A Ventotene dopo 73 anni, a testimoniare l’assoluta validità del Manifesto per l’Europa federale scritto nel ’41 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. È questa una delle tappe elettorali organizzate dalla lista Tsipras che si batte per un’altra Europa, l’Europa dei cittadini. Non poteva mancare, naturalmente, Barbara Spinelli, figlia di Altiero, oggi sepolto proprio nell’isola che lanciò la sfida di una federazione di stati, cosa purtroppo rimasta lettera morta. Traghetto di linea a spese di ciascuno, sobria cerimonia innanzi alla lapide che, non lontano dai ‘Cameronì, grigie costruzioni dove dormivano ospitati i confinati politici, la kermesse della lista Tsipras è stata improntata alla sobrietà- In un breve comizio in piazza Castello, di fronte al Municipio, i candidati alle europee si sono alternati nella lettura del Manifesto di Ventotene sottolineando in particolare i passi relativi all’Europa che ancora non c’è. Barbara Spinelli non era l’unica figlia di un confinato a Ventotene. Uno dei candidati alle europee della lista Tsipras è infatti Ivano Marescotti, noto attore, in particolare di fiction il cui padre, Amleto, bracciante romagnolo, detto ‘Venerinò, passò sei anni tra Ventotene e Lipari soltanto perchè si dichiarava pubblicamente comunista sotto il regime. E quando arrivò il pacco del duce con dei doni alimentari lo respinse al mittente con un biglietto: «non abbiamo bisogno di carità, ma di lavoro». E per quel biglietto gli fu inflitto un altro anno di confino.
Fonte: Latina 24 Ore, La Repubblica
Ventotene e i confinati politici :
A Custoza, Domenica 27 Aprilesi Festa della Liberazione e ricordo di Luciano Piona (1889-1956), antifascista.
A lui è dedicata dal 1983 una via di Custoza –
Hanno aderito all’iniziativa dell’Ass. CREA di Custoza i Presidenti e rappresentanti delle sez. veronesi dell’ANPI, ANPPIA, dell’Istituto Veronese di Storia della Resistenza e dell’età contemporanea e del Circolo Ricreativo e Culturale Anziani di Sommacampagna. Sarà presente anche la Presidente dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE).Luciano Piona è stato ricordato a Custoza con una celebrazione molto partecipata nonostante la pioggia battente, al centro sociale.La storia lo vuole combattente nelle Brigate internazionali nella Guerra di Spagna, dove viene ferito e portato in Francia per essere curato. Rimane esule e vaga tra il Belgio e il Lussemburgo, dove rischia l’espulsione, perché è senza documenti: Piona è partito a piedi dalle sue colline di Custoza. Nel Belgio occupato dai nazisti, nel 1940, viene arrestato e consegnato al comando italiano di stanza al Brennero. Per lui si apre un’inchiesta preventiva di reato e scatta il confino. Destinazione: isola di Ventotene. È il 30 aprile 1941. Lì, fra molti altri, stringe amicizia anche con Sandro Pertini. Caduto il regime, nel 1943 torna a Verona. È malato di tubercolosi e indigente . Piona muore il 30 luglio 1956 povero, senza dimora, inerme, dimenticato da tutti ma ancora seguito nei suoi ormai inutili movimenti dalle forze dell’ordine. Di lui si ignora persino il luogo di sepoltura.
Quella di Luciano Piona è la biografia esemplare di un antifascista italiano.