Ventotene: la farsa Laziomar sta diventando tragedia

Nuovo disagio per la piccola delle Isole pontine: il mezzo fermo dopo appena 3 giorni di servizio e una manutenzione di 6 mesi

LATINA – Si profila l’inizio di un’altra stagione nera per i collegamenti marittimi con le isole pontine. E’ ancora la piccola Ventotene a subire disagi per il guasto dei mezzi, compresi quelli appena riparati. Alla vigilia di questo ennesimo disservizio, i vertici Laziomar sottolineavano l’impegno della società a favore dello sviluppo delle Isole, mentre la Regione ha dovuto mettere mano al portafogli per stanziare 3 milioni di euro necessari a garantire i servizi a seguito delle doglianze dei sindaci accolti dal prefetto di Latina.

ALISCAFO FUORI USO – Da lunedì 19 l’aliscafo Alnilam (ereditato dalla vecchia Caremar) è di nuovo in panne al porto di Ventotene in attesa di tornare in riparazione. E questo dopo aver effettuato appena tre giorni di servizio: era rientrato venerdì 16, ma l’ultima corsa di domenica aveva visto il mezzo rientrare al porto con una notevole coltre di fumo. Niente male per una manutenzione durata sei mesi, anche se il motore non è stato revisionato. Per sopperire all’ennesima emergenza di una flotta ormai da rottamare, già da lunedì pomeriggio interverrà il catamarano Alcione.

TORNA L’ANGOSCIA – Un notevole passo indietro quello compiuto da Laziomar, facendo tornare alla memoria i disagi della primavera scorsa sino ad inizio estate. Mesi costellati da denunce da parte degli operatori dell’isola, giorni di isolamento per le imbarcazioni guaste, odissee per sbarcare, talvolta inefficiente comunicazione da parte di Laziomar. Che pur non passandosela bene in vista della privatizzazione, ammoniva severamente nel luglio 2012: «Troppo allarmismo, i nostri conti sono in ordine, guardate il bilancio…».

LA REGIONE RIPIANA – E’ bastato aspettare novembre per sentire nelle parole dell’assessore regionale Luca Malcotti un tono completamente diverso: «Nell’ultimo periodo – spiegava l’assessore – i collegamenti con le isole pontine, Ponza e Ventotene, sono stati messi a rischio dalle difficoltà finanziarie in cui versa la società Laziomar che deve ricevere ancora oltre 4 milioni di euro di trasferimenti dal governo. La Regione Lazio al fine di salvaguardare tanto i posti di lavoro quanto i diritti degli utenti – prosegue Malcotti – è riuscita oggi a disporre un’anticipazione di cassa per 3 milioni di euro che consentirà a Laziomar di garantire il collegamento con le isole pontine».

QUESTIONE DI VITA – «L’impegno della società- dichiarava la numero due di Laziomar Maria Terenzi – è stato massimo per assicurare ogni forma di sicurezza ai passeggeri, tanto che le navi stono state dotate di defribrillatori». Ma in ballo c’è anche la sicurezza di tutto l’arcipelago, che disponendo di una flotta efficiente potrebbe rispondere a qualsiasi emergenza. Nell’ottobre scorso un giovane turista è stato portato sulla terraferma grazie all’aliscafo partito alle 23 da Ventotene dove si trovava in attesa della corsa del mattino successivo. Un intervento necessario per l’impossibilità di far decollare l’eliambulanza a causa delle proibitive condizioni meteo.

APPELLO DALL’ISOLA – Gli imprenditori di Ventotene lo gridano ancora una volta: fare luce al più presto. Scrive l’associazione per la valorizzazione dell’arcipelago: «E’ giunto il momento che le autorità competenti accertino tutta l’odissea della Laziomar e della sua flotta, nata già deficitaria di una nave di riserva che serviva in caso di riparazioni, ordinarie e straordinarie. Il tutto era previsto dall’accordo di programma tra il Governo, la Regione Campania e la Regione Lazio, firmato a palazzo Chigi il 3 novembre del 2009: Noi – concludono gli operatori – ne sottolineiamo ancora una volta il mancato rispetto».

Fonte: Corriere della Sera, Latina Oggi

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3 risposte a Ventotene: la farsa Laziomar sta diventando tragedia

  1. Fabio scrive:

    Un grazie ai lavoratori che spiegano bene i termini della truffa
    Laziomar: come usare il BANCOMAT SOLDI PUBBLICI
    Laziomar, la rivolta dei marittimi:
    «Navi per le isole, gestione fallimentare»
    Un gruppo di dipendenti attacca la compagnia che dovrebbe assicurare le corse per le Pontine: «Coi 13 milioni di fondi pubblici incassati, potrebbe fare molto di più»
    ROMA – L’ultimo a intervenire con un appello al miglioramento del servizio è stato il neo sindaco di Ponza Piero Vigorelli. Davanti alla Commissione Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo della Regione Lazio, parlando dei collegamenti Pontine-terraferma, ha ribadito: «L’obiettivo è di avere più corse». La stessa richiesta di Ventotene, che dopo sei mesi di disservizi affronta la stagione estiva con un orario di aliscafi e traghetti a malapena soddisfacente. E adesso tocca ai marittimi: un gruppo di dipendenti di Laziomar ha scritto alla Procura di Latina e all’assessore ai Trasporti del Lazio per reclamare contro la «mala gestione» della società di trasporto (nata dalle ceneri di Caremar) che mette a rischio l’occupazione di 120 marittimi.
    SPERPERO DI DENARO PUBBLICO – Secondo i marinai imbarcati sugli aliscafi Alnilam e Monte Gargano – che servono Ponza e Ventotene -, va fermato lo sperpero del denaro che la Regione Lazio e l’Unione Europea versano alla Laziomar: «La compagnia – sostengono – da metà giugno 2012 sta perdendo terreno a causa di continui prevedibili guasti e di una poco oculata gestione degli interventi di riparazione, favorendo così altre società private provenienti da Napoli».
    LE ACCUSE DEI LAVORATORI DEL MARE – «I vertici di Laziomar stanno buttando a mare denaro pubblico – accusa un sindacalista – mettendo in ginocchio la compagnia. Per noleggiare la Don Francesco presso la Snav sono stati spesi migliaia di euro al giorno». La verità, sostiene , «è che si fanno male i lavori per poter lasciar fermi i mezzi e favorire altre compagnie: questo perchè, se la compagnia chiudesse i bilanci in attivo, si vedrebbe ridotti i contributi regionali e dell’Unione Europea. E l’anno dopo ci sarebbero meno soldi da spartire».
    CANTIERI E INTERVENTI SOSPETTI – Uno dei sistemi per «buttare soldi», spiegano i dipendenti Laziomar, «è dichiarare che i motori di bordo hanno superato un certo numero di ore di lavoro, fermare la nave/aliscafo e mandarla in manutenzione: peccato che soltanto due giorni dopo essere uscito dal cantiere, un aliscafo si sia fermato i mare aperto con un motore rotto». Disagi per i passeggeri, vantaggi per la compagnia: «Significa che in cantiere avevano fatto il minimo indispensabile per rimandare la nave in linea – spiega la gola profonda di Laziomar – tanto c’è l’assicurazione a copertura totale».
    ASSICURATI E RIMBORSATI – Alcuni lavoratori del trasporto marittimo starebbero preparando un dossier per la Procura di Latina nel quale raccontano che l’assicurazione – i Lloyd di Londra – copre tutto il danno per i motori in panne e per questo le «dichiarazioni di intervento fittizie» servirebbero alle compagnie marittime «per ottenere rimborsi integrali in caso di blocco in mare: l’intero costo del motore e della riparazione».
    FONDI EUROPEI E LEASING – «Stanno speculando per far andare tutto a picco – riprende il sindacalista -. Non è vero che non si possono garantire i collegamenti per le isole Pontine, il problema è che non si vogliono garantire. Con i soldi spesi fino ad oggi per il noleggio delle varie navi da Snav avrebbero potuto aprire un leasing per mettere in linea navi nuove e risparmiare sulle riparazioni».
    I soldi di cui parlano i dipendenti Laziomar sono i «10 milioni e 800 mila euro che arrivano ogni anno dalla Ue per la gestione del servizio pubblico e i 3,8 milioni di fondi che versa la Regione Lazio come contributo per mantenere queste linee». Il tutto al netto degli incassi dei biglietti: 5 milioni di euro l’anno. Certo, alla somma totale vanno tolti i costi del personale navigante, degli ormeggiatori, del gasolio. Fatto il conto, resterebbe «un utile di quasi 3 milioni di euro».
    BBLIGATO – «Invece siccome le aziende pubbliche devono sempre andare in passivo altrimenti si decurtano i contributi Ue, portano sempre i conteggi in rosso: ecco perchè si spendono tutti quei soldi in riparazioni e noleggi esterni». Intanto, spiegano i marittimi, la compagnia non prende neppure in considerazione l’aumento delle corse sulle Pontine e l’eventuale creazione di una linea Formia-Ischia. Non solo, Laziomar «ha lasciato che una compagnia privata la sostituisse in toto su una linea molto redditizia come la Anzio-Ponza».

    RISCHIO FALLIMENTO – Si rischia il fallimento e la messa in mobilità di 120 lavoratori Laziomar: 60 persone effettive e 60 di turno stagionale. «Spesso – denuncia Gaetano, 25 anni di mare alle spalle – alcuni di noi restano abbandonati in un cantiere a prendere il sole perché l’aliscafo o la nave è in riparazione. Ci pagano solo la giornata lavorativa di cantiere e perdiamo straordinario e rimborsi trasferta, con una decurtazione in busta paga che a volte arriva a 600 euro al mese». E conclude: «Siamo convinti che a settembre Laziomar sarà già in condizioni da tali da giustificare una gara d’appalto per la privatizzazione».

    Redazione Roma Online11 luglio 2012

  2. Giuseppe scrive:

    L’odissea infinita della Laziomar è in realtà una storia molto semplice, fatta di furbizia, incapacità e interesse privato. L’esito è quello ovvio della politica truffaldina tipica di questi tempi: il fallimento. La colpa? Di chi ha permesso a questi cialtroni di fare il loro porco comodo a spese dei poveri isolani, ovvero la nostra.

  3. ass.anon.vent.x la leg. scrive:

    MA NON ANCORA L’AVETE CAPITO QUESTA PRESA PER IL C..O????con la complicita’ di re’ gepposso con qualche b..s..rella si continua a delinguere POSSIBILE CHE NESSUNO INDAGHI???? FACCIO PRESENTE LA DENUNCIA ALL’ASS.FLOKONETTO AFFINCHE’ QUALCUNO INDAGHI!!!!!

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