Gemellaggio Roma-Ventotene: quanta retorica!

20120519-225234.jpgDopo quasi un anno di preparazione al prestigioso evento, domenica 20 maggio verrà firmato presso il comune dell’isola l’atto ufficiale di gemellaggio tra il Comune di Ventotene ed il I Municipio Roma Centro Storico.

“Tale gemellaggio – fa sapere Giuseppe Assenso, sindaco del centro isolano – nasce da un rapporto di collaborazione a lungo coltivato, dal 2007 e che si è già concretizzato con la stipula di un Protocollo d’Intesa in data 14 dicembre 2011, a Roma; è un rapporto che riunisce tasselli importanti della storia di Ventotene con la storia di Roma, nelle figure di tanti, romani e non, che hanno trascorso una parte importante della loro vita confinati nella piccola Isola e che hanno continuato, dopo la Liberazione, ad impegnarsi per la costruzione di una democrazia compiuta sia a livello nazionale sia a livello europeo. I territori rispettivamente amministrati dal Comune di Ventotene e dal Municipio Roma Centro Storico sono stati e continuano ad essere testimonianza di avvenimenti storici drammatici ed allo stesso tempo simboli della lotta antifascista, elemento fondante della nostra democrazia e libertà. Il Comune di Ventotene ospitò, come luogo di confino, gli oppositori al regime fascista, autori nel 1941 del “Manifesto per un’Europa Libera ed Unita” il cosiddetto “Manifesto di Ventotene”, documento fondatore della lotta dei movimenti per l’unificazione federale europea, in cui Altiero Spinelli, le cui ceneri sono custodite nel cimitero dell’Isola, si impegnò per tutta la vita.

Il I Municipio di Roma ha, tra le testimonianze storiche degli avvenimenti nel medesimo periodo: il Ghetto Ebraico in cui il 16.10.1943 vennero razziati 1022 ebrei romani deportati nei campi di concentramento; Via Tasso sede del comando della polizia tedesca, utilizzato anche come carcere in cui venivano torturati e terrorizzati i prigionieri politici ed oppositori al regime; Piazza di Porta Pia quale teatro di uno degli episodi più drammatici della Resistenza. Il ricordo di tali avvenimenti ha lo scopo di mantenere viva, soprattutto nelle nuove generazioni, la memoria di importanti vicende storiche del nostro Paese, celebrando i valori e gli ideali che hanno contribuito alla nascita della nostra democrazia. L’iniziativa del Gemellaggio ha come obiettivo generale la promozione della cultura e la valorizzazione del territorio. In particolare, la finalità è quella della conservazione della memoria collettiva attraverso la conoscenza dei luoghi simbolo della resistenza e la promozione di iniziative di interscambio culturale, turistico e sociale tra le due comunità. In tale ottica, il Comune di Ventotene sta ospitando, da venerdì a domenica, una delegazione di alunni di una scuola media del I Municipio di Roma che avrà modo di visitare l’isola e le sue bellezze naturalistiche, storiche ed archeologiche, grazie alla collaborazione dell’Istituto Scolastico “Altiero Spinelli”, la Riserva Naturale Statale ed Area Marina Protetta, l’Associazione Terra Maris. Le manifestazioni previste per la stessa giornata di domenica 20 maggio comprendono anche due iniziative alle quali teniamo in particolar modo: l’intitolazione della Biblioteca comunale al patriota triestino Mario Maovaz, confinato a Ventotene dal ’36 al ’43 “… un bel tipo Maovaz, vecchio repubblicano triestino ha, a settant’anni, l’abilità di un giovanotto … lavoratore instancabile, del resto, è in biblioteca elemento preziosissimo … ha un’ambizione: quella di legare il suo nome alla biblioteca confinaria”. (A.Jacometti, Ventotene, Padova, Marsilio 1974, p.94); vogliamo così onorare la memoria di uno dei combattenti per la libertà confinati a Ventotene, legando il suo nome alla Biblioteca di un paese libero e democratico che Maovaz ha contribuito a costruire; l’inaugurazione di uno spazio espositivo contenente il plastico della Città confinaria, oggi non più leggibile sul territorio, in modo che tutti possano capire la dura realtà del Confino. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sempre molto vicino alla nostra comunità e che ci ha onorato della sua presenza il 20 maggio 2006 – in occasione della cerimonia commemorativa del 20° anniversario della morte di Altiero Spinelli – come sua prima uscita ufficiale da Presidente, ci ha trasmesso una graditissima lettera esprimendo tutto il suo consenso all’ iniziativa intrapresa che contribuirà “a tener vivo soprattutto presso le giovani generazioni il ricordo delle atrocità del passato, affinché esse non abbiano mai a ripetersi”. In un momento di declino del legame sociale indotto dalle tante difficoltà che il paese sta attraversando – ha concluso Assenso che ha anche espresso la dura condanna per “l’orribile gesto compiuto a Brindisi da bestie cui manca interamente l’identità umana” -, ci sembra che sottolineare con forza i valori che sono alla base del nostro Stato democratico sia cosa giusta e necessaria, così come ritornare alla fonte di quel pensiero europeo democratico e federalista forte che è stato elaborato a Ventotene, all’interno della comunità dei confinati, che ha avuto in Spinelli Rossi e Colorni gli interpreti più conosciuti e più alti”.

Fonte: H24 Notizie, Il Faro

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4 risposte a Gemellaggio Roma-Ventotene: quanta retorica!

  1. roberta sarlo scrive:

    oggi c’è stato il tanto atteso gemellaggio. un fermento isolano?????? assolutamente no..un fermento di pochi io ero presente .a parte che avendo una mia opinione personale contraria al gemellaggio in quanto secondo me ROMA CAPUT MUNDI che ha dichiarato di essere a lutto per la tragedia che l’ha colpita con la morte delle due bimbe a solo due anni di distanza si gemella con ventotene opinione personale e sindacabile. ma festeggiare l’evento con suoni di banda volo di mongolfiera quando ieri un attentato ha colpito una scuola ed altre bimbe NOSTRE FIGLIE hanno perso la vita mi sembra assurdo..l’Italia ha sospeso ogni manifestazione , ventotene no..a questo punto mi domando .ma a quale repubblica appartiene? come si può festeggiare un gemellaggio quando un evento così grave non ha colpito solo brindisi ma tutta l’italia .ancora una volta ventotene ha dimostrato il proprio egoismo e la sua maniera di vivere…..pensare solo a se stessa

  2. CONTR-ASSO scrive:

    ha ha ha allora ci sta ancora qualcuno contro re’ gepposso, pensavo che tutti si erano dimenticato chi fossero.l’hanno votati.in massa bene bene continuate sempre cosi’ candita e renata lo dobbiamo … FINO ALLA FINE RE GEPPOSSO E I SUOI …

  3. Candida scrive:

    Scriveva Alberto Jacometti del padre dell’attuale sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, anch’esso sindaco a pag. 92: Un’ immagine scultorea di se stesso, fisica e morale, la diede il giorno in cui il Santa Lucia fu bombardato. veniva da Gaeta e lui, don Vincenzino Assenso, c’era su.Vedendo gli aereoplani avvicinarsi, si trappò ogni indumento salvo le mutandine, si muniì di un salvagente e si legò il portafogli intorno al collo. Giungendo in porto sbraitava come un predicatore: . Da quel giorno ogni volta che la campana suonava l’allarme, don Vincenzo aveva un fremito di cavallo, alzava la testa un attimo, intascava il portafigli e via, senza curarsi della moglie nè dei figli, nè del negozio, via a gambe levate, con quel mappamondo che non voleva seguirlo, via su da Calanave, giù per la valletta, a raggiungere le grotte, con una velocità che non avresti sospettato in quelle gambuzze di ragno. I confinati gli facevano ala e un pò si vendicavano.
    Lui , come un grosso topo corpacciuto, rimaneva là fino al segnale di cessato allarme, soltanto di quando in quando mettendo fuori il naso. Le cose gli sono andate bene.i militi si sono un bel dì rimpiccioliti fino a scomparire, i confinati…i confinati sono stati uomini e don Vincenzo Assenso continua a portare a spasso le sue trippe intatte.

    SARA e FRANCESCA NON SONO STATE MIRACOLATE!

  4. Renata scrive:

    Scriveva Alberto Jacometti del padre dell’attuale sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, anch’esso sindaco: «…furbo, manierato, senza scrupoli, ora umile come un mendicante, ora brutale come un re. Tutta la sua filosofia deve tener in questa frase: o lo fo fesso o mi fa fesso, e per non correre il rischio di essere “fatto fesso” fa fessi tutti…».

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