Dal 1 al 3 settembre torna sull’isola di Ventotene il consueto appuntamento con il Festival di musica jazz “Rumori nell’isola”, ad ingresso gratuito. Giunto alla sua XV edizione, l’evento si conferma sempre più come la manifestazione di riferimento all’interno delle attività culturali dell’isola per quanto riguarda la musica e il jazz in particolare. Anche quest’anno la kermesse musicale apre la prima serata con memorie e ricordi dei due luoghi d’esilio: Ventotene e la vicina isola di Santo Stefano, da sempre collegate dalle vicende storiche che hanno caratterizzato la storia italiana. Si comincerà allora con letture di memorie e testimonianze tra le tante pervenute a noi dalla fine del ‘700 dai detenuti politici che vi hanno soggiornato.
Il 1 settembre ad inaugurare il Festival sarà il duo del chitarrista Roberto Taufic e del clarinettista Gabriele Mirabassi con il progetto “Um Brasil diferente”, rilettura di un repertorio di canzoni e brani strumentali di varie epoche che hanno in comune l’aver rappresentato il suono di generazioni intere di brasiliani, alle quali si aggiungono composizioni originali sempre legate a doppio filo all’idea dello sguardo da lontano, cercando quella prospettiva e quella nitidezza di visione che si guadagna solo allontanandosi dall’oggetto guardato.
Tra i protagonisti della serata del 2 settembre vi sarà Maria Pia De Vito, che consolida il suo forte legame con l’Isola di Ventotene e i suoi abitanti. Anni fa, insieme alla contrabbassista Silvia Bolognesi, realizzò la prima performance musicale all’interno dello storico carcere e, già durante la scorsa edizione, ha portato la sua musica all’interno del Festival, coinvolgendo in una residenza artistica anche l’Ensemble Burnogualà da lei diretto, divenuto protagonista di un video virale grazie a una meravigliosa performance vocale in acqua, in uno dei luoghi più suggestivi dell’Isola, l’antico murenario di Ventotene. Il video in pochi giorni ha totalizzato quasi 100.000 visualizzazioni e oltre 200.000 persone raggiunte grazie alle centinaia di condivisioni sui social network e all’attenzione della stampa e dei media.
Maria Pia De Vito salirà sul palco nuovamente con l’Ensemble Burnogualà – in veste sia di direttrice che cantante – che, insieme a Rita Marcotulli sperimenterà il materiale musicale e creativo che nei prossimi mesi darà vita al disco “Moresche ed altre invenzioni”. Il progetto verte sulle canzoni moresche del fiammingo Orlando di Lasso, pubblicate nel 1581 all’interno del famoso «Libro de Villanelle, Moresche ed altre canzoni», frutto tardivo del compositore, a Napoli tra il 1549 ed il 1551, alla corte del Marchese della Terza. Si tratta di intrattenimenti vocali a 3-4-5-6–8 voci, parodie musicali i cui protagonisti sono schiavi e liberti africani ritratti in serenate, corteggiamenti, bisticci, cantati in uno “slang” che mescola sapientemente frammenti di dialetto napoletano (comicamente storpiato) e di Kanuri, lingua parlata nell’area nilo-sahariana, insieme a imitazioni di strumenti e versi di animali. Un materiale unico, di grande vivacità e ricchezza ritmica, contrappuntistica, timbrica.
L’Ensemble Burnogualà, insieme al duo De Vito-Marcotulli, estenderà “Le Moresche” attraverso l’uso di tessiture improvvisative, interludi e panorami vocali in cui l’Africa, Napoli e l’improvvisazione – jazzistica e non – si incontrano nella contemporaneità.
Quest’anno la spettacolare performance in acqua insieme dell’Ensemble sarà replicata e resa ancora più speciale e suggestiva dal coinvolgimento del pubblico, che potrà assistere e partecipare liberamente ad un magnifico momento di musica e condivisione in una spettacolare cornice naturale.
Il Burnogualà Vocal Ensemble, fondato e diretto da Maria Pia De Vito, nasce nel 2012 come Vocal Geographies in seno alle classi di Canto jazz al Conservatorio di S. Cecilia di Roma, e al Saint Louis Music College. Svolge una ricerca sulla pratica del canto e dell’improvvisazione che abbraccia materia musicale della più diversa origine storica e geografica: dalla polifonia del tardo Rinascimento alla scrittura di autori contemporanei. Nella formazione: Valentina Rossi, Vittoria D’Angelo, Oona Rea, Ilaria Giampietri, Marta Colombo, Francesca Fusco, Lucia Mossa, Margherita Rampelli, Laura Sciocchetti, Elisabetta D’Aiuto, Danilo Cucurullo, Tommaso Gatto, Daniela Giannetti, Stefano Minder, Paolo Caiti, Frank Aghedu, Marco Lizzani, Sebastiano Forti, Fabio Grasso (voci). Lorenzo Apicella (pianoforte), Dario Piccioni (contrabbasso).
Il 3 settembre il Festival si concluderà con una grande festa: protagonisti “Nando Citarella & i tamburi del Vesuvio” che presenteranno canti e danze alle radici della nostra musica.
“Spesso molti di noi si ritrovano a viaggiare, pensare, sognare ad occhi aperti, estraniandosi così dalla realtà quotidiana e risvegliando l’Ulisse recondito che è in noi. Ci si scopre così a cantare melodie antiche che pian piano salgono dal profondo, radicate da generazioni nei punti più sensibili della nostra memoria (litanie, ninne nanne, serenate, ballate, romanze, a stesa e a fronna). A ritrovare attraverso danze rituali e curative oggi fuse in tutta la liturgia popolare; il senso del viaggio infinito dell’uomo, alla ricerca dell’ Equilibrio con l’Universo. Ed è così che nella nostra memoria primordiale incontriamo tradizioni e culture di provenienza, greco-balcaniche, arabo-andaluse, franco-provenzali le cui sfumature si ritrovano nella tradizione e nella musica del nostro centro-sud.”
Il Festival è realizzato grazie al patrocinio del Comune di Ventotene e al contributo degli operatori turistici locali.
Fonte: Itali@magazine