Legalità, avanti tutta!

Ponza ancora una volta nella bufera. Altre inchieste dopo quelle che portarono non moti mesi fa all’arresto di alcuni amministratori comunali. Queste sfortunate isole pontine, Ponza appunto, insieme alla vicina Ventotene, potrebbero essere delle vere e proprie perle nel Tirreno, ed, invece, sono state deturpate selvaggiamente dall’egoismo sfrenato degli uomini, complici la disattenzione della classe dirigente politica e le istituzione che avrebbero dovuto reprimere il saccheggio e in passato non l’hanno fatto. Oggi, grazie a Dio, Carabinieri e Procura hanno cominciato a muoversi, ma ormai i danni sono stati fatti. Alla “nuova” Procura di Latina ed ai Carabinieri raccomandiamo di dedicare un’attenzione particolare anche a Ventotene, altra isola selvaggiamente devastata.

Fonte: Associazione antimafia “A. Caponnetto”

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3 risposte a Legalità, avanti tutta!

  1. Vincenzo scrive:

    Le leggi ci sono ma non sono applicate!!!!!!!!!!!

    Responsabilità civile in materia di danno ambientale

    La Responsabilità civile in materia di danno ambientale è tra gli strumenti che sono utilizzati per promuovere lo sviluppo sostenibile. Tale strumento è stato introdotto a livello nazionale (art. 18 L. 349/86) e comunitario (art. 174 del Trattato istitutivo della CE – Roma, 1957, Libro Bianco sulla responsabilità per danni all’ambiente – Bruxelles, 2000, Proposta di Direttiva in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale – Bruxelles, 2002), con l’obiettivo di creare uno strumento giuridico, per la tutela dell’ambiente, che recepisse un principio fondamentale di diritto internazionale, quello tradizionalmente noto come “chi inquina paga”.
    Il principio della responsabilità civile nei confronti del danno ambientale viene esercitato dal Giudice ordinario nell’ambito di un procedimento penale o civile, e per essere applicato necessita che:

    il danno sia causato da un fatto doloso o colposo in violazione di una disposizione di legge o di provvedimenti adottati in base a una legge;
    siano identificati gli autori/responsabili del danno;
    il danno sia determinato e quantificato in termini di alterazione, deterioramento o distruzione totale o parziale dell’ambiente;
    venga dimostrata la relazione causa-effetto tra fatto doloso/colposo e danno ambientale,
    lo Stato o un Ente territoriale competente (regioni, provincie, comuni, enti parco, ecc.) promuova, di fronte al giudice penale o civile, un’azione di risarcimento a beneficio dello Stato.

    Per lo Stato, la richiesta di risarcimento viene promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. I

  2. occhio non vede scrive:

    indagate soprattutto all’interno dell’ufficio tecnico….magari viene qualcuno da fuori solo a firmare appalti preparati da familiari raccomandati….capisci ammmè….ma poi le case popolari ????????” tutto un bluff ..molto rumore per nulla.

  3. ass.anon.vent.x la leg. scrive:

    allora a quando scatteranno qualche manetta pure a ventotetene e ora di fare giustizia pure qua’, si sono fatti come porcelli con gli appalti publici indagate indagate pure qua’

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