Amministratori indagati e premiati

Giuseppe Assenso, Vito Biondo e Pasquale Romano, indagati per la morte di Sara e Francesca e premiati dal Piano Casa della Regione Lazio

È straziante il grido di denuncia che Bruno Panuccio lancia attraverso Facebook. Sua figlia Sara è morta insieme a Francesca Colonnello nel crollo di un costone roccioso a Ventotene solo cinque mesi fa e ieri viene a conoscenza del fatto che gli stessi amministratori che sono indagati per duplice omicidio colposo e lesioni gravissime hanno vinto la lotteria!
Giuseppe Assenso, sindaco dell’isola, Vito Biondo, ex sindaco e Pasquale Romano, responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale hanno ricevuto dal P.M. Saveriano della Procura di Latina , insieme ad altri funzionari regionali, avvisi di garanzia per reati molto gravi. Devono rispondere, tra l’altro, di ‘omessa segnalazione del pericolo di crollo esistente nella spiaggia di Cala Rossano e noto dal 2004, omessa trasmissione dei dati geomorfologici all’Autorità di Bacino Regionale, mancata partecipazione, dal 2005, agli incontri tecnici della Regione sul rischio idrogeologico’.
“A fronte di tutto ciò – dichiara il papà di Sara – in un Paese civile tali persone avrebbero dovuto avere perlomeno il buongusto di dimettersi o sospendersi in attesa di giudizio. Oppure essere rimossi temporaneamente o definitivamente da autorità statali superiori, fosse anche per rispetto alle famiglie delle vittime e dei cittadini tutti.
E invece si scopre che tali amministratori, insieme a pochissimi altri notabili isolani, grazie al Piano Casa appena varato dalla Regione potranno aumentare la cubatura delle loro molte abitazioni del 60%, arricchendosi notevolmente in un’isola che vive di turismo (e di affitti). E questo perché il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) identifica le loro proprietà (e non altre) come “aree edificabili”, anche se distribuite a macchia di leopardo sull’isola. In pratica dalle carte, consultabili online dal sito della Regione Lazio, risulta che Ventotene, 154 ettari di terra in mezzo al mare, ha ben cinque centri abitati! In questo modo si legalizzano anche gli scempi abusivi perpetrati negli anni passati proprio nelle proprietà dei fortunati amministratori isolani, che evidentemente se ne infischiano altamente – conclude Panuccio – del fatto che l’isola è considerata Patrimonio dell’Unesco e che ospita un parco naturale che forse avrebbe bisogno di maggior tutela”.

Fonte: Il Faro e Il Tempo

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