Blocco dei trasporti a Ventotene: anche stavolta un «imprevedibile fatalità»?

Giuseppe Assenso

Il sindaco di Ventotene colto di sorpresa dall’avaria del mezzo veloce per l’isola. La società di trasporti laziale si difende asserendo che nel passaggio di consegne la Caremar non gli ha trasferito un mezzo di riserva né al momento la Laziomar avrebbe i mezzi economici per poterla acquistare, ma l’avaria a largo dell’ Alinlam non sarebbe stata prevedibile anche dagli stessi tecnici della navigazione che avrebbero dato l’avallo alla messa in mare. Per lunedì attesa sulle soluzioni che vengono sollecitate anche dal sindaco Assenso.

Un fulmine a ciel sereno l’avaria dell’Alinlam. Così che il sindaco di Ventotene racconta «ci siamo attivati con la massima tempestività e devo dire che anche la Laziomar ha cercato di fare ciò che poteva». Così se la società di navigazione della Regione Lazio ieri si affidava ad un laconico comunicato di due righe con cui si spiegava che stava «provvedendo ad affrontare rapidamente le emergenze che si sono create per effetto dell’ improvviso guasto dell’aliscafo Alnilam».
Anche il sindaco di Ventotene, Giuseppe
Assenso era
provato dall’ultima debacle
che giudica inimmaginabile: «nessuno
poteva prevedere che l’imbarcazione appena uscita da
una revisione
ufficiale condotta da tecnici
super partes
della Riina, potesse entrare in
avaria al motore, anche se è
fin troppo evidente che questi mezzi sono
troppo datati, quindi è l’inconveniente che non ci si aspetta ma che può accadere».
Ma immagina se vi fossero stati dei bambini, o turisti, piuttosto che un equipaggio ben preparato?
«Beh, non ci stiamo facendo una bella figura, e soprattutto sono le isole che perdono il loro appeal naturale. Perché chi deve venire fin qua giù rischia di rimanere impantanato in disagi non prevedibili. Ma ieri spiega Assenso la sostituzione è stata subito avviata ed a Formia sono state imbarcate 140 persone che avrebbero dovuto prendere l’ Alnilam. La «Don Francesco» è stata subito equipaggiata, ed è partita dal Molo Azzurra alle 18 e 30 anzichè alle 18, e per questo fine settimana verrà supportata dalla Monte Gargano che effettuerà una corsa aggiuntiva direttamente da Ventotene per Formia e viceversa. Lunedì mattina si valuterà come andare avanti.»
Ma questo rincorrere il tempo, e per di più a ridosso della stagione estiva, non si poteva evitare?
«Nel passaggio dalla Caremar alla Laziomar forse si doveva fare diversamente, qui occorreva un aliscafo di emergenza, ed in ogni caso occorreva una nave veloce, che sostituissero le eventuali avarie, ma così non è stato. Certo è che per l’isola a partire da fine mese sono previsti una serie di festeggiamenti e da lunedì dobbiamo sapere come affrontare la continuità del servizio per gli isolani e per i turisti che la raggiungono da ogni parte d’Italia e che certo arrivati a Formia non possono subire improvvisi cambiamenti di rotta, o peggio, costi aggiuntivi non preventivati, soprattutto in un momento di crisi come questo, quando la fidelizzazione del turista vale più di ogni altra pubblicità.»

I COSTI. Nonostante le contestazioni da parte della Laziomar, che afferma di non avere il denaro per acquistare una nuova imbarcazione, i costi per la gestione delle «emergenze» del sistema di navigazione regionale, sono presto fatti. 1.200.000,00 euro per la sostituzione temporanea prima della Tetide (in riparazione da aprile), e poi dell’Alnilam (in riparazione dal 7 maggio), entrambe «sostituite» con la «Don Francesco», con l’eliminazione di una corsa da Formia/Ventotene. Per la riparazione dell’Alnilam, tornata in avaria tre giorni fa, la Laziomar non ha potuto fare altro che chiedere un aiuto alla «Monte Gargano» per l’attuale fine settimana. Ma la previsione di ridurre le corse, potrebbe trovare questa volta non pochi agguerriti avversari. Certo è che finora con la «Don Francesco» la Snav ha portato a casa 12.000 euro giornaliere che a conti fatti alla metà di luglio (data prevista per il rientro della Tetide) saranno costati alla Laziomar poco meno di un milione e duecentomila euro, per il nolo, più 2.000 euro al giorno per i costi di carburante. Il «fermo» dell’ Alnilam non è dato sapere quanto costerà.

Fonte: Latina Oggi

Questa voce è stata pubblicata in Cronaca, Politica e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.