Drastica conclusione dell’istruttoria avviata dopo l’incidente a Ventotene – Nota urgente dell’Autorità di Bacino, 97% del territorio a rischio
L’Autorità di Bacino della Regione Lazio ha comunicato ieri mattina ai sindaci di Ponza e Ventotene l’esito dell’istruttoria avviata nell’arcipelago all’indomani del grave incidente dello scorso aprile costato la vita a due studentesse di Roma. In base alla cartografia allegata all’esito dell’indagine viene proposta una modifica al piano di assetto idrogeologico che prevede la dichiarazione di rischio per l’incolumità pubblica sul 97% del territorio di Ponza e Ventotene.
Il rapporto dell’autorità di Bacino è arrivato anche in Prefettura che lo ha trasmesso ai sindaci interessati con postilla allegata: «Valutare provvedimenti entro termini brevi». Di fatto tutte le parti segnalate nella cartografia allegata vanno interdette da subito vista la responsabilità penale in capo alle singole amministrazioni. Già nella serata di ieri il sindaco di Ponza, Pompeo Porzio ha cominciato ad emanare le prime ordinanze di chiusura che coinvolgono la quasi totalità del territorio. Salva praticamente solo una parte della spiaggia di Frontone. Il resto del territorio ad alto rischio comprende oltre alle spiagge, alberghi, locali, abitazioni. «E’ una mazzata per noi – ha detto il sindaco ma abbiamo l’obbligo di intervenire con le ordinanze perché ne va della sicurezza delle persone secondo quanto ci dicono i tecnici regionali, quindi…». Il dossier arriva nel pieno della stagione turistica e anche questo può trasformare i provvedimenti in una bomba sociale. Per oggi è annunciata un conferenza stampa sull’isola da parte dell’amministrazione comunale. L’istruttoria dell’autorità di bacino è stata chiusa il 15 giugno scorso e inviata, per conoscenza e al fine di ottenere provvedimenti e stanziamenti necessari, al Settore Ambiente e al presidente della giunta regionale. Non ne sapevano niente fino a ieri, invece, i sindaci di Ponza e Ventotene, né la Prefettura di Latina. A Ponza verrà costituito un gruppo di lavoro per valutare i provvedimenti da prendere subito e studiare soluzioni tese ad evitare la paralisi sull’isola.
«Vogliamo comunque agire in piena trasparenza – ha detto ieri sera il sindaco – e pubblicheremo la cartografia con le zone a rischio frane e crolli in modo che sia i residenti che i turisti possano prendere visione di quanto viene prescritto dai tecnici dell’autorità di bacino».
In effetti dall’istruttoria che si è svolta negli ultimi due mesi ci si aspettava un provvedimento drastico ma forse non in questi termini e su una percentuale così alta di territorio.
La stessa Autorità si è riservata di integrare la relazione con ulteriori prospetti grafici ma per ora sono perfettamente individuate le aree «ad alta pericolosità». I provvedimenti di chiusura resteranno in vigore fino al completamento degli interventi di messa in sicurezza sulla base delle modifiche apportate al piano di assetto idrogeologico esistente e che evidentemente non ha funzionato. Non è escluso che avverso le ordinanze ci siano dei ricorsi da parte degli operatori economici ma la situazione di rischio descritta negli atti non pare lasciare margini a revoca delle chiusure.
Fonte: Latina Oggi