L’isola di Ventotene sta per essere devastata da un cantiere che per anni la squasserà lasciandole una cicatrice perenne tanto deturpante quanto inutile.
L’assurdo progetto da 5 milioni di euro pubblici, portato avanti da un pugno di amministratori senza scrupoli, di un mega tunnel lungo 300 metri per favorire lo scorrimento del traffico su un territorio grande poco più di 1 kmq è ridicolo, ma purtroppo reale.
A fronte dell’opposizione da parte delle maggiori associazioni ambientaliste, WWF e Legambiente in testa, il sindaco dell’isola, grande sostenitore del progetto, tenta di spacciare il tunnel come ‘ecosostenibile’, ignorando, evidentemente, il significato delle parole che lui stesso si è fatto scrivere sui giornali dal suo assessore alla cultura.
Quello che in questa grottesca vicenda colpisce maggiormente non è però solo la voracità rapace di un amministratore pubblico, che tra l’altro è stato rinviato a giudizio per la morte di due bambine lo scorso anno, permette sul suo minuscolo territorio un abusivismo edilizio senza limiti e risulta indagato dalla Corte dei Conti, quanto l’assurdo comportamento dei Ventotenesi.
Non una voce di protesta infatti si leva da quella che un tempo era la perla selvaggia del Tirreno, la culla dell’europeismo di Spinelli, il luogo dove le migliori menti del secolo erano state confinate dal regime fascista.
È come se una micidiale forma di apatia, forse rassegnazione o più probabilmente indifferenza (se non interesse), avesse infettato tutte le menti dell’isola, comprese quelle di coloro che dicono di amarla: dal libraio al parroco, dal ristoratore al contadino, dall’insegnante al consigliere d’opposizione, dalla guida turistica al proprietario della villetta, dall’assessore all’ambiente (sic) all’ex cittadino ora residente.
Tutto tace, nessuno si indigna, nessuno protesta, nessuno manifesta apertamente e pubblicamente per quello che per tutti gli altri italiani è uno scempio mortale e uno scandalo.
Un tempo si sarebbe potuto giustificare tale comportamento collettivo come frutto di ignoranza, nel senso di non conoscenza degli effetti gravissimi che tali scelte territoriali comportano, e degli interessi economici, enormi, che ci sono dietro. Ma oggi tale scusa non è più accettabile: ci sono i giornali, le tv e soprattutto c’è internet!
E allora?
Allora forse a sbagliare siamo noi, che ancora crediamo che ci si debba opporre ad una scelta sbagliata e disastrosa con tutte le forze, che vogliamo lasciare ai nostri figli, e a quelli di tutti gli altri, un gioiello naturale meraviglioso, che pensiamo sia giusto combattere contro una palese ingiustizia, che ci rifiutiamo di svendere per quattro soldi la nostra anima.
Evidentemente siamo rimasti in pochi a pensarla così, siamo diventati rari, talmente rari che a Ventotene ci siamo estinti definitivamente.
Fonte: TeleFree
nulla funziona su quest’isola con un’amm.fallita che continua a stare in sella malgrado i siluri che a ricevuto e quelli che ricevera’ servizi nulli trasporti- aliscafo ASSENTE servizio -sanitario ASSENTE SERVIZIO SCOLASTICO -ASSENTE APPRIVIGGIONAMENTO -BENZINA -ASSENTE VISITE CIMITERO -ASSENTE SRTADA INT.SICUREZZA- ASSENTE- SERVIZIO ANTIC.- ASSENTE,COMPLIENTI A QUANTI L’HANNO VOTATA COMPLIMENTI COMPLIMENTI E SOFFRITE IN SILENZIO E VERGOGNATEVI
X RE’ GEPPOSSO E LA SUA BAND… TREMATE TREMATE LE MANETTE SON TORNATE ,ARRIVERANNO PURE X VOI ….. SI AVVICINANO SEMPRE DI PIU’ LA GIUSTIZIA E LENTA MA ARRIVA .