Consegnate le conclusioni dei periti della Procura sulla spiaggia di Cala Rossano
Ora la battaglia giudiziaria sulla frana di Ventotene dell’aprile scorso, in cui morirono due ragazze, continuerà fatta a colpi di perizie e dati scientifici che solo gli addetti ai lavori saranno in grado di comprendere. Proprio nei giorni scorsi i consulenti tecnici della Procura hanno depositato la loro relazione sulle cause – e non solo – della frana di Cala Rossano. Per assurdo, il tratto di spiaggia dell’Isola di Ventotene considerato sicuro dalle carte regionali, mentre si è rivelato quello in cui hanno perso la vita Sara Panuccio e Francesca Colonnelli, entrambe di 14 anni d’età, sull’isola per una vacanza-studio, mentre sono rimasti serimente feriti altri due ragazzi. Sul tavolo del Pubblico ministero Vincenzo Saveriano è finita dunque una corposa relazione di un centinaio di pagine più altrettanti allegati tra rilievi fotografici e cartografici. A firmare la consulenza il professor Albino Lembo-Fazio, docente di geotecnica all’università di Roma 3, il geologo Massimo Amodio e il geometra Dario Tarozzi. A loro il Pm aveva chiesto di individuare le cause del crollo e di analizzare una notevole documentazione amministrativa per comprendere se la frana di Cala Rossano poteva essere un evento ragionevolmente prevedibile e se ci sono state o meno omissioni. A quanto risulta, sono state evidenziate le discrepanze emerse già nella prima fase d’indagine. Cioè quelle relative ai dati inviati in Regione per l’elaborazione del Pai (il Piano di Assetto idrogeologico), in cui il 95% del periplo è considerato a elevato rischio di frana. Tra le parti sicure quella di Cala Rossano. Un aspetto che non ha convinto da subito gli inquirenti. A maggior ragione dopo aver raccolto i «ricordi» degli isolani che riportano all’inverno 2004, quando si verificò una frana, uno smottamento da un costone, proprio vicino Cala Rossano. Poteva essere quello un segnale da prendere in considerazione ai fini delle misure di sicurezza eventualmente da adottare per quella spiaggia? Più di qualche isolano ricorda che furono eseguiti dei lavori per la sicurezza e apposti dei cartelli di divieto. Ma da allora ne è passato di tempo. Intanto, il Pm ha iscritto nel Registro degli indagati dieci persone con l’accusa di concorso in duplice omicidio colposo e lesioni gravi. Si tratta di Bruno D’Amato Bruno, che fino al 1 aprile scorso ha ricoperto la carica di segretario generale dell’Autorità di Bacino del Lazio, difeso dall’avvocato Alberto Biffani; i funzionari regionali Olimpia De Angelis, Umberto Federici, Guglielmo Quercia, Antonio Graziani (tutti difesi dall’avvocato Valeria Simeoni); Marcello Zevini, difeso dall’avvocato Antonio Feroleto; l’ex sindaco di Ventotene Vito Biondo, difeso dall’avvocato Giovanni Lauretti; l’attuale sindaco Geppino Assenso, difeso dagli avvocati Michele Saponaro e Renato Archidiacono; e infine Pasquale Romano, responsabile dell’area tecnica del Comune di Ventotene, difeso dall’avvocato Luca Scipione.
Fonte: La Provincia e Latina Oggi