Sequestrato il depuratore di Ventotene. Nonostante anche quest’anno l’isola abbia ottenuto la bandiera blu e le sue acque siano riserva marina, dove i sub si immergono per ammirare enormi cernie e praterie di posidonia, da tempo l’impianto di trattamento degli scarichi non va e, alla luce delle analisi compiute dai tecnici dell’Arpa Lazio, su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino, le guardie costiere hanno fatto scattare i sigilli.
Un provvedimento scaturito dalle indagini svolte dalla stessa Capitaneria. Le analisi hanno appurato che le acque immesse in mare erano depurate solo parzialmente e danneggiavano il delicato ecosistema. Al gestore dell’impianto, la società Acqualatina, in questi giorni nel mirino di diversi centri della provincia di Latina per le continue interruzioni del flusso idrico e per fenomeni di mare sporco ancora tutti da chiarire, è stata comunque lasciata la facoltà d’uso dell’impianto, per avviare le procedure finalizzate a ripristinare le condizioni di sicurezza ambientale previste dalla legge.
Sempre per l’inquinamento causato dal malfunzionamento del depuratore, il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Alfredo Mattei, aveva già indagato il sindaco, Giuseppe Assenso, ormai ex, essendo il Comune isolano commissariato, e il geometra comunale Pasquale Romano. I due sono accusati per due sversamenti, uno verificatosi a ottobre 2014 e l’altro l’estate scorsa, quando finirono anche liquami sulla scogliera, nei pressi della spiaggia.
Fonte: La Repubblica, Latina Corriere, H24 Notizie, Tempo Reale Info, Il Messaggero