Oggi, 6 ottobre 2010, si festeggia nel mondo cattolico San Bruno e quindi è il mio onomastico, non mi aspettavo alcun regalo, anche perché voglia di festeggiare non ne abbiamo dopo la morte di mia figlia Sara, della sua amica Francesca ed il grave ferimento di Athena.
Ma qualcuno si vede la pensi diversamente per cui ho avuto un presente inaspettato e del quale sinceramente avrei volentieri fatto a meno.
A questo punto è mio dovere ricordare i nomi di 3 dei 10 indagati ; per ora; per la tragedia di Ventotene, e le motivazioni di tale provvedimento: è un atto pubblico e quindi non ho alcun timore a divulgarlo.
Il P.M. Vincenzo Saveriano sta indagando i signori:
ASSENSO GIUSEPPE, nato a Ventotene il 11/10/ 1946, quale sindaco di Ventotene dall’Aprile 2005 ad oggi
BIONDO VITO, nato a Ventotene il 04/05/1942 , quale sindaco di Ventotene dal 2004 all’Aprile 2005
ROMANO PASQUALE , nato a Ventotene il 30/11/1955 , quale responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Ventotene
tutti e tre per:
colpevole omessa segnalazione nelle loro rispettive qualità come sopra specificate del pericolo esistente nella spiaggia di Cala Rossano di Ventotene nonostante il massiccio intervento eseguiti nel giugno 2004 relativo al distacco di parete rocciosa nella medesima zona;
per omessa segnalazione nel gennaio 2007 di pericolo esistente sulla zona che richiedeva consolidamento e riqualificazione della parete tufacea mediante iniezioni cementizie e sistemi di protezione contro fenomeni di distacchi rocciosi
nonché per omessa segnalazione di pericolo di distacco parete rocciosa in zone immediatamente limitrofe nel novembre 2009 a seguito di segnalazione dell’Ufficio locale marittimo di Ventotene.
I predetti indagati non davano riscontro all’invito a partecipare alla Conferenza programmatica predisposta dall’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio con note del 14/01/2005, del 08/03/2005, del 26/10/2005, del 16/07/2008 e del 02/02/2009.
La loro mancata partecipazione ovvero l’omessa trasmissione de dati relativi alla spiaggia di Cala Rossano non consentivano ai membri dell’Autorità dei Bacini Regionali del Lazio di avere una completa conoscenza dello stato dei luoghi con conseguente omissione di indicazione della zona quale area a pericolo ovvero di attenzione geomorfologica.
In parole più semplici per noi comuni cittadini :
crolli dove sono morte Sara e Francesca ne erano avvenuti precedentemente e più volte, tanto è vero che ci si era messa mano anche se in maniera non sufficiente, per contro si sono sempre guardati bene dal segnalare il pericolo forse perchè seguendo quello che sarebbe stato il buonsenso i turisti e scolaresche avrebbero scelto altre mete.
Oltre queste colpe presunte hanno disertato omertosamente gli incontri con le autorità della regione per relazionare sullo stato idrogeologico della loro isola, in tal modo del pericolo erano a conoscenza solo gli abitanti del luogo i quali si guardavano bene dal porsi a ridosso delle rocce lasciando il piacere dell’ombra agli ignari visitatori che forse pensavano ad un segno di grande cortesia e generosità da parte degli isolani.
Io ricordo bene che la sera dei funerali il primo cittadino in una trasmissione nazionale dichiarò che mai si sarebbe aspettato un evento del genere e sventolando una cartina nella quale altri signori , anche loro indagati, e dei quali parleremo in futuro, dichiaravano nella loro funzione di periti che la zona era sicura a tutti gli effetti ( chissà mai perché solo le due spiaggette più accessibili e dove c’è uno dei circoli velici più famosi d’Italia fanno eccezione al 95 % dell’isola ritenuta pericolosa e offlimits ).
A fronte di tutto ciò in un paese civile tali persone dovrebbero avere perlomeno il buongusto di dimettersi o sospendersi in attesa di giudizio o essere rimossi temporaneamente o definitivamente da autorità statali superiori fosse anche per rispetto delle nostre famiglie e dei cittadini tutti.
…ED INVECE…
per sostenere questi tre poveri malcapitati dallo stress di tale vicenda che sicuramente sarà superiore a quello delle famiglie di Sara e Francesca ed anche per aiutarli da un punto di vista economico , gli avvocati costano , e se per loro disgrazia la giustizia italiana li dovesse ritenere colpevoli a livello penale o civile andrebbero incontro a dover far fronte a risarcimenti pesanti il destino benigno ha deciso di dargli una mano .
…NON E’ UNO SCHERZO , BASTA NASCERE FORTUNATI
Il nuovo Piano Casa della Regione Lazio appena varato ha individuato a Ventotene altre quattro zone urbanizzate oltre al paese vero, casomai ce ne fosse bisogno in un territorio di appena 154 ettari, dove è possibile aumentare la cubatura fino al 60 % e quindi poter realizzare opere di costruzione di tante belle stanzette da affittare a peso d’oro ai turisti che verranno in futuro, come ben sapete l’isola è piccolissima e per far fronte alla domanda si son già dovuti sacrificare e stringere costruendo abusivamente due case su tre, quindi ora è meglio l’avallo del governo così da poter tacciare le malelingue come me e abbassare la percentuale di opere abusive.
E’ un teorema perfetto : invece di abbattere lo scempio abusivo e ridare all’isola l’antico splendore per cui è tanto decantata, si aumenta il cemento in maniera legale cosicché magari di questo passo, poco a poco, ci sarà solo una casa non censita su tre, è una trovata diabolica, strano non ci abbiano pensato prima.
E quel che è ancora più strano è l’ubicazione di queste zone prescelte, sono sparse qua e là,come si evince dalla cartografia visionabile sul sito della Regione: mica a tutti è riservato il diritto… provate ad indovinare che grande coincidenza è arrivata dal bussolotto della dea bendata.
Ora ve lo spiego io:
– una zona, l’albergo Cala Battaglia è del nipote dell’attuale sindaco il quale ha già collezionato parecchie denunce per abusivismo edilizio, l’ultima appena un mese fa,
– un altra coincide con la proprietà dell’ex sindaco Vito Biondo,
– la terza guarda caso è di proprietà del signor Romano Pasquale, responsabile dell’ufficio Tecnico.
Ma sono gli stessi dell’avviso di garanzia !!!!
Naturalmente non ci si è dimenticati delle proprietà dei vari consiglieri di maggioranza e falsa opposizione, così da continuare allegramente e impunemente nella tradizione della gestione ormai consolidata di Ventotene, infischiandosene altamente del fatto che la stessa è considerata Patrimonio dell’Unesco e all’interno c’è un Parco che forse avrebbe bisogno di maggior tutela.
Non è solo lo sfogo personale di un padre al quale è stata tolta una figlia, non certo per una fatalità, come si vorrebbe far credere, ma la denuncia di una vergogna che spero condividiate il più possibile.
Vi ringrazio dell’attenzione alla lunga lettura, se avete avuto la pazienza di arrivare a queste righe, ma stavolta la sintesi non mi era permessa.
Bruno Panuccio
Fonte: Neuroniattivi