Nel porto si litiga sugli ormeggi abusivi: presenze in calo del 35-40% a terra, fino al 70% in mare:
meno vele e yacht, pochi noleggi. E c’è chi lavora in nero
Cento metri di tufo e mattoni. È la misura dell’ultima disfida in corso a Ventotene, dove gli operatori dell’antico Porto Romano e del Nuovo porto contestano la mancata applicazione di norme e regolamenti, chiamando in causa la Capitaneria, e preparano un dettagliato ricorso al prefetto di Latina. Motivo del contendere: la «concessione» di spazi non legittimi a operatori privi delle necessarie autorizzazioni. «C’è chi ormeggia vele e yacht per 100 euro a notte in nero», attacca un commerciante solidale con i portuali regolari. E non è solo un problema di evasione fiscale – che danneggia in primo luogo le casse dello stesso Comune, secondo alcuni isolani troppo propenso a chiudere un occhio su abusi e illeciti -: si tratta soprattutto di un problema di sicurezza.
EVACUAZIONE IMPOSSIBILE – Nello specchio d’acqua scavato dai romani sotto le direzione di Marco Vipsanio Agrippa, una carretta dei mari, un vecchio peschereccio in disarmo, è ancorata in area non autorizzata, così da coprire un ampio specchio di acque demaniali dove vengono organizzati e gestiti ormeggi abusivi. Di notte, poi, accusano i «rivoltosi», senza la necessaria autorizzazione della Capitaneria che dovrebbe essere rilasciata volta per volta, all’ingresso del vecchio porto verrebbero sistemate imbarcazioni grandi e piccole dei diportisti (che pagano come per un regolare ormeggio) cosicché l’accesso e l’uscita rapida dallo specchio d’acqua in caso di emergenza (incendio o altro) divengono impossibili.
IL SILENZIO DEL COMUNE – Due mesi fa, la nuova società che riunisce la maggior parte dei noleggiatori e ormeggiatori, la Cooperativa Porto Romano, ha chiesto chiarimenti a Comune e Capitaneria, ma gli abusi continuano. Non bastasse, i giovani barcaioli della Porto Romano – che quest’anno pagano gli effetti della crisi economica con un calo dei noleggi quantificabile tra il 70 e il 90% – non riescono a entrare in possesso di 15 metri di banchina ottenuti in gestione grazie ad una nuova concessione regolare, per la quale hanno già pagato tutti gli oneri. Quella stessa banchina (parte della quale verrebbe riservata, in base al progetto della Cooperativa Porto Romano, agli ormeggi dei residenti) è ancora occupata dagli abusivi. «Paghiamo oltre mille euro al mese di concessioni, paghiamo tutte le tasse e imposte, locali e non – protesta Antonio, presidente della cooperativa – eppure nessuno sembra volerci dare ascolto. Intanto la crisi mette a rischio intere famiglie: ci sono soci con bambini piccoli che a settembre non avranno soldi per comprare loro il latte ».
PSICOSI DA CRISI – Ed è proprio la crisi, in questa estate dello spread e dei crediti alle imprese ridotti al minimo, a elevare il livello di psicosi e tensione nella piccola isola delle Pontine. Se pure i ristoratori, gli albergatori e gli affittacamere – che fino alla settimana di Ferragosto avevano registrato un calo di presenze fra il 35 e il 40% – si lamentano, è il comparto della nautica da diporto e delle relative attività portuali quello che sopporta il costo più alto del turismo al risparmio: la gente affitta casa o va in albergo, ma taglia tutte le altre spese; dei 65 barchini a noleggio della Coop Porto Romano, in questa estate 2012 se ne affittano sì e no 7-10 al giorno; il resto della flotta è fermo. In crisi anche le gite con i gozzi più grandi. Meglio vanno le escursioni con visita guidata all’isola-ergastolo di Santo Stefano. Ma il bilancio complessivo è profondo rosso.
BANDIERE A MEZZ’ASTA ALLO YACHT CLUB – Lo stesso dicasi per l’area del porto nuovo dedicata alle barche a vela: all’Isola di Ventotene Yacht Club (Ivic) manca solo che ammainino la bandiera a mezz’asta. Spiega Daniele Coraggio, da poche settimane a capo della Comunità Arcipelago delle Isole Ponziane e presidente Ivic: «Da due anni abbiamo in gestione pro tempore l’area attracco yacht del porto nuovo e per questa paghiamo 131 mila euro l’anno di diritti concessori e imposte comunali: peccato che questa tariffa sia relativa all’ormeggio di grandi imbarcazioni fino a 47 metri, che tuttavia non è più possibile in seguito ad una nuova regolamentazione regionale. Dovremmo pagare dunque meno di un terzo ma il Comune non si decide a rivedere il contratto. Finora abbiamo saldato i debiti grazie a un fido bancario, ma non avremo più liquidità a breve».
DIPORTISTI IN FUGA – C’è poi il controsenso di avere uno specchio d’acqua adatto e non poter accogliere proprio quei diportisti più ricchi che porterebbero introiti anche a tutte le altre attività economiche dell’isola. «La scorsa settimana una barca di 40 metri è stata multata perché attraccava nella nostra marina. Vogliamo proprio cacciare gli unici che tengono in piedi la nostra economia? Il Comune dovrebbe al più presto dotarsi di un piano regolatore portuale, magari chiedendo alla Regione una deroga sulle misure dei natanti ormeggiabili nel porto nuovo».
RISCHIO FRANE E P.A.I. – Proprio nel porto nuovo il distributore di carburanti a Cala Rossano è in area a rischio dissesto, la fascia A del Piano di Assetto Idrogeologico (P.a.i.) stilato dalle Regione Lazio: in parole povere, a rischio frane, come quella che sul lato opposto della baia uccise due ragazzine in gita scolastica nella primavera 2009. «Eppure proprio a quel distributore in agosto dal Comune è stato concesso uno spazio di ormeggio », accusano i portuali. «Ormai si ormeggiano yacht perfino sotto il costone roccioso a destra dell’approdo del traghetto: se un sasso o una frana colpissero i diportisti, chi spiegherebbe loro che lì l’ormeggio è severamente vietato da due anni? ». In tutto questo, il Comune non incasserebbe nulla dalle autorizzazioni temporanee.
IL PROGETTO CAMPO BOE – Gli operatori dello Yacht club, gli ormeggiatori e i noleggiatori regolari sperano di potersi rifare l’anno prossimo: a patto che si cominci subito a dar via libera ai progetti per i nuovi campi boe in rada e al largo delle baie e cale più belle dell’isola e delle piattaforme galleggianti per la balneazione, che il Corriere della Sera aveva anticipato a luglio. Le nuove aree di attracco e le «spiagge galleggianti » da ancorare al largo durante la bella stagione sono parte di un piano di sviluppo a impatto ambientale minimo che vedono favorevole anche la direzione della riserva naturale marina di Ventotene e Santo Stefano. E porterebbero a tanti giovani isolani quella fonte di occupazione necessaria per decidere di non abbandonare la terra natia andando a cercar fortuna «in continente ».
NESSUN PIANO REGOLATORE – «Manca il piano regolatore del porto », spiega Daniele Coraggio. Manca nel senso che non è mai stato fatto: né dall’attuale amministrazione, né da quelle precedenti. E in assenza di tale piano, non si potrebbe neppure decidere quali nuovi concessioni assegnare. Dalla Capitaneria di Porto di Ponza (dalla quale dipende il porto di Ventotene) fanno notare che il demanio è gestito direttamente dalla Regione Lazio, che «le zone oggetto di concessioni da parte del Comune sono di carattere turistico-ricreativo e i Comuni possono rilasciarle solo per natanti e imbarcazioni aventi lunghezza entro 18 metri; mentre per le imbarcazioni più grandi occorre una concessione della Regione, in quanto si passerebbe da punto di ormeggio ad approdo turistico (che viene stabilito con delibera regionale) ».
SANZIONI IN ARRIVO – Quanto alla lite sugli ormeggi abusivi, «in merito a tutte queste contestazioni sono in corso indagini e accertamenti svolti dal personale operante su Ventotene, da guardia costiera, carabinieri e guardia di finanza». Chi è in regola non ha nulla da temere, ma «nel momento in cui si attiva il fai-da-te » e alcuni abusivi occupano specchi d’acqua senza averne titolo, «saranno soggetti a sanzioni ».
UN PORTO TROPPO PICCOLO – Intanto però c’è chi sta incassando «in nero» e contando che una barca di 12 metri regolarmente ormeggiata paga in agosto 120 euro a notte, è facile capire che il sommerso può superare i due-tremila euro al giorno. Quanto alla chance di creare spazi per approdi turistici e quindi per grandi imbarcazioni «andrebbe valutata attentamente caso per caso e, seppure sia il Comune di Ventotene sia la Regione si stiano adoperando molto con le capitanerie », resta il fatto che prima di tutto occorrerebbe varare il piano regolatore del porto «senza il quale il rilascio di nuove concessioni non può avvenire » e che «il porto di Ventotene è troppo piccolo per certe imbarcazioni ». Meglio sarebbe accelerare l’iter per la creazione dei nuovi campi boe in rada.
SETTEMBRE IN OFFERTA SPECIALE – In attesa che in banchina le cose si chiariscano e gli abusi vengano rimossi, gli operatori della Cooperativa Porto Romano e di Ivic puntano sulla fine stagione per recuperare un po’ degli introiti mancati a luglio e agosto: in accordo con l’agenzia di affitto case Bentilem e con l’Hotel Smeraldo e il residence Elicriso propongono weekend lunghi e settimane di soggiorno a prezzi contenuti e con – incluso nel pacchetto – un sostanzioso sconto sul noleggio delle barche. Per quanto riguarda gli yacht un weekend a settembre l’ormeggio di una barca di 10 metri costa 150 euro (tre notti), inclusi acqua, corrente e wi-fi. C’è perfino qualche operatore che medita di pagare il biglietto del traghetto agli ospiti. Ventotene in offerta speciale promette un settembre da non perdere per chi quest’anno aveva rinunciato alle ferie d’agosto.
Fonte: Corriere della Sera
A Ventotene sembra scoppiata una guerra tra sorci di porto. Tutti accusano tutti, ognuno rinfaccia all’altro le sue colpe e le sue illegalità e spesso finisce a botte. Il tutto su un isoletta di 1 km quadrato dove operano Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia municipale e Capitaneria di Porto. È mai possibile? Ma certo che è possibile. In assenza assoluta di legge e di regole è così. E se nessuno interviene, primo tra tutti il sindaco che evidentemente è in altre e più lucrose faccende affaccendato (leggi appalti pubblici x strade e autostrade), a tutti va bene così.
Ah, dimenticavo, cari concittadini guardate che visti da fuori stiamo diventando la barzelletta d’Italia. Guardatevi il TGLazio di due giorni fa: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-525ffbbe-0d94-42ec-8bc6-b7d52d1ce7c7-tgr.html#p=0 Ventotene è al minuto 13.55. Buona visione!
NON E VERO NIENTE SOLO IERI HANNO FATTO CON IL NOLEGGIO, MIGLIAIA DI EURO TUTTI ABBUSIVI E NON , TUTTE LE BARCHE E GOZZI ERANO AFFITTATE IL PORTO ALL’UNA ERA VUOTO… ANDATE A DIRLO A DIRLO AD ALTRI QUESTE PALLE VERGOGNA !!! INSAZIABILI
Ma questo signor Luca zanini che si improvvisa investigatore , dove attinge queste informazioni ,forse dai suoi amici ? Quelli Che lo scorrazzano tutti i giorni a fare il bagno gratis?,,,,, e forse non solo il bagno?
Si potrebbe dire quindi di lui “giornalista selvaggio” che approfitta del suo spazio sul corriere per favorire i sui amici .
Forse e’ il caso di ricordargli alcuni dei veri abusi che avvengono sull’isola, che non sono stati raccontati dai suoi amici, ad esempio nel porto nuovo dove di sovente accade che non ci siano spazi per ormeggiare nemmeno una motovedetta o comunque un approdo di emergenza , oppure ormeggiatori che non hanno impianti antincendio non a norma e per giunta non funzionanti o cavi della corrente lunghi decine di metri che forniscono corrente elettrica ad imbarcazioni ormeggiate in zone vietate? Non sono forse questi abusi degni di essere riportati nel suo articolo? …. E nel porto romano , il pericolo di evacuazione non esiste quando vengono ormeggiate unita’ da diporto ad incastro da pseudo ormeggiatori senza alcuna concessione o titolo o comunque in possesso solo di autorizzazioni illegittime e con sistemi di sicurezza inesistenti ed impianti antincendio collegati ad una fontanella? E questi ultimi non in grado di emettere le previste ricevute fiscali , forse intendeva questi come incassi in nero??
Oppure per questi ultimi pensava solo al latte per i loro bambini e non alle decine di birre rigorosamente marca ceres ( faccio publicita’ anche io visto che l’ha fatta ad i suoi amici).
Allora in questo clima di connivenza viva l’abusivismo .
Ass. Bagnanti a scrocco.
Cominciamo.