigente scolastico avrebbe abusato sessualmente della minore. Secondo il pm De Lazzaro, però, non è stata raggiunta la piena prova dell’abuso. Il Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Nicola Iansiti, ha poi aggiornato l’udienza al prossimo 8 novembre, quando a parlare sarà l’avvocato Orlando Mariani, legale di parte civile, e la difesa. E nella stessa data è prevista anche la sentenza

Fonte: H24 Notizia

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Ciao Dario

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Come viene prodotta la corrente elettrica a Ventotene

IMG_0300L’isola mediterranea di Ventotene non è connessa alla rete elettrica nazionale e finora l’approvvigionamento energetico è stato garantito da quattro generatori diesel da 480 kW ciascuno.

Siemens ha realizzato per Enel un sistema di Energy storage a Ventotene, isola dell’arcipelago delle Pontine. Obiettivo: ottimizzare la fornitura energetica riducendo – al contempo – i costi di gestione, il consumo di carburante e le emissioni di CO2.

Tutto questo grazie al sistema ecosostenibile Siestorage di Siemens: una soluzione versatile basata su batterie agli ioni di litio in grado d’immagazzinare l’energia dei generatori locali.

L’isola mediterranea di Ventotene non è connessa alla rete elettrica nazionale e finora l’approvvigionamento energetico è stato garantito da quattro generatori diesel da 480 kW ciascuno. Il progetto pilota di Enel ha permesso di collegare i quattro generatori all’Energy storage elettrochimico di Siemens e di gestire il carico dell’isola mediante un sistema di controllo intelligente. In questo modo, il Siestorage garantisce la qualità della fornitura energetica dell’isola e, allo stesso tempo, è progettato per massimizzare l’efficienza energetica del sistema elettrico e prevenire possibili interruzioni.

Grazie alla tecnologia di accumulo basata sugli ioni di litio, affidabile e garantita, il sistema è in grado di gestire 500 kW di potenza – per una capacità complessiva di 600 kWh – mantenendo la connessione diretta e stabile con la rete a bassa tensione.

Tutto ciò da un lato garantirà maggiore efficienza operativa e dall’altro permetterà di evitare che i generatori diesel possano entrare in funzione in modo discontinuo, aumentando la vita utile di tali sistemi.

Il sistema di Energy storage operato da Enel, in grado di assorbire ed erogare energia a seconda delle diverse esigenze quotidiane, consentirà una gestione più sostenibile ed efficiente dell’energia elettrica sull’isola.

Implementando Siestorage, è stato possibile ottimizzare le modalità di funzionamento dei generatori diesel, attivare la funzionalità di black-start in caso di interruzione di corrente e abilitare la regolazione di frequenza primaria e secondaria.

“Un sistema stabile come il Siestorage – in grado di gestire variazioni significative del numero degli utenti che si connettono in modo flessibile alla rete – apre a nuove e concrete opportunità di implementazione dell’energia da fonti rinnovabili nelle future applicazioni,” ha dichiarato Claudio Picech, Country Division Lead Energy Management di Siemens Italia.

Fonte: Meteoweb.eu

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Ventotene: non solo feste patronali

Dal Manifesto di Ventotene all’Europa che vogliamo: un percorso che continua a segnare la nostra storia. Lungo questo tracciato – e dunque in un luogo così simbolico – si prosegue, per discutere quale sia davvero il futuro dell’Europa. L’appuntamento è nella piazzetta dell’isola, sabato 24 settembre alle ore 20.00

Per “AUTORI A CONFRONTO” intervengono Alberto Lucarelli, professore di diritto costituzionale presso la Federico II e Roberto Sommella, giornalista, esperto di finanza pubblica e politiche europee. Con loro, a moderare il dibattito che si preannuncia appassionante, la giornalista de L’inchiesta Quotidiano, Rita Cacciami.

Oltre ogni referendum, ed in linea con il Manifesto di Ventotene, il sogno resta quello della creazione di un “linguaggio unico” teso ad affermare la coesione economico-sociale e territoriale ed in grado di andare oltre moneta unica, politica unica, difesa unica. Un’ambizione che richiede passione e impegno, insieme a un sentir comune troppe volte marginalizzato negli ultimi tempi.

Con il supporto di Artigiani della Carta Florindha l’evento è organizzato dalla onlus “Per l’Europa di Ventotene”, la neonata associazione di studi di diritto comunitario voluta dal prof. Andrea Patroni Griffi e dal notaio Gerardo Santomauro.

Ventotene come porta d’Europa per ripartire verso il sogno europeo e anche per quello isolano: a quasi sessanta anni dal Trattato di Roma, infatti, l’obiettivo è quello di analizzare anche le opportunità che nasceranno per l’isola. Opportunità di turismo e lavoro che possono incidere positivamente sul futuro: bisogna parlarne, bisogna confrontarsi per saperle cogliere. Sabato sera questo primo momento con l’impegno della onlus “Per l’Europa di Ventotene” e il confronto tra i due autori.

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Fonte: Temporeale.info

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Ventotene: arrivano i Russi?!

IMG_0298“Il progetto RE.MA.IN Ventotene – Rete Made in Ventotene – annuncia una nota di Confesercenti -, presentato da Confesercenti Lazio e cofinanziato dall’Assessorato Sviluppo Economico e Attività Produttive della Regione Lazio, entra nel vivo.

La finalità del progetto è quella di sostenere in un proficuo percorso di internazionalizzazione gli operatori dell’Isola di Ventotene, nell’ottica di promuovere un nuovo sviluppo del turismo, partendo da un esame concreto delle potenzialità e delle debolezze del territorio, unendo le capacità di varie categorie di operatori e l’espressa volontà di lavorare insieme.

Domenica 25 settembre, con la partecipazione del Console Onorario della Federazione Russa in Napoli, si terrà sull’isola il seminario di presentazione delle evidenze emerse dallo studio realizzato sul mercato del turismo russo, nonché una serie di incontri B2B collettivi per settore di attività, finalizzati a dare agli operatori di Ventotene una prima base informativa rispetto alle potenzialità dei loro servizi ed alla fruibilità degli stessi da parte della business community russa. Come da programma allegato (progetto-remain-ventotene), l’incontro si chiuderà con l’intervento relativo ai trends e prospettive delle reti di impresa del settore Turismo attive in Italia.

Il successivo step progettuale vedrà la partecipazione di una delegazione rappresentativa del progetto alla Fiera del Turismo di San Pietroburgo, dal 13 al 15 Ottobre 2016. Lo scopo è quello di presentare l’offerta turistico-ricettiva di Ventotene agli operatori del settore turistico russo, gettando le basi del loro successivo incoming sull’Isola.

Ventotene, splendida isola del Mediterraneo e luogo simbolo della grandezza dell’Europa, si appresta dunque a farsi conoscere ed apprezzare anche nella Federazione Russa, attualmente uno tra i primi dieci mercati turistici per “l’outgoing” a livello mondiale, sia in termini di flussi che di spesa.

Fonte: H24 Notizie

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Ventotene isola slow

imageDal 6 all’8 settembre a Ventotene si riunisce l’Assemblea dei delegati delle Isole Slow italiane che firmerà il nuovo Manifesto, punto di svolta del progetto internazionale di Slow Food che lavora per mettere in atto azioni e strumenti a tutela del mare e della pesca artigianale, del paesaggio e dell’agricoltura, dell’identità, della storia e cultura locale. «Finalmente la rete si riunisce ancora e in un momento importante, subito prima di Terra Madre Salone del Gusto 2016 e del prossimo Slow Fish 2017 verso il quale il progetto si propone con un nuovo e motivato impegno» commenta Massimo Bernacchini, vice presidente di Slow Food Toscana e tra le anime dell’iniziativa: «l’occasione di vederci a Ventotene è quella giusta per fare il punto delle attività locali, del fiorire di Comunità e Condotte sui territori isolani, segno del costante bisogno di progetti come questo, impegnati a dimostrare che le isole sono, prima che turismo, socialità e comunità agricole». E appunto il programma dei lavori prevede l’analisi dello stato del progetto, l’individuazione di metodi e strumenti operativi e il rilancio della rete, in vista della presentazione del Manifesto in occasione di Terra Madre Salone del Gusto (dal 22 al 26 settembre a Torino), e del prossimo incontro internazionale delle Isole Slow di ottobre.

«Daremo avvio a una valutazione collettiva nell’ambito della rete Isole Slow Italia per l’attuazione di un processo “riconoscibilità” delle isole stesse – spiega Sonia Chellini, vice presidente di Slow Food Italia – un processo che vorremmo diventasse un esempio virtuoso di come sia possibile, con il supporto fondamentale e necessario delle comunità e dei produttori locali, creare un nuovo sistema di approvvigionamento, distribuzione e consumo di cibo in questi territori». Isole Slow, punta anche a questo: creare un sistema di filiera “interna” per le isole, spesso costrette a importare anche quanto potrebbe essere prodotto localmente.

L’intenso programma della tre giorni prevede dibattiti pubblici, tavoli di lavoro, incontri istituzionali, momenti di confronto tra le diverse espressioni isolane. Sarà inoltre sancito ufficialmente l’ingresso nella rete dell’Isola di Ponza durante la tavola rotonda di giovedì 8 settembre, cui parteciperanno l’Assessore all’agricoltura della regione Lazio Carlo Haussman, il Sindaco di Ponza e gli amministratori di Ventotene oltre ai rappresentanti della Scuola Spinelli. «C’è grande attesa – racconta la segretaria regionale di Slow Food Lazio, Roberta Pascali – per un evento nazionale ma che coinvolge soprattutto il Lazio e che siamo onorati di ospitare. Grande è poi l’entusiasmo per l’ingresso ufficiale di Ponza nel circuito delle Isole Slow». Una soddisfazione confermata anche dal sindaco di Ponza Piero Vigorelli: «Crediamo molto in questa iniziativa, siamo pronti a una collaborazione certi che troveremo lungo il percorso tanti amici sinceri con i quali condividere ideali, progetti e azioni».

Per chi avrà la fortuna di essere sull’isola in quei giorni l’invito è di partecipare alle attività rivolte al pubblico. Segnaliamo, martedì 6 settembre, il convegno Raccontare le isole: la sfida di comunicare la diversità, con Francesca Campagna, esperta di comunicazione digitale e promozione territoriale, Dino Amenduni, esperto e docente di comunicazione digitale e social, insegna allo Ied, all’Università di Bari e alla Scuola Holden di Torino. Infine Marco Scalia, l’illustratore con alle spalle parecchie pubblicazioni e collaborazioni con il Fatto Quotidiano, le riviste Cuore, Linus, Il Mago, Comix, Zut tra le altre. Modera Margherita Cristiani. E ancora visite guidate di Ventotene e Santo Stefano, grazie alla collaborazione della Riserva Marina e del Museo degli uccelli migratori, degli orti, dei campi della lenticchia di Ventotene, delle cipolle giganti, del pomodoro di Santo Stefano, dei gelsi e in ultimo un piccolo e antico vitigno che oggi sta scomparendo. Inoltre, nella piazza del Comune, sarà allestito un grande tavolo con prodotti dell’isola con i Presìdi Slow Food e i prodotti dell’Arca del Gusto laziali, inclusi i nuovi Presidi dell’Extravergine di oliva. Sarà cura degli osti e gli chef dell’Alleanza Slow Food dei cuochi trasformare i prodotti presenti nel piatto per l’occasione dedicato alle “Isole Slow”.

Fonte: Prima Pagina News

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Torna il festival jazz “Rumori nell’isola”

ventotene-680x453Dal 1 al 3 settembre torna sull’isola di Ventotene il consueto appuntamento con il Festival di musica jazz “Rumori nell’isola”, ad ingresso gratuito. Giunto alla sua XV edizione, l’evento si conferma sempre più come la manifestazione di riferimento all’interno delle attività culturali dell’isola per quanto riguarda la musica e il jazz in particolare. Anche quest’anno la kermesse musicale apre la prima serata con memorie e ricordi dei due luoghi d’esilio: Ventotene e la vicina isola di Santo Stefano, da sempre collegate dalle vicende storiche che hanno caratterizzato la storia italiana. Si comincerà allora con letture di memorie e testimonianze tra le tante pervenute a noi dalla fine del ‘700 dai detenuti politici che vi hanno soggiornato.

Il 1 settembre ad inaugurare il Festival sarà il duo del chitarrista Roberto Taufic e del clarinettista Gabriele Mirabassi con il progetto “Um Brasil diferente”, rilettura di un repertorio di canzoni e brani strumentali di varie epoche che hanno in comune l’aver rappresentato il suono di generazioni intere di brasiliani, alle quali si aggiungono composizioni originali sempre legate a doppio filo all’idea dello sguardo da lontano, cercando quella prospettiva e quella nitidezza di visione che si guadagna solo allontanandosi dall’oggetto guardato.
Tra i protagonisti della serata del 2 settembre vi sarà Maria Pia De Vito, che consolida il suo forte legame con l’Isola di Ventotene e i suoi abitanti. Anni fa, insieme alla contrabbassista Silvia Bolognesi, realizzò la prima performance musicale all’interno dello storico carcere e, già durante la scorsa edizione, ha portato la sua musica all’interno del Festival, coinvolgendo in una residenza artistica anche l’Ensemble Burnogualà da lei diretto, divenuto protagonista di un video virale grazie a una meravigliosa performance vocale in acqua, in uno dei luoghi più suggestivi dell’Isola, l’antico murenario di Ventotene. Il video in pochi giorni ha totalizzato quasi 100.000 visualizzazioni e oltre 200.000 persone raggiunte grazie alle centinaia di condivisioni sui social network e all’attenzione della stampa e dei media.

Maria Pia De Vito salirà sul palco nuovamente con l’Ensemble Burnogualà – in veste sia di direttrice che cantante – che, insieme a Rita Marcotulli sperimenterà il materiale musicale e creativo che nei prossimi mesi darà vita al disco “Moresche ed altre invenzioni”. Il progetto verte sulle canzoni moresche del fiammingo Orlando di Lasso, pubblicate nel 1581 all’interno del famoso «Libro de Villanelle, Moresche ed altre canzoni», frutto tardivo del compositore, a Napoli tra il 1549 ed il 1551, alla corte del Marchese della Terza. Si tratta di intrattenimenti vocali a 3-4-5-6–8 voci, parodie musicali i cui protagonisti sono schiavi e liberti africani ritratti in serenate, corteggiamenti, bisticci, cantati in uno “slang” che mescola sapientemente frammenti di dialetto napoletano (comicamente storpiato) e di Kanuri, lingua parlata nell’area nilo-sahariana, insieme a imitazioni di strumenti e versi di animali. Un materiale unico, di grande vivacità e ricchezza ritmica, contrappuntistica, timbrica.
L’Ensemble Burnogualà, insieme al duo De Vito-Marcotulli, estenderà “Le Moresche” attraverso l’uso di tessiture improvvisative, interludi e panorami vocali in cui l’Africa, Napoli e l’improvvisazione – jazzistica e non – si incontrano nella contemporaneità.
Quest’anno la spettacolare performance in acqua insieme dell’Ensemble sarà replicata e resa ancora più speciale e suggestiva dal coinvolgimento del pubblico, che potrà assistere e partecipare liberamente ad un magnifico momento di musica e condivisione in una spettacolare cornice naturale.

Il Burnogualà Vocal Ensemble, fondato e diretto da Maria Pia De Vito, nasce nel 2012 come Vocal Geographies in seno alle classi di Canto jazz al Conservatorio di S. Cecilia di Roma, e al Saint Louis Music College. Svolge una ricerca sulla pratica del canto e dell’improvvisazione che abbraccia materia musicale della più diversa origine storica e geografica: dalla polifonia del tardo Rinascimento alla scrittura di autori contemporanei. Nella formazione: Valentina Rossi, Vittoria D’Angelo, Oona Rea, Ilaria Giampietri, Marta Colombo, Francesca Fusco, Lucia Mossa, Margherita Rampelli, Laura Sciocchetti, Elisabetta D’Aiuto, Danilo Cucurullo, Tommaso Gatto, Daniela Giannetti, Stefano Minder, Paolo Caiti, Frank Aghedu, Marco Lizzani, Sebastiano Forti, Fabio Grasso (voci). Lorenzo Apicella (pianoforte), Dario Piccioni (contrabbasso).
Il 3 settembre il Festival si concluderà con una grande festa: protagonisti “Nando Citarella & i tamburi del Vesuvio” che presenteranno canti e danze alle radici della nostra musica.
“Spesso molti di noi si ritrovano a viaggiare, pensare, sognare ad occhi aperti, estraniandosi così dalla realtà quotidiana e risvegliando l’Ulisse recondito che è in noi. Ci si scopre così a cantare melodie antiche che pian piano salgono dal profondo, radicate da generazioni nei punti più sensibili della nostra memoria (litanie, ninne nanne, serenate, ballate, romanze, a stesa e a fronna). A ritrovare attraverso danze rituali e curative oggi fuse in tutta la liturgia popolare; il senso del viaggio infinito dell’uomo, alla ricerca dell’ Equilibrio con l’Universo. Ed è così che nella nostra memoria primordiale incontriamo tradizioni e culture di provenienza, greco-balcaniche, arabo-andaluse, franco-provenzali le cui sfumature si ritrovano nella tradizione e nella musica del nostro centro-sud.”

Il Festival è realizzato grazie al patrocinio del Comune di Ventotene e al contributo degli operatori turistici locali.

Fonte: Itali@magazine

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