Durante l’odierna intervista televisiva su RAI 1 al padre di una delle bambine morte per il crollo a Cala Rossano, il sindaco di Ventotene Geppino Assenso, per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio per duplice omicidio colposo e lesioni gravissime, ha finalmente espresso la sua opinione dopo oltre un anno dal tragico evento, ma forse sarebbe stato meglio tacere…
In diretta nazionale si sono infatti sentite le parole di una persona che a stento parla l’italiano, che giura la sua innocenza sulla testa dei propri cari mettendo in mezzo figlia e nipote, che tenta di far valere le proprie ragioni snocciolando in maniera confusa atti e date, che incolpa il suo predecessore e il Genio Civile di Latina, che da del bugiardo all’intervistato chiamandolo con un altro nome (Panucci invece di Panuccio) e che non risponde alla semplice domanda: c’era almeno un cartello di pericolo sotto il costone crollato?
Una pena infinita, una strategia difensiva sintetizzabile nel classico “chiagne e fotte” che suscita solo una sana indignazione. Ma non a Ventotene, dove Assenso è ancora saldamente ancorato al suo scranno di sindaco. D’altronde perché dimettersi quando tutti i suoi concittadini la pensano come lui e sull’isola non una sola voce critica osa levarsi?
Fonte: TeleFree
Ancora sei li….ma vatti a nascondere ignobile !!!!!!!!
VAI VIAAAAAA GEPPOSSOOO BURATTINOOOO IN MANO A S.M..C. CHE FIGURACCIA CHE HAI FATTO STAMMATTINA TU E I TUOI OMERTOSI VOTANTI VERGOGNATEVIIIII….