Aliscafi rotti, corse saltate, ritardi e disagi. «Se continua così stagione a rischio». E la Regione rimanda a dopo le elezioni il tavolo di concertazione su orari e servizi
La normalizzazione dei collegamenti marittimi verso le isole sembra una mera utopia. Guasti, difetti di comunicazione con Laziomar, maltempo e persino le elezioni di mezzo. Già, perché anche la politica è un fattore non secondario nella vicenda. Lo conferma anche la stessa Regione che, per attendere gli esiti del tavolo di concertazione, occorrerà aspettare la conclusione delle elezioni. Ogni tipo di modifica sarà dunque rinviato. Lo ribadisce l’assessore regionale Aldo Forte: «Le elezioni amministrative che interessano anche Ponza ormai sono alle porte. È bene attendere la chiusura della tornata elettorale per poi tornare ad affrontare il tema degli orari e del servizio con quella che sarà la prossima amministrazione dell’isola. Il nostro obiettivo – aggiunge Forte – è unicamente quello di tutelare i diritti e di rispondere ai bisogni dei cittadini e delle associazioni di commercianti e consumatori. Dalla qualità ed efficienza dei collegamenti marittimi, d’altronde, dipende lo sviluppo economico e turistico dell’intero sud pontino e, soprattutto, la qualità della vita e il lavoro di tanti cittadini delle isole Ponziane».
SETTIMANA NERA – Poco male, se l’attesa non fosse così piena di intoppi. Basta considerare l’ultima settimana di passione ventotenese, così come la racconta Marcello Musella, a capo di una associazione di imprenditori isolani, che ha scritto alle istituzioni l’ennesimo appello, denunciando alcuni disservizi in merito agli aliscafi. «I collegamenti dell’aliscafo da e per Ventotene diventano sempre più rari anche con condizioni meteomarine, a nostro avviso buone. Domenica 15 aprile non c’è stato nessun collegamento; il lunedì effettuate la corsa per Formia delle 6 e 45, e per l’isola alle 8 e 30, mentre sono state sospese tutte le altre corse. Veniamo a martedì 17, dove solo la corsa per Formia delle 6 e 45 è stata effettuata. Sospese tutte le corse il mercoledì e il giovedì. Venerdì, invece, con mare più forte degli altri giorni, con il cambio dell’equipaggio, l’aliscafo è arrivato regolarmente. Ancora una volta – scrive Musella – sottolineiamo che le attività tutte sono in grossa sofferenza e questo comportamento danneggia moltissimo l’economia dell’isola. Occorre, quindi, un vostro deciso quanto urgente intervento per far si che il tutto si normalizzi visto anche l’imminente stagione estiva».
FLOTTA, SI CAMBIA – Il solito piagnisteo, qualcuno dirà, ma dalla compagnia di navigazione, difesa dagli assessori regionali (Francesco Lollobrigida dice: «Non ha alcuna ragione di svolgere servizi in difformità dalle esigenze dell’utenza»), arrivano segnali flebili. Mentre la flotta continua a far registrare cambiamenti e sofferenze. L’aliscafo per Ponza, il Monte Gargano appena riparato, tornerà in cantiere perché imbarcava acqua, mentre viene rimandata la manutenzione del mezzo dedicato a Ventotene. Notizia non confermata, anche l’ammiraglia in prestito per 14 mila euro (il catamarano Don Francesco da oltre 600 posti) verrà sostituito con un mezzo più snello. Forse qualcuno si è reso conto di quanto la nave fosse sovradimensionata rispetto alle reali esigenze.
ANCHE LA TASSA – E intanto Laziomar diventerà gabelliere della contestata tassa di sbarco verso le piccole isole, grazie – o per colpa – di una misura istituita dalla commissione Finanze. Si tratta di 1,5 euro a passeggero, da aggiungere al normale costo dei traghetti, per l’approdo nelle isole minori. Anche Ventotene e Ponza, dunque, sperimenteranno l’aggravio che, unito alle tasse di soggiorno applicate nelle località turistiche della costa, lasciano prospettare un comprensibile scoraggiamento da parte dei turisti e degli operatori economici. Questi ultimi, da Ventotene e Ponza, sono concordi nel ritenere la tassa di sbarco l’ennesimo attacco all’economia dell’arcipelago.
Fonte: Corriere della Sera