Troppi disagi, troppe soppressioni, troppe anomalie gestionali, tanti soldi al privato che diventa pubblico in cambio di un servizio a singhiozzo, per non dire scadente. Insomma, una indagine sulla qualità del trasporto marittimo per le isole pontine – fornito dalla Laziomar – c’è e la sta portando avanti il Gruppo Guardia di Finanza di Formia. Le attività investigative delle Fiamme Gialle sul contratto di servizio, i disagi, le interruzioni di servizio pubblico, l’importo dell’appalto, la proprietà e le società orbitanti attorno ai diversi privati – il gruppo formato da Snav, Medmar, Alilauro, Alilauro Gruson ed AliCost – che hanno preso l’appalto va ormai avanti da diversi mesi.
In particolare il punto di riferimento resta il Contratto di servizio Laziomar. Ovvero il documento al quale attenersi per rispettare le prescrizioni che diventano legge. Dopotutto vengono versati 13 milioni di euro l’anno nelle tasche degli imprenditori privati che hanno acquisito la gestione della compagnia di trasporto marittimo laziale. Quante corse, quanti mezzi, quali dotazioni di sicurezza, quali garanzie del servizio e molto altro ancora, che si può leggere integralmente nell’allegato. E proprio da lì emergono alcune delle numerose anomalie.
Anzitutto riguardo la flotta. La compagnia dovrebbe garantire due aliscafi e due navi di proprietà. Allo stato attuale ci sono solo il Tetide – una nave -, il Laura – che non è un aliscafo, ma un monocarena e il Don Francesco che non si capisce bene a quale categoria appartenga, pur essendo annoverabile tra le navi. Anche se ha evidenti problemi di conformazione che impediscono una corretta discesa di passeggeri e mezzi a causa dell’inclinazione del portellone, come abbiamo già documentato. C’era anche il Quirino che però ora è in dotazione alla compagnia MedMar tanto che il logo sulla fiancata è stata anche cambiato. La stessa MedMar che fa parte del “consorzio” di proprietà che oggi hanno in mano Laziomar. E follia pura, oggi a prenderlo a noleggio è proprio la Laziomar (!).
Ma a chi conviene questa operazione? Saranno gli inquirenti eventualmente a comprenderlo è chiaro che un costo di questo tipo alleggerisce di tasse entrambe le compagnie. Certo è che i conti non tornano nemmeno riguardo al personale che doveva essere garantito ma con la continua cessione o sostituzione di mezzi che provengono da altre compagnie in tutta Italia è “minacciato da altri colleghi”.
Ci sono poi le norme di sicurezza sugli invalidi – l’assenza di ascensori – i condizionatori fuori uso, la mancanza di imbarcazioni che possano garantire il servizio, spesso invece saltato, anche a causa della rottura dei mezzi in partenza. Un vero calvario cominciato da subito e che sembra proseguire impunemente nonostante, come abbiamo detto, il contratto stipulato tra la Regione Lazio e il privato preveda ben altre prescrizioni che, a quanto pare, non verrebbero seguito. Ecco perché l’indagine. Bisogna capirne i risultati, intanto restano i disagi.
Oggi è previsto un incontro tra Laziomar e i sindacati.
Fonte: H24 Notizie
Azz ma il capo e i nipoti bigliettai non sanno niente della questione?