Dissalatori: ancora non ci sono, ma costano già milioni

Un’interrogazione regionale dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Pernarella, Blasi e Porrello, chiede al governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti i motivi del pagamento di contributi per quasi 35 milioni di euro al gestore idrico Acqualatina. I soldi servirebbero per la realizzazione dei due dissalatori sulle isole di Ponza e Ventotene da realizzarsi entro il 2018. Una decisione che contrasta con la scarsa qualità del servizio erogato dall’ente pubblico/privato fino ad oggi sul territorio. Infatti come prosegue il testo dell’interrogazione “ai sensi del citato articolo 1 comma 609 lettera c del d.g.r n. 190/2014 possono essere assegnati al gestore idrico integrato ulteriori contributi pubblici purché si tratti di gestori selezionati tramite procedura a evidenza pubblica o di cui comunque l’ente attesti l’efficienza gestionale e la qualità del servizio reso, per cui non sembrando affatto Acqualatina un gestore affidabile, si ha ragione di ritenere che la determinazione della Regione Lazio sia radicalmente illegittima o inopportuna”.

Insomma Acqualatina si è dimostrata inaffidabile relativamente a diversi aspetti. Anzitutto secondo “un’indagine amministrativa condotta dal dipartimento del territorio”, eppoi – secondo i consiglieri regionali – anche a causa di affermazioni etichettate come di “di dubbia veridicità” relativamente ai costi di realizzazione degli impianti che sarebbero già stati inseriti in bolletta dal 2003 al 2012. A questo proposito vale la pena ricordare che la Regione ha già stanziato la metà dell’importo a bilancio – 17 milioni e 800mila euro – mentre Acqualatina provvederà al trasporto di acqua sulle isole fino alla realizzazione dei dissalatori. Operazione fino ad oggi condotta dalla Regione che ogni anno spende 5 milioni di euro.

Ma non finisce qui, perchè le motivazioni di contestazione da parte del gruppo politico in Regione proseguono. Anzitutto le mancate risposte da parte della Regione ad una precedente interrogazione eppoi l’assenza di certificazioni circa la compatibilità ambientale. Non è stato inoltre ancora sottoscritto alcun protocollo d’intesa tra le parti e, nonostante la richiesta di accesso agli atti presentata dai consiglieri del M5S, non è stato fornito ancora alcun documento. Infine viene contestata anche l’illegittima procedura per la quale l’autorità garante sui servizi avrebbe sanzionato il gestore idrico relativamente all’aumento dei depositi cauzionale.

Fonte: H24 Notizie

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