Da Ventotene lettera choc ai genitori di Sara e Francesca
L’iniziativa a pochi giorni dall’anniversario della morte delle due studentesse di Morena
Il padre: «Sono disgustato, pensano alla stagione turistica». Polemiche su internet
«Non fate strumentalizzare il vostro dolore da gente che senza scrupoli pensa solo ad aizzarvi contro chiunque senza remore pur di fare spettacolo!». E’ un passaggio di una lunga lettera che nei giorni scorsi è arrivata ai genitori di Sara Panuccio e Francesca Colonnello, le due ragazze di Morena morte a Ventotene a causa di una frana. A scriverla un gruppo di sedicenti “mamme” dell’isola, capitanate da Regina Guerini, ex consigliere comunale di Ventotene.
Una lettera (arrivata anche ai parenti dei due compagni di classe rimasti feriti) che ha mandato su tutte le furie le famiglie delle vittime che su internet hanno manifestato il loro disgusto per l’iniziativa, per le insinuazioni e per l’interferenza nel loro dolore.
«Sono schifato – dice Bruno Panuccio – Questa raccomandata è arrivata pochi giorni fa, a un anno dalla tragedia e alla vigilia della stagione turistica. Ci hanno praticamente invitato a fare silenzio con i media in prossimità del 20 aprile, perché forse temono che in occasione dell’anniversario dalla morte di Sara e Francesca molto probabilmente si riaccenderanno i riflettori su questa triste vicenda».
Panuccio ha pubblicato lettera e commento sul suo profilo Facebook con il titolo «Ventotene, l’ennesima vergogna». E in poche ore la nota è stata inondata di attestati di solidarietà. Compresi quelli di molti residenti di Ventotene che si sono dissociati dall’iniziativa: «Anche io da ventotenese sono disgustato nel leggere queste parole – scrive Luigi Coraggio – Spero che presto la verità venga fuori». La vicenda ha diviso Ventotene. C’è anche chi non rinuncia ad accusare il padre di Sara Panuccio: «Si sta lasciando strumentalizzare – scrive Domitilla Palumbo – Ogni occasione è buona per far finire sul giornale un articolo che parli negativamente di Ventotene. Ci sono anche lì delle bambine che fra un po’ non avranno neanche un futuro se si va avanti così. Ventotene si basa, o meglio, si basava sul turismo ed ora neanche quello è rimasto».
Regina Guerini, mittente delle raccomandate, al telefono non ha voluto parlare, ma sul sito internet ventotenenews.noblogs.org ha provato a chiarire: «Non ho scritto io personalmente la lettera ma quando questa è stata ideata ero presente e ne ho condiviso in pieno gli intenti – dice definendosi un ex consigliere che non ha nessun incarico all’interno dell’attuale amministrazione se non sporadiche collaborazioni con l’assessorato al turismo e alla cultura – A fronte del silenzio di tutta la nostra comunità è iniziato lo sciacallaggio. E così Ventotene, ricordata per essere la perla del Mediterraneo, è diventata da un giorno all’altro terra di incuria. Questo ci è sembrato ingiusto oltreché non veritiero…».
Una spiegazione che non ha convinto i genitori di Sara e Francesca e dei loro compagni: «Sia ben chiaro che io sono l’unico a decidere se e quando sarà il momento di metterci una pietra sopra – scrive ancora Panuccio – Le vostre pietre le avete già poste sulle nostre figlie chiudendo i loro occhi e la loro vita per sempre!».
Fonte: Il Messaggero