Due studentesse romane di 14 anni in gita scolastica vennero schiacciate e uccise da alcuni blocchi di tufo straccatisi da una roccia su una spiaggia di Ventotene: a due anni dalla morte di Sara Panuccio e Francesca Colonnello ci sono quattro imputatiche saranno processati. Alla sbarra andranno il sindaco dell’isola pontina, Giuseppe Assenso, il suo predecessore Vito Biondo, i tecnici del genio civile di Latina e di Ventotene, Luciano Pizzuti e Pasquale Romano. Lo ha deciso il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Latina accogliendo le richieste dell’accusa. Il pm Vincenzo Saveriano ha contestato ai quattro i reati di duplice omicidio colposo e lesioni gravissime (altri due studenti rimasero feriti).
La tragedia avvenne il 20 aprile 2010: Sara e Francesca si trovavano con i compagni di classe sulla spiaggia di Cala Rossano, quando dei blocchi di tufo si staccarono dalla falesia, la parete rocciosa a picco, e le travolsero, uccidendole. Subito dopo la tragedia i carabinieri sequestrarono la spiaggia e alcune carte redatte dall’Autorità di Bacino del Lazio, in particolare alcune cartine dell’isola relative alle aree sottoposte a tutela per dissesto idrogeologico. In base a quelle carte il sindaco Assenso ricordò che «tutta l’isola è a rischio tranne il tratto che va da Cala Rossano a Punta Eolo». Il pm Saveriano aveva chiesto l’archiviazione per Bruno D’Amato, il dirigente dell’Autorità di Bacino, l’ente responsabile del Piano di Assetto idrogeologico (Pai), che nel 2009 indicava Cala Rossano come zona sicura dell’isola. Nei due anni successivi alla tragedia dell’aprile 2010 si sono verificati altri crolli dalle pareti rocciose di Ventotene, senza però provocare vittime.
Fonte: Il Messaggero, Studio93, Blitzquotidiano, Latina Oggi Notizie, Latina 24 Ore, ADNKronos, La Provincia, Leggo, Corriere della Sera, H24 Notizie, Latina Oggi