Una richiesta di soldi inchioda il sindaco di Ventotene per la morte di Sara e Francesca

20130421-091935.jpg“Io dopo tre anni sono ancora qua , determinato come e più di prima , nessuna vendetta , solo giustizia…” E’ Bruno Panuccio a scriverlo sul suo profilo facebook ricordando il terzo anniversario della morte della figlia Sara, uccisa insieme alla compagna di classe Francesca Colonello, dal crollo di un blocco di roccia sulla spiaggia di Cala Rossano a Ventotene. Dove si trovava per un campo scuola. Tre anni dopo, a Marino, quelli che erano i compagni di classe delle due ragazze, le hanno ricordato con un concerto e un happening di poesia al Liceo Artistico, evento organizzato da Athena Raco, la terza ragazza ferita quel giorno e salva per miracolo.

Tutta l’attenzione resta però sul processo che si sta celebrando al Tribunale di Gaeta e sul colpo di scena avvenuto nell’ultima udienza, ovvero il documento che proverebbe la reale consapevolezza degli imputati, in particolare del sindaco Giuseppe Assenso, sulla pericolosità della spiaggia di Cala Rossano. Nell’ultima udienza, infatti, testimone in quel momento il segretario generale Autorità dei Bacini della Regione Lazio, Bruno Placidi, la difesa di Luciano Pizzuti, il responsabile dell’ufficio tecnico dell’ex Genio Civile di Latina, presenta al giudice Menichetti il documento con cui il Comune di Ventotene in data 9 gennaio 2007 e con carta intestata, protocollo numero 48, fa richiesta alla Regione Lazio di una somma di quasi 9 milioni di euro per “interventi per l’abbattimento del rischio idrogeologico, la messa in sicurezza, la difesa della costa nonché il ripascimento degli arenili”.

Il documento è controfirmato dal Sindaco e supportato da una Relazione Preliminare e Richiesta di finanziamento. La relazione è redatta dal Consorzio Invenio, a nome degli ingegneri Fabio Russo e Catello Masullo. In particolare si chiedono per la sola zona di Cala Rossano lavori di intervento e protezione il cui dettaglio non specifico, si parla di 350 metri quadri mediante iniezione cementizia e di 250 metri quadri con ancoraggi e reti metalliche, per un totale di 1.549.083,91 euro. Una prova che dunque escluderebbe in buona parte le responsabilità di Pizzuti e che accrescerebbe quelle del sindaco Assenso e del responsabile dell’ufficio tecnico Pasquale Romano.

“In questi tre anni – scrive Panuccio – il sindaco ha ribadito più volte di non conoscere la pericolosità della zona, e si è permesso di darmi del bugiardo pubblicamente in una trasmissione nazionale”.

E aggiunge, durissimo, proprio sulla base del documento: “Ora penso sia chiaro chi tra me e lui si debba appropriare di tale diritto. Ha chiesto milioni di euro , ma non ha trovato dieci miserabili euro per apporre un semplice cartello di pericolo. Sarebbero bastati a salvare le vite di Sara e Francesca, a non lasciare i segni sul corpo di Athena Raco, non si sarebbe ferito Riccardo Serenella, non avrebbero provocato danni morali e psicologici permanenti agli altri ragazzi presenti, non avrebbero provocato tanto dolore perpetuo in tutti i cari delle ragazze”.

Si tornerà in aula il prossimo 13 maggio con l’auspicio che il processo, vista il possibile trasferimento della sede a Cassino, qui possa terminare. In questo senso ancora Panuccio: “Chiedo una proroga dei termini di apertura del tribunale in quanto mancano ormai pochissime udienze alla chiusura e sentenza del processo , qualunque essa sia , perché sarebbe una beffa morale ed un danno reale irrimediabile per tutti i cittadini italiani ancor prima che per il sottoscritto”.

Ecco il documento che inchioda il sindaco Assenso

Fonte: H24 Notizie, Latina Oggi

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5 risposte a Una richiesta di soldi inchioda il sindaco di Ventotene per la morte di Sara e Francesca

  1. Ricordi scrive:

    Un albergatore di Ventotene: «Da anni lanciavo l’allarme»

    ROMA (20 aprile) – Pietro Pennacchio, residente dell’isola, albergatore, commenta la tragedia di Cala Rossano: «Da anni lanciavo l’allarme che un giorno avremmo pianto. Ci sono altri punti sull’isola a rischio, con il sindaco ne avevamo parlato proprio nei giorni scorsi».

    «Tutta l’isola va spessissimo su quella spiaggia – spiega Francesco Buono, comandante dei vigili, che ha coordinato i primi soccorsi – Non si poteva immaginare una tragedia come questa, Proprio a cinquanta metri dalla tragedia alcuni anni fa erano stati effettuati dei lavori di messa in sicurezza per picconare alcuni massi di basalto pericolanti»

  2. Elena scrive:

    Il Consorzio INVENIO è in grado di seguire gli imprenditori singoli od associati nella preparazione e presentazione dei progetti da ammettere a contributo.
    Il Consorzio INVENIO è responsabile dell’assistenza e dell’accesso ai benefici previsti a sostegno degli investimenti in aree depresse e non.
    Sviluppa i conti economici previsionali e le relazioni di marketing, segue la ponderazione del piano finanziario, segue gli iter burocratici.
    Il Consorzio INVENIO ha redatto relazione nel 2007 “Sullo Stato delle coste nel Comune di Ventotene” attenendosi al Foglio della carta geologica d’Italia 171(GAETA).
    Quando si tratta di richiedere soldi allora ci si attiva su tutti i fronti, si va a scavare nei documenti, pensate si è fatto riferimento alla carta di Gaeta,
    dove c’erano Ventotene e Santo Stefano.
    Poi davanti ai giudici il sindaco ASSENSO ha detto che non sapeva della pericolosità della zona.
    Vigliacco e Bugiardo.
    Bisognerebbe chiamare a testimoniare anche i firmatari del documento:
    Consorzio INVENIO-Ing. Fabio Russo-Ing. Catello Masullo

  3. o'pazzariello scrive:

    Non ci sarebbe da stupirsi che pur di avere i finanziamenti abbiano fatto apposta delle fratture nella falesia di Cala Rossano . Tanto i mezzi meccanici per farlo sull’isola ci sono,l’omertà pure, volete che tra concittadini, tutti più o meno imparentati si tradiscono?
    Il documento prova che ci troviamo di fronte a degli omicida affamati di soldi. Pur sapendo che c’era pericolo e per questo chiedono soldi, comunque non hanno fatto nulla, nemmeno con un cartello, per prevenire incidenti mortali.
    Sempre nel documento si segnala la pericolosità di frane, grazie a perizie di esperti, proprio per sostenere la richiesta di soldi.Inoltre sono proposte anche delle specifiche azioni correttive per ogni singolo sito.Allora il fatto è serio, però il Comune non ci credeva a quanto sottoscritto nell’istanza alla Regione altrimenti avrebbe messo un cartello di avviso giù in spiaggia oppure ma chi se ne frega, basta che non moriamo noi.Certo è che bisogna aver paura a camminare nei posti dove si dovrebbe intervenire, ma vi immaginate se mentre si va agli scavi di Villa Giulia dovesse franare il pezzo sovrastante la Cala Bosco? O se frana la parte retro del Cimitero?Che dire poi del sistema drenante di acque piovane in questa zona? Sono in regola o l’acqua si infiltra nel sottosuolo? Provate a fare questi ragionamenti preventivi per ogni zona.Auguri e in bocca al lupo.

  4. FARINIELLO'' scrive:

    pure la casa dove dorme il nostro corridore, no controlla il paese”, ce’ il rischio che puo andare giu’..sicuramente se’ lo’ piangera’ il re’ delle quaglie tanto amici!!!!!.chi deve indagare pensa altre cose come abbattere qualcuno” per favorire il bottone!…

  5. Vincenzo scrive:

    Ma vi siete dimenticati che Ventotene è stata denominata l’isola del tesoro?
    Vi siete dimenticati i milioni e milioni di euro che hanno ricevuto con le richieste di finanziamenti?
    Con appoggi centrali su progetti legittimi, sono arrivati tanti, tanti soldi.
    Tanti sono stati i progetti costruiti centralmente, richiesti localmente e poi appoggiati politicamente e approvati. Una vera cordata.
    Scorrendo nel tempo i vari progetti con i relativi stanziamenti , viene proprio da pensare che ci sia stato proprio un gruppo dedicato.
    Date ad esempio ad un’occhiata a questo sito
    http://www.armandocusani.com/wp-content/uploads/2010/07/Interventi-in-Provincia-di-Latina2.pdf
    E quante volte hanno chiesto soldi sempre per lo stesso posto e per lo stesso motivo e quante volte hanno ricevuti i finanziamneti ?
    Ma con chi li dividevano?
    Sarebbe da prendere carta e penna, camminare per la piccola isola e censire il denaro ricevuto, utilizzato e/o stipato per ogni sito.
    Ministero Ambiente,Ministero Beni Culturali,Comunità Europea,Ministero dello Sviluppo Economico per utilizzo Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS)
    sono stati di volta in volta le casse dove attingere soldi per il falso mito ambientale.
    Soldi della collettività erogati per profitto !!!!!!!!!!!!!

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