Abusivismo a Ventotene: Dopo i sequestri delle discariche il Wwf attacca: «Troppi scempi»

Ventotene deturpata da numerosi scempi ambientali. L’operazione dei carabinieri di Roma che hanno sequestrato due discariche abusive sull’isola pontina ha provocato la reazione del WWF che ha diffuso un appello affinché continui l’azione delle forze dell’ordine contro i reati ambientali. «A seguito dei sequestri del “Noe” di Roma – spiegano gli ecologisti – operati nell’isola di Ventotene dei siti ospitanti discariche abusive, nonché di alcune opere edili presumibilmente realizzate abusivamente in area soggetta a vincolo paesaggistico e senza aver ottemperato alla diffida con la quale si ordinava di procedere al ripristino dello stato dei luoghi, il WWF Lazio plaude all’operato dei nucleo investigativo ed intende chiedere agli inquirenti di allargare le indagini, denunciando così la gravissima situazione ambientale in cui versa, ormai da tempo, la piccola ma preziosa isola di Ventotene, grande appena 1,3 Kmq eppure teatro di scempi ambientali di ogni tipo». Vanessa Ranieri, presidente del WWF Lazio, anticipa alcuni dati che saranno contenuti in un dossier interamente dedicato all’isola. «Da mesi stiamo raccogliendo tutte le notizie e le informazioni che potrebbero essere sicuramente oggetto di un vero e proprio dossier sull’argomento. Il tasso di abusivismo edilizio sull’isola è inaccettabile (due case su tre non risulterebbero accatastate) e la maggior parte dei lavori edili anche pubblici non avrebbe i necessari pareri di tipo ambientale necessari all’interno di una Riserva Naturale Statale, Area Marina Protetta, Sito di Interesse Comunitario (SIC) e in una Zona di Protezione Speciale (ZPS)». Gli abusi sono ovviamente di diversa entità e gravità, in alcuni casi si tratta di piccoli ampliamenti, in altri di ben più gravi costruzioni e alterazioni delle strutture esistenti. «Sembra ormai che a Ventotene si costruisca ovunque – aggiungono i responsabili del WWF – persino nelle vecchie cisterne borboniche, nell’antico Porto Romano e nel cuore della zona A della Riserva Naturale, a Punta dell’Arco».

Fonte: Il Messaggero

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